Fifa 06

di Pietro Puddu
Il gioco più bello del mondo, tralasciando regolamenti, dettagli tecnici ed accadimenti extra-sportivi, riesce ad ammaliare le folle coniugando tre fattori primari: creatività, strategia e fortuna. La creatività è nell'estro del campione, capace di risolvere un incontro con una singola intuizione, sia essa un tocco smarcante, un dribbling fulmineo o una conclusione inarrivabile.
La strategia è nelle mani dell'allenatore, chiamato a scegliere l'uomo giusto al momento giusto e ad impostare le geometrie ed i ritmi di gioco in funzione dell'avversario.
La fortuna è la stessa che fa girare il mondo intero, una roulette di pali scheggiati, traverse abbattute e fuorigioco non segnalati; è il sale che rende imprevedibile gli esiti di uno scontro all'apparenza senza storia; è l'inspiegabile prestazione sottotono del bomber di razza e l'exploit fenomenale di un giocatore dalle modeste prospettive.


Catturare la misteriosa essenza del calcio in una simulazione videoludica appare evidentemente come un'impresa ardita. Le softco detentrici del monopolio del pallone virtuale sono storicamente le solite Konami ed Electronic Arts, in una sfida oriente-occidente senza esclusione di colpi; le due scuole di pensiero hanno forgiato in tempi recenti Pro Evolution 5, giunto all'apice su home console ma non altrettanto evoluto nella trasposizione portatile per PSP, e Fifa'06, chiamato a ricucire le distanze inflitte dalla concorrenza almeno sull' handheld di Sony e a dimostrare di possedere qualcosa in più del semplice contorno statistico.

Fifa '06 punta subito ai sensi del videogiocatore\tifoso: se in copertina campeggiano i faccioni giulivi del Pallone d'Oro Ronaldino e del giovane Rooney, nella schermata iniziale tiene banco un Paolo Maldini in preda all'esaltazione agonistica. Anche le orecchie non tardano ad acclimatarsi; la selezione musicale include tracce di artisti celebri, come l'orecchiabile Lyla degli Oasis (forse fuori contesto, ma d'altronde si dice che il calcio sia nato in Inghilterra, proprio come i fratelli Gallagher...).

Prima di tuffarsi sul piatto principale, l'attenzione è catturata dall'inedita sezione Palleggi, che invita a disporre verticalmente il PSP e a prender parte ad una sorta di rythm-game: il campione poligonale selezionato si cimenta in una serie di palleggi dalla frequenza crescente, da accompagnare con appropriate pressioni sulla croce digitale in base alle indicazioni visive in sovraimpressione.
Raggiunto un certo punteggio, si viene premiati con un'esibizione "automatica" di grande spettacolarità.
L'iniziale curiosità scema progressivamente una volta compreso che le poche animazioni si ripetono sempre identiche, a non finire, con il risultato di relegare la modalità a mera attività anti-stress da compiersi a cervello disattivato.


Scesi sul terreno di gioco per un'amichevole d'esordio, non si può sorvolare su alcuni problemi della resa grafica; la risoluzione dell'immagine è piuttosto bassa, rende scalettati i profili degli atleti e poco definito il manto erboso; uno spiacevole effetto di persistenza dell'immagine infastidisce la vista durante i repentini cambi di direzione del pallone. La miniaturizzazione non ha giovato nemmeno alle animazioni, meno chiare del solito anche a causa della ridotta complessità poligonale dei modelli; le inquadrature ravvicinate nel caso dei replay o di cut-scenes contestuali sorprendono invece positivamente per la somiglianza dei volti dei giocatori alle controparti reali. Da un punto di vista più generale, la palette cromatica e la luminosità dello schermo di PSP migliorano ulteriormente le cose; godere di un'intero stadio tra le proprie mani è sempre una bella sensazione.

Croce e delizia di ogni titolo calcistico è il commento parlato; in questo caso è stato affidato alle voci note di Bruni Longhi e Aldo Serena, molto professionali e simili per intonazione a quelle ascoltate tante volte in TV. L'effetto è davvero piacevole, ma rimangono come al solito gli sporadici problemi di sincronia tra gli eventi su schermo e le reazioni dei giornalisti sportivi.
Il comparto sonoro è completato dagli ottimi "effetti da stadio", che includono tutta una serie di cori personalizzati (niente improperi, sia ben chiaro...); può capitare di sentire l'urlo "forza Juve" anche durante un incontro tra Fiorentina e Palermo, ma per fortuna solo di rado.

Il gameplay rivela in breve concreti miglioramenti, rispetto agli standard del passato; la fisica del pallone appare meno rigida e guidata del solito, la disposizione degli uomini in campo è più naturale ed il sistema di controllo richiama in molti aspetti quello adottato in Pro Evolution Soccer. Buona l'implementazione del passaggio filtrante (eseguibile anche aereo con un doppia pressione), dei cross (di cui è possibile dosare l'altezza) e dei virtuosismi (attivabili tenendo premuto il dorsale sinistro); molto meno convincente la precisione del controllo analogico, da utilizzare obbligatoriamente poiché il digitale è adibito all'esclusivo impiego delle tattiche. La costruzione delle azioni è finalmente meno schematica e concede varie soluzioni per imboccare la via del gol, per vie centrali come lungo le fascie; purtroppo la IA mostra scarsa tenuta, facendosi infilare con troppa facilità dai suggerimenti smarcanti ed eccedendo nel fair-play (i falli fioccheranno con più facilità durante azioni a centrocampo poco significative che in frangenti realmente pericolosi per la CPU).
Gli aggiustamenti apportati, per quanto ben inseriti nelle dinamiche di gioco, non riescono a far compiere al francise una reale e incontestabile evoluzione; permangono una strana sensazione di approsimazione di fondo ed un feeling incompleto con la propria squadra: i fondamentali tecnici ci sono, è l'anima a mancare.

Non può mancare infine un breve escursus delle modalità disponibili, che includono campionato (costituito da una singola stagione, permette di selezionare un vasto numero di campionati nazionali ), torneo (varie coppe internazionali) e sfide (nelle quali si viene gettati nel bel mezzo di un incontro già avviato, con lo scopo di ribaltare risultati scomodi o ribadire la propria superiorità sull'avversario). Le licenze in mano alla EA garantiscono un enorme database di squadre e giocatori, che lasciano scoperto il fianco a poche recriminazioni riguardo la composizione delle rose; qualche errore qua e là è inevitabile, ma risolvibile tramite connessione ai servizi on-line di aggiornamento, o manualmente per i più pazienti.