Final Fantasy IV Complete Collection

Final Fantasy IV Complete Collection
Bentornato Cecil!
Non c'é alcun dubbio riguardo al fatto che Final Fantasy IV sia uno dei migliori esponenti della saga Square Enix, motivo per cui la schiera di amanti di questo titolo é quantomeno estesa ed eterogenea. In un mercato quanto mai avaro di idee e innovazioni non stupisce notare come il gioco, apparso la prima volta su Super NES nel lontano 1991, si sia fatto vedere su un numero impressionante di piattaforme, tra remake e spin-off. Tornano a risuonare la campane del capitolo quarto anche su PSP, in una edizione che offre però un'esperienza tanto completa quanto legata all'aspetto tradizionale del prodotto. Final Fantasy IV: Complete Collection é infatti una riedizione che vede unire tutto il materiale fino ad ora uscito riguardo alle avventure di Cecil e compagni, con una ovvia evoluzione tecnica che si basa comunque sulla originale tecnologia a due dimensioni.

Per l'edizione PAL il gioco si presenta totalmente in inglese
Per l'edizione PAL il gioco si presenta totalmente in inglese
Chocobo a volontà
Chocobo a volontà
Tutto ha ricevuto un discreto miglioramento
Tutto ha ricevuto un discreto miglioramento


Troviamo quindi dentro al capiente UMD non solo Final Fantasy IV, ma anche The After Years (suo seguito diretto) e Interlude, storia breve utilizzata per fare da raccordo ai due racconti. Come dicevamo, Final Fantasy IV lo abbiamo visto e giocato praticamente in tutte le salse, mentre The After Years é stato, sino ad oggi, esclusiva di telefoni cellulari giapponesi e del Wii Ware, la piattaforma di digital delivery legata alla console casalinga Nintendo. Esordio totale per Interlude, che si presenta quindi come unico contenuto realmente nuovo da assaporare.

Per chi si fosse perso questa importante fetta della storia dei videogame, la storia ruota intorno alle vicende dei Cecil e i suoi compagni, impegnati nella lotta contro Golbez per la conquista dei cristalli che, cadendo in mani sbagliate, segnerebbero l'inizio di immani tragedie. I capitoli aggiuntivi ci porteranno avanti nel tempo, dopo appunto la fine dell'avventura principale. Tre giochi in uno? Non proprio, soprattutto seguendo i canoni che i giochi di ruolo di stampo nipponico ci hanno insegnato. Anche volendo impegnarsi ad esplorare in maniera certosina il mondo a disposizione, Interlude e The After Years ci regaleranno un po' meno di venti ore di gioco, numero ben al di sotto della “magnificenza temporale” di un qualsiasi capitolo principale della saga di Final Fantasy.

Una fotografia di vent'anni fa
La domanda più insistente riguardo all'operazione di questa Complete Collection riguarda, naturalmente, cosa é cambiato e cose é rimasto uguale rispetto all'originale Final Fantasy IV. Tranquilli signori, solo l'impatto grafico vede un restyling, mentre il gameplay rimane ancorato fedelmente a quanto abbiamo visto e gustato in passato, legato cioé alla classica modalità di combattimento a turni ed esplorazione del mondo con relativi dungeon. L'impianto grafico, appunto, compie un enorme salto di qualità, con un lavoro certosino fatto per sfruttare la risoluzione della console portatile Sony e il suo ottimo schermo. Tutto é stato ridisegnato e portato in alta definizione, così da apparire più vivo e colorato che mai, con ambienti estremamente particolareggianti e personaggi piacevolissimi da guardare, senza scordare nemici e mostri di ogni livello che paiono essere passati sotto le mani di un chirurgo estetico particolarmente dotato e generoso.

Il modo migliore per vedere i nostri eroi? “Ni”, soprattutto perché é impossibile non ricordare quanto visto su Nintendo DS, dove una macchina decisamente meno performante per quanto riguarda le capacità hardware, ha mostrato una riedizione di Final Fantasy IV in un sontuoso comparto poligonale in tre dimensioni. Diciamo dunque che questa nuova edizione vuole essere un omaggio ai tradizionalisti più efferati, lasciando intatto il gusto del gioco così come nacque negli anni novanta. Insomma, merce per i palati fini e per chi magari ha già qualche capello grigio, mentre i giocatori più abituati alle nuove tecnologie potrebbero giustamente trovare obsoleta la scelta, a fronte di quanto osservato in epoche più recenti.

