Fighting Vipers 2

di Redazione Gamesurf
Il primo Fighting Vipers rientra nella cerchia di quei giochi che si amano oppure si odiano. Diretta evoluzione di Virtua Fighter, da cui trasse praticamente immutato l'intero sistema di controllo, il gioco introdusse alcuni elementi effettivamente inediti per i picchiaduro dell'epoca (parliamo di oltre cinque anni fa), ciononostante non riuscì mai ad imporsi su giochi come Virtua Fighter o Tekken a causa di una serie di problemi, tra i quali una lista di personaggi poco ispirata e malnutrita. Superati questi problemi ci si ritrovava comunque per le mani un gioco piuttosto ben fatto e divertente, che riuscì a creare una folta schiera di fan in Giappone. Il seguito del gioco uscì più di due anni fa nelle sale giochi, ma non ebbe un grande successo, e così la notizia della conversione di Fighting Vipers 2 per Sega Dreamcast arrivò come un fulmine a ciel sereno. C'é spazio su Dreamcast per la conversione di un gioco che risultava già mediocre in sala giochi?

QUESTIONI DI STILE
Come al solito, la trama in un picchiaduro ad incontri può essere tranquillamente messa da parte: basta sapere che per una qualche serie di motivi i personaggi del gioco decidono di massacrarsi allegramente tra loro, il tutto sotto l'ombra minacciosa di un certo B.M., già boss del primo Fighting Vipers. Siamo dunque di fronte all'ennesimo picchiaduro tridimensionale ad incontri, sullo stile di Tekken, Virtua Fighter e tanti altri. Fighting Viper 2 comunque mantiene (e perfeziona) alcuni aspetti particolari del primo episodio che tutt'ora gli permettono di elevarsi dalla massa dei giochi simili, garantendogli l'etichetta di gioco "abbastanza diverso", come vedremo in seguito. I fan del primo episodio saranno comunque contenti di sapere che non solo il gameplay é rimasto praticamente lo stesso, ma anche i personaggi rispondono tutti all'appello, e tornano nelle arene con un nuovo look, più curato e "cattivo" di quello abbastanza ingenuo visto nel primo gioco

UNO STRANO NIDO DI VIPERE
Quale che sia la modalità di gioco scelta (sotto questo aspetto non c'é proprio NULLA di originale... Arcade Mode, Versus Mode e così via) ci si ritroverà a scegliere il proprio personaggio dal gruppo di undici lottatori inizialmente selezionabili, cui poi si aggiungeranno altri tre lottatori segreti (tra i quali lo stesso B.M.), per raggiungere un modesto totale di quattordici pazzi scatenati. Per farvi comprendere la singolarità dei personaggi vi basti sapere che oltre ai soliti esperti di arti marziali potrete trovare patiti di rollerblade (Grace), skateboard (Pichy) e addirittura ciclocross (Charlie, che combatte a cavallo della sua bella bicicletta...), teppisti di vario genere (compreso Bahn, praticamente un clone di Jotaro Kujo) e ragazze "indifese" come la preoccupante e dispettosa Honey (una vera maniaca, che non esiterà a colpire i nemici a "sederate") o la piccola Emi, che lotta grazie al suo orsacchiotto cibernetico (ve l'avevo detto, che era un gioco particolare, no?) e persino un chitarrista, Raxel, armato della sua bella chitarra elettrica. Insomma, un gruppo di lottatori molto variegato e singolare, che comunque potrebbe non piacere a tutti, specialmente agli amanti delle cose più "classiche"