Final Fantasy IV Advance
di
Antonio Norfo
Portando con sé il Cristallo dell'Acqua sottratto ai maghi di Mysidia, le "Ali Rosse" solcano la volta celeste.
Il loro capitano, Cecil, si chiede se sia giusto ubbidire ancora agli ordini del sovrano di Baron (suo re nonché padre adottivo) o se sia giunto il momento di non commettere più alcun crimine.
Un conflitto interiore che infastidisce il re di cui sopra, fa declassare il futuro paladino Cecil e catapulta quest'ultimo in una missione "marginale" nel cuore della Valle delle Nebbie.
Intanto Rosa, maga bianca, è tormentata da un presentimento funesto e Rydia, giovane evocatrice di Myst, non sa ancora quale destino attenda il suo piccolo villaggio.
Al contrario, il videogiocatore memore di quel passato remoto fatto a sedici bit sa decisamente cosa aspettarsi: una pietra miliare del gioco di ruolo giapponese.
Ogni personaggio (quelli fin qui citati sono solo alcuni) arricchisce a modo suo il copione, ma soprattutto (quasi a ricordare con che linguaggio si esprima effettivamente il medium videogioco) si differenzia ludicamente, andando ad arricchire il battle system per mezzo di peculiari abilità combattive.
Così Cecil, inizialmente cavaliere oscuro, potrà dapprima sacrificare HP per infliggere danni ad un gruppo di nemici e poi, una volta redento in cima al Monte dell'Ordalia, avvalersi dei poteri della Luce ed affiancare alle armi i rudimenti della magia bianca.
Branca magica, quest'ultima, in cui per il resto eccelle la bella Rosa (la quale peraltro va in giro, volendo, con arco, frecce e faretra).
Rydia è la summoner del gioco e potrà pertanto chiamare a sé potenti alleati tutti detentori dei poteri arcani della natura (dal Chocobo al Leviatano, da Odino a Bahamut).
Cain, invece, veste l'armatura del Dragone e da abile lanciere qual'è può, sottraendosi momentaneamente agli attacchi nemici, saltare in aria e piombare sui malcapitati in un secondo momento.
Troviamo ancora, in rigoroso ordine sparso (senza scendere troppo nei dettagli e senza chiamare in causa tutto il cast), i gemelli Palom e Porom (astuti e giovani maghi), il ninja Edge (capace di rubare ai nemici durante gli scontri) ed il monaco-guerriero Yang.
table1
L'avventura mette a disposizione, sul piano narrativo, svariati colpi di scena ed offre globalmente un ottimo numero di ore video-giocate.
Nasconde altresì un discreto ammontare di segreti, offre tre "mondi" in cui girovagare e propone nel complesso un apprezzabile fattore sfida (occorrerà a tal proposito alternare l'esplorazione e la strategia con del frequente "level up").
Per quanto concerne l'ATB (Active Time Battle), esso si presenta nella sua semplicità ed efficacia.
Il celeberrimo sistema di combattimento tenta, riuscendovi, di dar vita ad un compromesso efficiente fra tempismo e programmazione delle azioni (un aspetto indubbiamente evolutosi nel corso degli anni ma spesso ancora debole in moderni esponenti del genere; urge comunque ricordare l'anno di nascita di Final Fantasy IV: 1991).
Insomma, il quarto tassello del mosaico Square tagliò a suo tempo un traguardo importante, decretando l'inizio di una nuova generazione del J-Rpg (per molti l'età dell'oro del genere) ed inserendo all'interno del canovaccio di Final Fantasy elementi che di lì a poco sarebbero divenuti costitutivi della serie.
Nella qui esaminata versione Advance non mancano aggiunte rispetto alle precedenti uscite; ne sono un esempio la traduzione italiana (a beneficio di chi ancora non masticasse l'inglese) e, soprattutto, i nuovi boss da affrontare e le nuove locazioni da esplorare.
Quel genere di aggiunte, insomma, che accontentano buona parte dei fan, ma che in fin dei conti aggiungono ben poco ad un'esperienza già forte ed apprezzabile nel suo nucleo originario.
Sarà banale, ma giocare "ovunque" con un gioco, di più: un classico, dalla sempreverde qualità non è cosa di poco conto. Consigliato anche per meglio capire dove talvolta sbagli il presente.
Il loro capitano, Cecil, si chiede se sia giusto ubbidire ancora agli ordini del sovrano di Baron (suo re nonché padre adottivo) o se sia giunto il momento di non commettere più alcun crimine.
Un conflitto interiore che infastidisce il re di cui sopra, fa declassare il futuro paladino Cecil e catapulta quest'ultimo in una missione "marginale" nel cuore della Valle delle Nebbie.
Intanto Rosa, maga bianca, è tormentata da un presentimento funesto e Rydia, giovane evocatrice di Myst, non sa ancora quale destino attenda il suo piccolo villaggio.
