Fifa 06 Road to World Cup

di Luca Gambino
La curva di gradimento del prodotto "Fifa" è sempre stata, soprattutto in questi ultimi tempi, quanto di più simile ad un tracciato delle più moderne montagne russe. A picchi di gradimento, mai troppo elevati in realtà, hanno sempre fatto seguito crolli vertiginosi destinati quindi, lentamente, a risalire a indici più consoni per quella che era stata la serie "regina" delle simulazioni calcistiche fino all'avvento della controparte nipponica targata Konami. Ed ecco quindi che al relativo successo di Fifa 06 pubblicato ad Ottobre su tutte le piattaforme attuali, è quasi lecito aspettarsi una picchiata verticale nella doppia uscita che accompagna come di tradizione ogni anno pari dal '98 ad oggi. Come da copione, infatti, la software house americana sfrutta appieno i diritti acquisiti su campionati del mondo ed europei, presentandosi puntualmente con una versione appositamente dedicata al torneo che dal prossimo Giugno catalizzerà l'attenzione di tutti gli appassionati di uno degli sport più seguiti al mondo. L'occasione del lancio della neonata Xbox360 è stato però un richiamo irresistibile per Electronic Arts che, anticipando di circa 6 mesi l'usuale lancio delle edizioni dedicate ai campionati del mondo, si è presentata puntuale al day one della console next-gen Microsoft.


Una mossa che forse ha accontentato più la stessa Microsoft, felice di aver un titolo calcistico nella lineup iniziale colmando una lacuna non da poco, specie su territorio europeo, ma che ha costretto forse EA Sports a chiudere con troppa fretta i lavori in corso, rilasciando sul mercato un prodotto assolutamente non all'altezza delle aspettative. Innanzitutto è bene precisare che Fifa Road to World Cup 06 è, così come recitato dal titolo, interamente dedicato alla prossima competizione mondiale. Nessuna squadra di club, quindi, e nessun torneo ad essi dedicata. Una forte limitazione, soprattutto se si considera che all'interno del gioco non si troverà nemmeno il reale campionato del mondo per nazioni, dal momento che il titolo è stato rilasciato ben prima dei sorteggi per i gironi eliminatori. Ad ogni modo, sarà possibile ricrearli manualmente grazie alla possibilità di configurare a piacimento tornei e campionati tra le centinaia di nazionali incluse nell'immenso database che da sempre rappresenta il vero elemento di forza, e forse l'unico, delle produzioni calcistiche Electronic Arts.

Se la povertà di modalità di gioco potrebbe già essere di per sé fonte di disturbo per chi fosse convinto di poter trovare invece ampia varietà di scelta, risulterà comunque ben poca cosa di fronte alle sconcertanti scelte effettuate dalla software house americana in termini di gameplay. Quasi a voler disconoscere i timidi progressi evidenziati nelle ultime due edizioni della serie (saltando a piè pari lo sciagurato Uefa Champions League), Electronic Arts sceglie nuovamente di percorrere la strada della spettacolarizzazione visiva, nel tentativo di distogliere l'attenzione del giocatore sulla pochezza di risorse riservate alla parte giocata. Se infatti il comparto grafico di Fifa 06 risponde in buona parte alle aspettative legate alle produzioni di questo primo scorcio di Next-gen, altrettanto non si può dire per quanto messo in campo dalla compagine americana, trasmettendo ancora una volta la ferrea volontà di riprodurre alla perfezione ciò che accade a bordo campo, riservando invece le briciole per rappresentare un verosimile modello calcistico sul rettangolo di gioco.


Un gameplay, per farla breve, privato di veritieri movimenti di squadra e di una intelligenza artificiale ai mimini termini, ma quel che è peggio, del tutto privato di un sistema di controllo che permetta al giocatore di trasporre sul campo le proprie idee calcistiche, costringendolo ad abbandonare qualsiasi idea di armonia di gioco ed ogni velleità di ricercare una qualsiasi corrispondenza con il calcio giocato. Non rimane quindi che affidarsi al solito set di azioni/movimenti/tiri più o meno sicuri che porteranno al gol, sfruttando soprattutto ingenuità difensive madornali e portieri particolarmente inclini al più classico "gollonzo". Stupisce soprattutto come EA Sports non sia riuscita, tenuto conto delle enormi potenzialità della macchina Microsoft, a regalare una fisica quantomeno credibile a giocatori e, soprattutto, al pallone ritornando a quella "sfera gonfiata ad elio" che ormai pensavamo morta e sepolta nel passato della serie. Ne consegue che Fifa 06 scontenta veramente tutti. Gli amanti del calcio alla ricerca di una simulazione o di un titolo quantomeno divertente e impegnativo lo troveranno frustrante e assolutamente fuori da ogni plausibile fondamento pedatorio, ma anche gli amanti dell'arcade più puro storceranno il naso di fronte alla nuova incarnazione della serie Fifa dal momento che non troveranno un sistema di controllo volto alla gestione completa, e soprattutto reattiva, dei giocatori sul campo.

