Fifa Street
di
Giuseppe Schirru
Electronic Arts tenta di trasformare il giuoco calcio in una carnevalata. Qualche detrattore potrebbe asserire come avesse già centrato il bersaglio in più occasioni lungo la decade della serie maggiore, pochi gli darebbero torto. Nonostante tutto, impavidamente, la EA trasporta il suo brand calcistico in campetti improvvisati per partite quattro contro quattro dove l'unica regola è che non ci sono regole. L'assenza della terna arbitraria, le infinite possibilità di falcidiare gli avversari, un recinto dal quale ne uscirà uno solo si traducono in una disciplina che ben presto pare carente di rigore agonistico e propone filosofia circense. Roba che veroniche, doppi passi, colpi di tacco smarcanti paiono cose da principianti.
Non foss'altro che le evoluzioni vengono eseguite da giocatori dal portamento pachidermico, che laddove dovrebbero sfoggiare una tecnica sopraffina, sono mossi da animazioni legnose che li rendono impacciati. Loschi figuri con una palla che gli gravita attorno noncurante della forza di gravità, trick calcisticamente improbabili e un'azione di gioco refrattaria al divertimento sono le credenziali di un titolo che, come da copione, punta tutto su licenze e affini rendendosi carente nella sostanza. Ancora una volta risulta inutile parlare delle modalità, del corposo editor del personaggio o della presenza di tutti i giocatori delle varie nazionali (discretamente modellati per fattezze fisiche e capacità calcistiche), quando dietro si cela un gameplay con lo spessore della carta velina. In Fifa Street il giocatore accetta le regole della strada, ma prima ancora deve mandar giù una serie di amari bocconi, a cominciare da giocatori che rimangono completamente immobili dopo una finta dell'avversario.
La problematica maggiore risiede in una disciplina che laddove dovrebbe essere veloce e dinamica, viene mal trasposta ludicamente, proponendo una lentezza cronica nell'azione di gioco che cozza violentemente contro il principio di base stesso. Non potendo contare su fitte reti di passaggi o su azioni manovrate, il giocatore si affida allo stick destra deputato alla realizzazione delle varie finte la cui messa in scena aumenterà la barra relativa alla super mossa, con cui scagliare in porta un tiro di inaudita potenza. Non un goal sicuro, ma quasi. Per il buon andamento della partita il giocatore deve obbligatoriamente mettere da parte tutte le velleità inerenti l'universo del calcio e concentrarsi solo ed esclusivamente sull'esecuzione dei vari trick (tra l'altro concatenabili), prassi che porta a un collasso istantaneo del divertimento, visto il noiosissimo carosello di evoluzioni che si viene a creare.
Graficamente, Fifa Street non può definirsi brutto, ma sono evidenti alcune lacune o superficialità che il fruitore del prodotto vorrebbe felicemente non trovarsi davanti, cominciando da una sfera che si comporta in tutti i modi tranne che come un pallone e finendo con animazioni legnose e da dimenticare. Buoni i modelli poligonali dei calciatori che ricreano fedelmente le controparti reali (si noti la ben visibile pancetta di Ronaldo. Il reparto audio si avvale di una colonna sonora poco ispirata, comprensiva comunque di molti brani, e di effetti nella norma. Alla luce di tali considerazioni appare chiaro come Fifa Street non ci abbia convinto per nulla, trovandosi carente di quella qualità che ogni videogioco che si rispetti deve imprescindibilmente avere: la capacità di divertire. Stavolta EA ha fallito, ma ciò non vuol dire che debba farci il callo.
Non foss'altro che le evoluzioni vengono eseguite da giocatori dal portamento pachidermico, che laddove dovrebbero sfoggiare una tecnica sopraffina, sono mossi da animazioni legnose che li rendono impacciati. Loschi figuri con una palla che gli gravita attorno noncurante della forza di gravità, trick calcisticamente improbabili e un'azione di gioco refrattaria al divertimento sono le credenziali di un titolo che, come da copione, punta tutto su licenze e affini rendendosi carente nella sostanza. Ancora una volta risulta inutile parlare delle modalità, del corposo editor del personaggio o della presenza di tutti i giocatori delle varie nazionali (discretamente modellati per fattezze fisiche e capacità calcistiche), quando dietro si cela un gameplay con lo spessore della carta velina. In Fifa Street il giocatore accetta le regole della strada, ma prima ancora deve mandar giù una serie di amari bocconi, a cominciare da giocatori che rimangono completamente immobili dopo una finta dell'avversario.
La problematica maggiore risiede in una disciplina che laddove dovrebbe essere veloce e dinamica, viene mal trasposta ludicamente, proponendo una lentezza cronica nell'azione di gioco che cozza violentemente contro il principio di base stesso. Non potendo contare su fitte reti di passaggi o su azioni manovrate, il giocatore si affida allo stick destra deputato alla realizzazione delle varie finte la cui messa in scena aumenterà la barra relativa alla super mossa, con cui scagliare in porta un tiro di inaudita potenza. Non un goal sicuro, ma quasi. Per il buon andamento della partita il giocatore deve obbligatoriamente mettere da parte tutte le velleità inerenti l'universo del calcio e concentrarsi solo ed esclusivamente sull'esecuzione dei vari trick (tra l'altro concatenabili), prassi che porta a un collasso istantaneo del divertimento, visto il noiosissimo carosello di evoluzioni che si viene a creare.
Graficamente, Fifa Street non può definirsi brutto, ma sono evidenti alcune lacune o superficialità che il fruitore del prodotto vorrebbe felicemente non trovarsi davanti, cominciando da una sfera che si comporta in tutti i modi tranne che come un pallone e finendo con animazioni legnose e da dimenticare. Buoni i modelli poligonali dei calciatori che ricreano fedelmente le controparti reali (si noti la ben visibile pancetta di Ronaldo. Il reparto audio si avvale di una colonna sonora poco ispirata, comprensiva comunque di molti brani, e di effetti nella norma. Alla luce di tali considerazioni appare chiaro come Fifa Street non ci abbia convinto per nulla, trovandosi carente di quella qualità che ogni videogioco che si rispetti deve imprescindibilmente avere: la capacità di divertire. Stavolta EA ha fallito, ma ciò non vuol dire che debba farci il callo.
Fifa Street
4.5
Voto
Redazione
Fifa Street
Filosofia circense applicata al gioco calcio con infimi risultati, il medium videogioco foriero di noia e frustrazione e la EA Big capace di tirar fuori una big schifezza. Scellerata nella realizzazione tecnica vantante animazioni di gabibbiana memoria, empia nella proposizione di un apparato ludico indigesto, con Fifa Street la EA raggiunge uno dei gradini più bassi della propria produzione degli ultimi quattro anni.