Final Fantasy V Advance
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Probabilmente molti tra i nostri lettori, più o meno appassionati di giochi di ruolo, avranno spesso sentito parlare della saga di Final Fantasy, una vera e propria epopea che mostra le sue propaggini anche nella storia videoludica contemporanea. Solo alcuni però, i più stagionati senz'altro, si ricorderanno di quando, nell'ormai lontano 1992, vedeva la luce, unicamente su Super Famicom (la versione giapponese del nostrano Super Nintendo) il quinto episodio della saga di Final Fantasy.
Il titolo in questione uscì unicamente sul mercato del Sol Levante, in idioma strettamente nipponico e non venne mai importato in occidente, ne negli Stati Uniti ne tantomeno nel nostro caro Vecchio Continente. I più coraggiosi che decisero di comprarlo comunque, sborsando cifre folli, furono costretti a giocarselo in maniera monca, a meno di non essere padroni di kanji e katakana, aiutandosi talvolta con sconnesse traduzioni, che cominciavano timidamente a fare capolino sull'allora primordiale web.
Oggi, a 15 anni da allora, Final Fantasy V ritorna su una console Nintendo, il Gameboy Advance e per l'occasione è addirittura tradotto in italiano, con buona pace di tutti i suoi estimatori e di coloro che, spinti dalla curiosità, vorranno provare uno dei pilastri su cui un brand tanto famoso ha costruito la sua leggenda.
Nel gioco impersonerete Bartz, un intrepido avventuriero che si aggira per le lande in sella al suo fedele Chocobo, Boco. Come in tutti i primi titoli della serie l'equilibrio della terra è garantito grazie al perfetto allineamento dei quattro cristalli elementali: Terra, Vento, Fuoco e Acqua.
Il cristallo del Vento, fondamentale per la vita degli uomini, si è tragicamente rotto, come ci viene mostrato durante la presentazione del gioco.
La principessa Lenna decide di investigare e, quasi per caso, si imbatte in Bartz. La strana coppia, come ci verrebbe da ribattezzarla, si unisce con altri due elementi: Galuf, un pensionato che soffre di crisi di amnesia ricorrente e Faris, una energica piratessa.
Questo assortito gruppo di personaggi decide quindi di partire per terre lontane, con lo scopo di salvare i rimanenti cristalli da distruzione certa. Nonostante l'evidente variegata composizione del party, i personaggi appaiono fin dal principio ben assortiti e soprattutto danno prova di essere in grado di poter funzionare bene insieme.
Dopo le prime ore di gioco si capisce come la traduzione sia realizzata davvero bene, decisamente meglio di quella vista in occasione della raccolta antologica per Ps One; tutto ciò concorre a far entrare il giocatore velocemente nella storia e a far sì che egli si affezioni, nel giro di non troppo tempo, ai personaggi e al loro modo di agire e di pensare.
La struttura portante del gioco è caratterizzata dal sistema di combattimento o, per essere ancora più precisi, dall'organizzazione dei job. Final Fantasy V infatti è stato uno dei precursori dello sviluppo delle particolarità dettate dalla classe di ciascun personaggio, un principio oggi divenuto basilare in ogni rpg che si rispetti, anche occidentale, da World of Warcraft fino ad Oblivion.
Praticamente dopo circa un'ora di gioco ciascuno dei membri del vostro party dovrà effettuare una scelta che influenzerà il suo destino nel prosieguo del gioco, ovvero abbracciare una particolare classe di lavoro. Ogni classe si caratterizza come una sorta di seconda pelle per il personaggio e gli dona particolari abilità speciali; in seguito agli scontri in battaglia, oltre a guadagnare punti esperienza generici ne guadagnerete anche specifici per la vostra classe, ragion per cui occorrerà tenere contro di una crescita di livello parallela. Il bello di questo sistema è che, nonostante sia possibile cambiare classe di job, comunque le abilità apprese in seguito al raggiungimento di un certo livello di esperienza resteranno comunque appannaggio del personaggio, anche se non apparterrà più alla classe in cui si trovava nel momento dell'acquisizione. Ad esempio, se porterete uno dei vostri personaggi ad essere un mago bianco del secondo livello e quindi ad apprendere l'incantesimo di cura, una volta che deciderete di cambiare classe, potrete portarvi dietro l'abilità di curatore. Questa peculiarità apre ovviamente la strada ad innumerevoli combinazioni di abilità per i vari personaggi, potendo creare virtualmente mix davvero completi e letali
Gli scontri si svolgono secondo turni, all'interno dei quali potrete portare la vostra mossa nei confronti del nemico, alternandovi con esso, sia che si tratti di un attacco tramite arma o magia, un incantesimo di cura o altro genere, piuttosto che la ritirata.
