Fear Effect 2: Retro Helix
di
Redazione Gamesurf
Come per il precedente titolo, la coreografia e la fotografia del gioco rivelano la visione cinematografica del team di sviluppo: il montaggio iperdinamico delle numerose sequenze full screen, la continuità perfetta fra queste ultime e la grafica in realtime del gioco donano a Retro Helix il sapore di un film d'animazione. Gli sviluppatori hanno sfruttato genialmente le capacità del FX motion, dando vita ad ambienti finora mai rappresentati in un survival horror, come il party del secondo livello, dove saloni enormi sono presidiati da una variopinta e rumorosa folla di invitati. D'altrocanto, alcune imperfezioni nell'FX motion sussistono ancora, nominalmente, il dettaglio migliorabile delle sequenze MPEG e quel breve istante di pausa al termine delle animazioni che ne rivela il movimento meccanico a loop o ping-pong, anche se, a discolpa di Eidos, bisogna notare come la memoria della PlayStation non sia certo cresciuta di capacità col passare del tempo. Per fortuna, il più seccante difetto del precedente episodio, ovvero il lungo caricamento necessario a ripartire dall'ultima posizione salvata, non esiste più e di questo tutti i giocatori frustrati avranno modo di rendere grazie ai programmatori
Visivamente, grazie a una scelta migliore dei colori é aumentata l'amalgama tra i fondali prerenderizzati e i modelli dei personaggi: le anatomie tridimensionali sono più arrotondate e piacevoli di quelle del precedente episodio, nonostante le limitate capacità della PlayStation, e risolvono la carenza di poligoni in poche e trascurabili spigolosità, a tutta dimostrazione di un riuscito e accattivante character design che ha saputo concentrare le curve lì dove erano imprescindibilmente necessarie (e a buon intenditor...). Poco é cambiato nel reparto animazioni dei personaggi, dove non si registrano novità rispetto al pur eccellente motion capture del precedente episodio. Musicalmente Retro Helix non é nulla di memorabile, limitandosi a un commento sonoro dalle suggestioni tecnogotiche in linea con l'atmosfera del gioco che in breve diventa parte integrante dei rumori di sottofondo, necessari ma poco o per nulla evocativi. Ma se la colonna sonora di Retro Helix non é destinata a finire nei vostri lettori di CD, rimarrà sicuramente nei vostri padiglioni auricolari l'eco metallico delle armi da fuoco e le deliziose voci dei doppiatori inglesi (in questa versione provata da Freegames, la versione in vendita sarà doppiata in italiano) che, specie nell'articolata performance di Hana e Rain, danno decisamente una marcia in più alle qualità di coinvolgimento di questo titolo
Visivamente, grazie a una scelta migliore dei colori é aumentata l'amalgama tra i fondali prerenderizzati e i modelli dei personaggi: le anatomie tridimensionali sono più arrotondate e piacevoli di quelle del precedente episodio, nonostante le limitate capacità della PlayStation, e risolvono la carenza di poligoni in poche e trascurabili spigolosità, a tutta dimostrazione di un riuscito e accattivante character design che ha saputo concentrare le curve lì dove erano imprescindibilmente necessarie (e a buon intenditor...). Poco é cambiato nel reparto animazioni dei personaggi, dove non si registrano novità rispetto al pur eccellente motion capture del precedente episodio. Musicalmente Retro Helix non é nulla di memorabile, limitandosi a un commento sonoro dalle suggestioni tecnogotiche in linea con l'atmosfera del gioco che in breve diventa parte integrante dei rumori di sottofondo, necessari ma poco o per nulla evocativi. Ma se la colonna sonora di Retro Helix non é destinata a finire nei vostri lettori di CD, rimarrà sicuramente nei vostri padiglioni auricolari l'eco metallico delle armi da fuoco e le deliziose voci dei doppiatori inglesi (in questa versione provata da Freegames, la versione in vendita sarà doppiata in italiano) che, specie nell'articolata performance di Hana e Rain, danno decisamente una marcia in più alle qualità di coinvolgimento di questo titolo
Fear Effect 2: Retro Helix
8
Voto
Redazione
Fear Effect 2: Retro Helix
Fear Effect 2: Retro Helix é il survival horror con uno stile grafico che ricalca i film d'animazione, un'ambientazione futuristica alla Blade Runner e una buona dose di approfondimento psicologico. L'azione e i puzzle (un po' banali a dire il vero) sono dosati in egual misura, ma in genere il livello di difficoltà fa in modo che l'azione scorra via fluidamente, evitando al giocatore di perdere troppo tempo su un determinato enigma, e questo coniugato con le geniali ambientazioni e la complessità della trama rende Retro Helix coinvolgente e giocabile. Nonostante l'impressione di trovarsi di fronte a un qualcosa che é essenzialmente un'estensione di Fear Effect, il giudizio su Retro Helix é eccellente perchè, per una formula contenitore che ricalca fedelmente il gameplay e la tecnica del primo episodio, gli sviluppatori hanno trovato contenuti, personaggi e idee come e più affascinanti di quelli del titolo primogenito, liberandosi tralaltro di qualche difetto di troppo nel processo e dimostrando che il meglio sulla serie doveva ancora essere detto. Nonostante sia cambiato poco rispetto al primo episodio, Retro Helix mantiene ed accentua la sua peculiarità, derivante dal fatto di essere l'unico survival horror che indaga a fondo nel lato oscuro dei suoi protagonisti, l'unico ad avere il coraggio di dipingere determinate situazioni, anche a costo di apparire diseducativo, sconcio e volgare. Non un concorrente diretto di Parasite Eve 2 o Bio Hazard 3 (più tradizionali nella forma e nei dialoghi) quindi, ma l'erede ideale di Metal Gear Solid, uno dei pochissimi titoli per console in grado di reggere il paragone con i giochi per adulti sviluppati per PC compatibili, un promettente segno di unificazione tematica dei due mercati. Nel mare di mediocrità in cui navigano le attuali release per la PlayStation é un titolo imperdibile per chi cerca per il vecchio 32 bit Sony giochi in grado di risvegliare ancora l'interesse e le emozioni.