Fight Night 4
di
“Il campione dei massimi deve essere intelligente e grazioso come me!” - Muhammad Ali
Molto particolare la storia del pugilato, soprattutto in Italia. Sport inizialmente acclamato, simbolo della rivalsa di un popolo sofferente ed emigrante in terra straniera alla ricerca di fortuna, é oggi nel nostro paese considerato per lo più alla stregua delle cosiddette discipline “minori”. Un po' per la carenza di figure di spicco a livello mondiale, ma soprattutto per il calo d'interesse dei media rispetto a lidi più danarosi (leggi “calcio”), siamo passati dall'essere una nazione di fenomeni assoluti come Primo Carnera, Duilio Loi, Sandro Mazzinghi o Nino Benvenuti, al guardare ben poco attentamente ai potenziali campioni che si formano nelle nostre palestre e che, troppo spesso, non trovano la visibilità che meritano. Eppure, i nomi appena citati, facevano letteralmente tremare il mondo, mandando al tappeto fior fiore di avversari a suon di diretti e uppercut, monopolizzando le prime pagine dei giornali italiani e non.
La bandiera videoludica della “noble art” é stata tenuta alta da Electronic Arts che, in questi anni, ha saputo proporre la saga di Fight Night (e prima Knockout Kings) in un perenne ottimo mix di giocabilità e simulazione, arrivando all'apice di Fight Night 3, punto di riferimento del pugilato su console. Almeno sino ad oggi. É infatti arrivato Fight Night Round 4, ultima fatica di EA Canada, scendendo sul ring con la chiara intenzione di migliorare tutto il lavoro compiuto sino al precedente capitolo, per portare l'esperienza di gioco ai massimi storici.
Ed eccoci qui, nuovamente pronti ad incrociare i guantoni con i più forti campioni di sempre, alla ricerca di un posto al sole in questo mondo perennemente bilico tra le contraddizioni dei primi pugni nelle squallide palestre di periferia e i lustrini e le luci della ribalta dei ring più rinomati del globo. Si, perché oltre alla possibilità di impersonare uno tra i 48 campioni del passato e del presente disponibili per ricreare sfide da sogno, il cuore pulsante del gioco sta, come in passato, nel poter creare un proprio alter ego e impegnarsi nella difficile scalata verso la cintura di campione del mondo, dividendosi tra allenamenti e incontri.
“Tu sei il campione, ma io sono il re!” - Mike Tyson
La modalità carriera ricalca a grandi linee quanto abbiamo visto nei capitoli precedenti, ma inserisce alcune novità che sarà bene citare. In primis, come già visto in altri titoli EA, quando saremo chiamati a creare il nostro pugile, potremo utilizzare non solo i modelli predefiniti, ma anche sfruttare Xbox Live Vision, la telecamera da collegare alla console Microsoft. Potremo così scansionare il nostro volto, che verrà riprodotto in maniera più che discreta. Innovazioni anche per gli allenamenti, che ora non sono rappresentati come minigiochi, ma si basano maggiormente sui reali movimenti che dovremo utilizzare nei combattimenti, in modo da farci prendere più dimestichezza con l'uso del gamepad.
Una volta scesi sul ring, si fa fatica a trattenere lo stupore. Il team di sviluppo é stato capace di migliorare il già ottimo impatto grafico di Fight Night 3 e di renderlo ancora più realistico, impegnandosi in una maniacale cura dei particolari che va dal ricreare alla perfezione aspetto e movenze dei pugili sino a dare forma e dinamicità ai fasci muscolari. Una vera gioia per gli occhi che non si limita alla mera apparenza, ma si fregia di una granitica e costante fluidità, nonostante i tantissimi poligoni utilizzati per i modelli e le decine di effetti e filtri attivati.
La stessa qualità si ritrova nel motore fisico, visibilmente “upgradato” rispetto al passato. Ora le collisioni risultano molto più realistiche e soprattutto presentano una precisione invidiabile, riscontrabile a pieno nelle reazioni tra i corpi dei contendenti. Enorme salto in avanti per il comportamento dei pugni in contatto con i bersarli, che adesso possono mostrare non solo il colpo andato a segno o quello prato, ma persino dare vita a realistici intrecci tra braccia che risultano credibili e che faranno la gioia di chi ama questo sport.
Anche il sonoro si mantiene su alti livelli, puntando su un buon numero di brani (in cui é il rap a farla da padrone) e piacevoli effetti audio. La telecronaca é di alto livello, ma é tutta in inglese, come per altro il gioco intero. Le frasi sono puntuali e presenti con buona varietà, offrendo talvolta riferimenti a campioni del passato che danno un tocco di stile in più all'atmosfera.