Al contrario, il videogiocatore memore di quel passato remoto fatto a sedici bit sa decisamente cosa aspettarsi: una pietra miliare del gioco di ruolo giapponese.
Ogni personaggio (quelli fin qui citati sono solo alcuni) arricchisce a modo suo il copione, ma soprattutto (quasi a ricordare con che linguaggio si esprima effettivamente il medium videogioco) si differenzia ludicamente, andando ad arricchire il battle system per mezzo di peculiari abilità combattive.
Così Cecil, inizialmente cavaliere oscuro, potrà dapprima sacrificare HP per infliggere danni ad un gruppo di nemici e poi, una volta redento in cima al Monte dell'Ordalia, avvalersi dei poteri della Luce ed affiancare alle armi i rudimenti della magia bianca.
Branca magica, quest'ultima, in cui per il resto eccelle la bella Rosa (la quale peraltro va in giro, volendo, con arco, frecce e faretra).
Rydia è la summoner del gioco e potrà pertanto chiamare a sé potenti alleati tutti detentori dei poteri arcani della natura (dal Chocobo al Leviatano, da Odino a Bahamut).
Cain, invece, veste l'armatura del Dragone e da abile lanciere qual'è può, sottraendosi momentaneamente agli attacchi nemici, saltare in aria e piombare sui malcapitati in un secondo momento.
Troviamo ancora, in rigoroso ordine sparso (senza scendere troppo nei dettagli e senza chiamare in causa tutto il cast), i gemelli Palom e Porom (astuti e giovani maghi), il ninja Edge (capace di rubare ai nemici durante gli scontri) ed il monaco-guerriero Yang.
table1
L'avventura mette a disposizione, sul piano narrativo, svariati colpi di scena ed offre globalmente un ottimo numero di ore video-giocate.
Nasconde altresì un discreto ammontare di segreti, offre tre "mondi" in cui girovagare e propone nel complesso un apprezzabile fattore sfida (occorrerà a tal proposito alternare l'esplorazione e la strategia con del frequente "level up").
Per quanto concerne l'ATB (Active Time Battle), esso si presenta nella sua semplicità ed efficacia.
Il celeberrimo sistema di combattimento tenta, riuscendovi, di dar vita ad un compromesso efficiente fra tempismo e programmazione delle azioni (un aspetto indubbiamente evolutosi nel corso degli anni ma spesso ancora debole in moderni esponenti del genere; urge comunque ricordare l'anno di nascita di Final Fantasy IV: 1991).
Insomma, il quarto tassello del mosaico Square tagliò a suo tempo un traguardo importante, decretando l'inizio di una nuova generazione del J-Rpg (per molti l'età dell'oro del genere) ed inserendo all'interno del canovaccio di Final Fantasy elementi che di lì a poco sarebbero divenuti costitutivi della serie.
Nella qui esaminata versione Advance non mancano aggiunte rispetto alle precedenti uscite; ne sono un esempio la traduzione italiana (a beneficio di chi ancora non masticasse l'inglese) e, soprattutto, i nuovi boss da affrontare e le nuove locazioni da esplorare.
Quel genere di aggiunte, insomma, che accontentano buona parte dei fan, ma che in fin dei conti aggiungono ben poco ad un'esperienza già forte ed apprezzabile nel suo nucleo originario.
Sarà banale, ma giocare "ovunque" con un gioco, di più: un classico, dalla sempreverde qualità non è cosa di poco conto. Consigliato anche per meglio capire dove talvolta sbagli il presente.
Final Fantasy IV Advance
8.5
Voto
Redazione
Final Fantasy IV Advance
L'avventura di cui si è parlato mette a disposizione svariati colpi di scena ed offre un ottimo numero di ore video-giocate. Nasconde altresì un discreto ammontare di segreti, offre tre "mondi" in cui girovagare e propone nel complesso un apprezzabile fattore sfida (occorrerà a tal proposito alternare l'esplorazione e la strategia con del frequente "level up").
In molti l'avranno già giocato e vorranno rigiocarci, altri non l'avranno mai giocato (ed è questa una buona occasione da non perdere) ed altri ancora si accontenteranno di aver vissuto l'esperienza Final Fantasy IV in altre console ed in precedenti occasioni. Fatto sta che Final Fantasy IV è, a prescindere, un autentico classico, figlio di un'era gloriosa fatta a sedici bit. Consigliato anche per meglio capire dove talvolta sbagli il presente.
In molti l'avranno già giocato e vorranno rigiocarci, altri non l'avranno mai giocato (ed è questa una buona occasione da non perdere) ed altri ancora si accontenteranno di aver vissuto l'esperienza Final Fantasy IV in altre console ed in precedenti occasioni. Fatto sta che Final Fantasy IV è, a prescindere, un autentico classico, figlio di un'era gloriosa fatta a sedici bit. Consigliato anche per meglio capire dove talvolta sbagli il presente.