Fighting Vipers 2
di
UN RING DI FERRO E CEMENTO
Altro aspetto abbastanza singolare del primo Fighting Vipers era la conformazione delle arene di gioco: tutti gli incontri avvenivano in aree quadrate (della grandezza media dei ring di Soul Calibur, tanto per fare un paragone) delimitate da pareti di vario materiale (muri, grate, vetri...), che all'occorrenza (cioé, a seguito di un colpo "di grazia") potevano essere abbattute, con conseguenze abbastanza spettacolari (ricordo che ai tempi Bloody Roar non esisteva ancora, tanto per citare un gioco con arene analoghe). Tutto ciò é stato mantenuto nella nuova versione del gioco, per cui anche in Fighting Vipers 2 sarà necessario giocare in maniera abbastanza strategica, evitando quanto più possibile di farsi mettere con le spalle al muro, e magari sfruttando le pareti a proprio vantaggio, usandole come trampolino per mosse speciali e salti, o semplicemente sbatacchiandoci contro il malcapitato avversario. Alcune delle mosse dei personaggi (come ad esempio le prese) variano a seconda della distanza dalle pareti, e persino le combo possono cambiare "forma" ed effetti in caso ci si avvicini parecchio al perimetro dell'arena
VIPERE SPIGOLOSE?
Dreamcast ha ben dimostrato di essere in grado di tirar fuori picchiaduro tecnicamente fenomenali, come i mai troppo citati Soul Calibur o Dead Or Alive 2: dunque, giocare a Fighting Vipers 2 dopo aver assaggiato le delizie di Namco e Tecmo può risultare particolarmente indigesto. I personaggi risultano chiaramente più spigolosi di quelli visti nei capolavori sopra citati, mentre le arene a causa della loro natura "delimitata" appaiono smorte e molto, molto meno incisive di quelle della concorrenza. Dunque, é un gioco brutto da vedere? No, semplicemente non sfrutta come dovrebbe e potrebbe l'hardware della console, risultando visivamente "inferiore" (ecco l'aggettivo giusto). Detto questo, ciò che si muove su schermo é comunque piuttosto apprezzabile, grazie ad un design dei personaggi molto curato (più intrigante di quello del primo episodio, specie per quanto riguarda le armature), una fluidità eccellente e una scelta di colori ed effetti speciali che vivacizza il tutto. Piuttosto buono il sonoro, con musiche eccellenti (adatte a questo genere di gioco) e buoni effetti sonori (adoro gli urletti di Honey...).
Altro aspetto abbastanza singolare del primo Fighting Vipers era la conformazione delle arene di gioco: tutti gli incontri avvenivano in aree quadrate (della grandezza media dei ring di Soul Calibur, tanto per fare un paragone) delimitate da pareti di vario materiale (muri, grate, vetri...), che all'occorrenza (cioé, a seguito di un colpo "di grazia") potevano essere abbattute, con conseguenze abbastanza spettacolari (ricordo che ai tempi Bloody Roar non esisteva ancora, tanto per citare un gioco con arene analoghe). Tutto ciò é stato mantenuto nella nuova versione del gioco, per cui anche in Fighting Vipers 2 sarà necessario giocare in maniera abbastanza strategica, evitando quanto più possibile di farsi mettere con le spalle al muro, e magari sfruttando le pareti a proprio vantaggio, usandole come trampolino per mosse speciali e salti, o semplicemente sbatacchiandoci contro il malcapitato avversario. Alcune delle mosse dei personaggi (come ad esempio le prese) variano a seconda della distanza dalle pareti, e persino le combo possono cambiare "forma" ed effetti in caso ci si avvicini parecchio al perimetro dell'arena
VIPERE SPIGOLOSE?
Dreamcast ha ben dimostrato di essere in grado di tirar fuori picchiaduro tecnicamente fenomenali, come i mai troppo citati Soul Calibur o Dead Or Alive 2: dunque, giocare a Fighting Vipers 2 dopo aver assaggiato le delizie di Namco e Tecmo può risultare particolarmente indigesto. I personaggi risultano chiaramente più spigolosi di quelli visti nei capolavori sopra citati, mentre le arene a causa della loro natura "delimitata" appaiono smorte e molto, molto meno incisive di quelle della concorrenza. Dunque, é un gioco brutto da vedere? No, semplicemente non sfrutta come dovrebbe e potrebbe l'hardware della console, risultando visivamente "inferiore" (ecco l'aggettivo giusto). Detto questo, ciò che si muove su schermo é comunque piuttosto apprezzabile, grazie ad un design dei personaggi molto curato (più intrigante di quello del primo episodio, specie per quanto riguarda le armature), una fluidità eccellente e una scelta di colori ed effetti speciali che vivacizza il tutto. Piuttosto buono il sonoro, con musiche eccellenti (adatte a questo genere di gioco) e buoni effetti sonori (adoro gli urletti di Honey...).