Molto particolare la storia del pugilato, soprattutto in Italia. Sport inizialmente acclamato, simbolo della rivalsa di un popolo sofferente ed emigrante in terra straniera alla ricerca di fortuna, é oggi nel nostro paese considerato per lo più alla stregua delle cosiddette discipline “minori”. Un po' per la carenza di figure di spicco a livello mondiale, ma soprattutto per il calo d'interesse dei media rispetto a lidi più danarosi (leggi “calcio”), siamo passati dall'essere una nazione di fenomeni assoluti come Primo Carnera, Duilio Loi, Sandro Mazzinghi o Nino Benvenuti, al guardare ben poco attentamente ai potenziali campioni che si formano nelle nostre palestre e che, troppo spesso, non trovano la visibilità che meritano. Eppure, i nomi appena citati, facevano letteralmente tremare il mondo, mandando al tappeto fior fiore di avversari a suon di diretti e uppercut, monopolizzando le prime pagine dei giornali italiani e non.
La bandiera videoludica della “noble art” é stata tenuta alta da Electronic Arts che, in questi anni, ha saputo proporre la saga di Fight Night (e prima Knockout Kings) in un perenne ottimo mix di giocabilità e simulazione, arrivando all'apice di Fight Night 3, punto di riferimento del pugilato su console. Almeno sino ad oggi. É infatti arrivato Fight Night Round 4, ultima fatica di EA Canada, scendendo sul ring con la chiara intenzione di migliorare tutto il lavoro compiuto sino al precedente capitolo, per portare l'esperienza di gioco ai massimi storici.
Ed eccoci qui, nuovamente pronti ad incrociare i guantoni con i più forti campioni di sempre, alla ricerca di un posto al sole in questo mondo perennemente bilico tra le contraddizioni dei primi pugni nelle squallide palestre di periferia e i lustrini e le luci della ribalta dei ring più rinomati del globo. Si, perché oltre alla possibilità di impersonare uno tra i 48 campioni del passato e del presente disponibili per ricreare sfide da sogno, il cuore pulsante del gioco sta, come in passato, nel poter creare un proprio alter ego e impegnarsi nella difficile scalata verso la cintura di campione del mondo, dividendosi tra allenamenti e incontri.
“Tu sei il campione, ma io sono il re!” - Mike Tyson
La modalità carriera ricalca a grandi linee quanto abbiamo visto nei capitoli precedenti, ma inserisce alcune novità che sarà bene citare. In primis, come già visto in altri titoli EA, quando saremo chiamati a creare il nostro pugile, potremo utilizzare non solo i modelli predefiniti, ma anche sfruttare Xbox Live Vision, la telecamera da collegare alla console Microsoft. Potremo così scansionare il nostro volto, che verrà riprodotto in maniera più che discreta. Innovazioni anche per gli allenamenti, che ora non sono rappresentati come minigiochi, ma si basano maggiormente sui reali movimenti che dovremo utilizzare nei combattimenti, in modo da farci prendere più dimestichezza con l'uso del gamepad.
Una volta scesi sul ring, si fa fatica a trattenere lo stupore. Il team di sviluppo é stato capace di migliorare il già ottimo impatto grafico di Fight Night 3 e di renderlo ancora più realistico, impegnandosi in una maniacale cura dei particolari che va dal ricreare alla perfezione aspetto e movenze dei pugili sino a dare forma e dinamicità ai fasci muscolari. Una vera gioia per gli occhi che non si limita alla mera apparenza, ma si fregia di una granitica e costante fluidità, nonostante i tantissimi poligoni utilizzati per i modelli e le decine di effetti e filtri attivati.
La stessa qualità si ritrova nel motore fisico, visibilmente “upgradato” rispetto al passato. Ora le collisioni risultano molto più realistiche e soprattutto presentano una precisione invidiabile, riscontrabile a pieno nelle reazioni tra i corpi dei contendenti. Enorme salto in avanti per il comportamento dei pugni in contatto con i bersarli, che adesso possono mostrare non solo il colpo andato a segno o quello prato, ma persino dare vita a realistici intrecci tra braccia che risultano credibili e che faranno la gioia di chi ama questo sport.
Anche il sonoro si mantiene su alti livelli, puntando su un buon numero di brani (in cui é il rap a farla da padrone) e piacevoli effetti audio. La telecronaca é di alto livello, ma é tutta in inglese, come per altro il gioco intero. Le frasi sono puntuali e presenti con buona varietà, offrendo talvolta riferimenti a campioni del passato che danno un tocco di stile in più all'atmosfera.