ANche i colori godono di nuova luce
ANche i colori godono di nuova luce
Nuovi incontri, nuove prove da superare
Nuovi incontri, nuove prove da superare
Come in origine, il party é composto da un massimo di cinque personaggi
Come in origine, il party é composto da un massimo di cinque personaggi


Come dicevamo il gameplay rimane anch'esso ancorato al passato e ci vede impegnati in una ricerca che si svolge tra esplorazione e combattimenti, attraverso un cliché visto e rivisto, ma qui probabilmente capace di mostrare una delle sue migliori incarnazioni di sempre. A fare da contorno, un sistema di gestione di equipaggiamento e magie di alto livello, dove a combattere sono ben cinque personaggi alla volta, in un mix di situazioni dove conterà molto la strategia e l'approccio ad ogni situazione, visto un livello di difficoltà abbastanza alto, capace di mettervi alla prova e di farvi sudare le proverbiali sette camicie soprattutto in alcune situazioni, dove presentarsi non adeguatamente preparati al combattimento vi costerà un buon numero di “game over”.

JRPG dai sani principi
Importate ricordare poi che il gameplay, sebbene tradizionale, offre la possibilità di essere vissuto in due modalità differenti. La prima é consigliata al pubblico più riflessivo, visto che in battaglia mette a disposizione tutto il tempo possibile per decidere la propria mossa, con gli avversari fissi a guardarci (gentili e pazienti), mentre la seconda inserisce lo scorrere del tempo, costringendoci a prendere decisioni velocemente per non rischiare di morire sotto una raffica di colpi nemici. Come detto poco sopra, il livello di difficoltà é abbastanza elevato sin dalla base, quindi anche scegliendo l'opzione “attendista” non aspettatevi un cammino tutto Rosa (si, siamo dei veri mattacchioni) e fiori.

Parlare della trama di Final Fantasy IV potrebbe portare ad un discorso quasi scontato, ma ricordiamo ai più giovani (o distratti) che siamo davanti ad una storia che ha saputo stregare milioni e milioni di giocatori, con colpi di scena interessanti anche dopo decenni dalla sua prima uscita. I capitoli aggiuntivi non sono sicuramente al livello del loro ingombrante genitore, ma rimangono comunque piacevoli da giocare, anche per una questione di completezza di questo affascinante universo. Piccola pecca dal punto di vista del gameplay é legata alla croce direzionale della PSP, talvolta poco precisa nelle fasi esplorative, anche per la gestione del movimento in stile “anni novanta”, con i personaggi a muoversi in una griglia invisibile agli occhi, ma ben presente nel gioco.

Insomma, Final Fantasy IV Complete Colletion é un titolo ben confezionato e forte dei tantissimi pregi del concept originale, ma arrivato ormai davvero alla fine del ciclo di “spremitura” del prodotto. Purtroppo l'utenza potrebbe trovare due grossi scogli per questa edizione: testi totalmente in inglese e il paragone con l'edizione per Nintendo DS, che manca dei due nuovi capitoli ma si fregia di una realizzazione tecnica in tre dimensioni e molto accattivante. Se questi per voi non sono problemi e anelate una sontuosa boccata d'aria presa direttamente dai bei tempi che furono, il compendio dei Final Fantasy IV vi aspetta a braccia aperte.

Ovviamente é presente qualche effetto speciale
Ovviamente é presente qualche effetto speciale
Ah, quanti ricordi...
Ah, quanti ricordi...
Itticamente parlando...
Itticamente parlando...


Final Fantasy IV Complete Collection
8

Voto

Redazione

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Final Fantasy IV Complete Collection

Più che ottimo tuffo nel passato, ma reggere il passo con i tempi segnati da capitoli quasi omonimi non é un'impresa facile. Final Fantasy IV Complete Collection é dunque un titolo da avere nel caso in cui alberghi dentro di voi un inguaribile romantico amante dei tempi che furono. lasciando però qualche dubbio per quanto riguarda il pubblico che ha magari già giocato il capitolo base e vede solo un elmento marginale nei "capitoletti" aggiuntivi. Ad ogni modo un'operazione di recupero realizzata in maniera più che encomiabile

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