Sia intesi, i problemi sul sistema di controllo non sono tanto da ricercare in pecche o colpe imputabili sul controller di casa Microsoft che dal canto suo si modella alla perfezione attorno alla volontà di Electronic Arts di regalare ai giocatori un set di controllo particolarmente arricchito dal momento che, mandati in pensione i tasti bianco e nero del vecchio pad, ci si ritrova praticamente due nuovi tasti a cui associare nuove giocate. Lo stick di destra, a questo giro, è stato deputato ai tricks più spettacolari. Finte di corpo, rollercoaster, e dribbling stretti saranno ad uso e consumo di ogni giocatore in campo, con buona pace degli esteti del calcio.

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Certo, Fifa 06 può essere considerato come un'autentica meraviglia per gli occhi, dal momento che la maggior parte delle risorse è stata incentrata proprio alla ricerca della rappresentazione visiva quanto più verosimile con la realtà. Stadi, giocatori e terreni di gioco sono stati ricostruiti, nella maggior parte dei casi, con dovizia di particolari, anche se non mancano clamorose eccezioni (Gilardino, tanto per fare un nome). In particolare i terreni di gioco sono stati curati con notevole dispendio di mezzi dal momento che non ci si troverà più di fronte ad un terreno "piatto", ma ad un vero manto erboso con tanto di fili d'erba e un realistico effetto (tralasciando il marcato clipping in alcune occasioni) che vede i piedi dei giocatori "sprofondare" per qualche centimetro sul tappeto d'erba. Ottima anche l'illuminazione in tempo reale che regala verosimili effetti d'ombreggiatura sul terreno di gioco anche se in alcuni frangenti, soprattutto se si utilizzano telecamere a campo lungo, andranno ad incidere sulla corretta visualizzazione di pallone e giocatori "ingoiati" dalle zone d'ombra.

Una meraviglia, comunque, mitigata subito dopo il fischio d'inizio, quando si prende atto dei notevoli margini di miglioramento legati ai movimenti dei ventidue giocatori in campo. Sebbene il set di animazioni sia sempre ampio e circostanziato, si avverte la ferrea volontà di Electronic Arts di portare ad estrema spettacolarizzazione delle animazioni più ad effetto (i plastici tuffi dei portieri, per esempio, e i falli di gioco più scenografici), sacrificando sull'altare dell'estetica a tutti costi i normali e classici movimenti con e senza palla che risultano invece più scarni e "impersonali" rispetto a quanto visto, tanto per fare un esempio, su Pro Evolution. Si avverte infatti un certo modello comportamentale dei giocatori creato con lo stampino, che poco lascia alla fantasia del giocatore e che, assurdo a dirsi per Fifa, incide negativamente sull'estetica generale del gioco e sulla conseguente mancata immedesimazione del giocatore. Vedere Gattuso (con rispetto parlando, ovviamente), calciare in porta con lo stesso stile di Totti o Beckham è francamente quanto di più distante ci possa essere da una corretta riproduzione della realtà.

Ancora una volta, così come ormai usuale da qualche anno a questa parte, il commento audio e tecnico della partita è gestito dall'accoppiata Longhi-Serena, che anche questa volta si limita a dare un'interpretazione dignitosa di una reale telecronaca, senza però dare quel qualcosa in più che avrebbe aiutato il prodotto a risultare più coinvolgente e veritiero, così come risulta essere, invece, il commento inglese del gioco da parte dello storico Andy Gray. Buono, invece, il restante comparto audio, fatta eccezione per tutti quegli effetti che coinvolgono in prima persona il pallone. Chiude il quadro il rinnovato servizio Xbox Live, spogliato incredibilmente di molte delle features che lo avevano eletto come uno dei migliori servizi di gioco degli ultimi tempi, ed è un vero peccato. Un servizio a volte instabile, incapace di sopperire adeguatamente a qualche carenza delle connessioni e da cui onestamente ci si aspettava molto di più. Un consiglio: evitate la modalità di gioco "unranked", dal momento che la percentuale di disconnessione da parte degli avversari in difficoltà è di un buon 90%.

Insomma, la prima uscita di Fifa sulla console di casa Microsoft lascia parecchi dubbi sull'effettiva accuratezza del prodotto Electronic Arts che presenta tutti i sintomi più evidenti del classico prodotto chiuso in fretta e furia per essere presente a tutti i costi sul mercato, sacrificando un prodotto potenzialmente valido sull'altare del "esserci a tutti i costi". Peccato.

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