Graficamente il gioco ovviamente mostra il peso degli anni che porta, seppur sia presentato per l'occasione in una versione ritoccata dal punto di vista cosmetico e per questo piuttosto gradevole, rispetto a quella proposta anni addietro su PsOne. La colonna sonora è riarrangiata e conserva sempre quelle magiche atmosfere che da sempre la saga di Final Fantasy è solita regalarci.
La versione GBA in oggetto presenta un paio di interessanti aggiunte, ovvero la presenza di quattro nuove classi (Gladiatore, Cannoniere, Negromante e Oracolo) oltre ad un dungeon bonus da be 30 piani. I tempi di caricamento, grazie al supporto della cartuccia, sono ovviamente azzerati e la funzione di Quick Save, che permette di salvare i vostri progressi nell'avventura in qualsivoglia momento, si sposa alla perfezione con la natura "portatile" del gioco.
Il titolo in questione uscì unicamente sul mercato del Sol Levante, in idioma strettamente nipponico e non venne mai importato in occidente, ne negli Stati Uniti ne tantomeno nel nostro caro Vecchio Continente. I più coraggiosi che decisero di comprarlo comunque, sborsando cifre folli, furono costretti a giocarselo in maniera monca, a meno di non essere padroni di kanji e katakana, aiutandosi talvolta con sconnesse traduzioni, che cominciavano timidamente a fare capolino sull'allora primordiale web.
Oggi, a 15 anni da allora, Final Fantasy V ritorna su una console Nintendo, il Gameboy Advance e per l'occasione è addirittura tradotto in italiano, con buona pace di tutti i suoi estimatori e di coloro che, spinti dalla curiosità, vorranno provare uno dei pilastri su cui un brand tanto famoso ha costruito la sua leggenda.
Nel gioco impersonerete Bartz, un intrepido avventuriero che si aggira per le lande in sella al suo fedele Chocobo, Boco. Come in tutti i primi titoli della serie l'equilibrio della terra è garantito grazie al perfetto allineamento dei quattro cristalli elementali: Terra, Vento, Fuoco e Acqua.
Il cristallo del Vento, fondamentale per la vita degli uomini, si è tragicamente rotto, come ci viene mostrato durante la presentazione del gioco.
La principessa Lenna decide di investigare e, quasi per caso, si imbatte in Bartz. La strana coppia, come ci verrebbe da ribattezzarla, si unisce con altri due elementi: Galuf, un pensionato che soffre di crisi di amnesia ricorrente e Faris, una energica piratessa.
Questo assortito gruppo di personaggi decide quindi di partire per terre lontane, con lo scopo di salvare i rimanenti cristalli da distruzione certa. Nonostante l'evidente variegata composizione del party, i personaggi appaiono fin dal principio ben assortiti e soprattutto danno prova di essere in grado di poter funzionare bene insieme.
Dopo le prime ore di gioco si capisce come la traduzione sia realizzata davvero bene, decisamente meglio di quella vista in occasione della raccolta antologica per Ps One; tutto ciò concorre a far entrare il giocatore velocemente nella storia e a far sì che egli si affezioni, nel giro di non troppo tempo, ai personaggi e al loro modo di agire e di pensare.
La struttura portante del gioco è caratterizzata dal sistema di combattimento o, per essere ancora più precisi, dall'organizzazione dei job. Final Fantasy V infatti è stato uno dei precursori dello sviluppo delle particolarità dettate dalla classe di ciascun personaggio, un principio oggi divenuto basilare in ogni rpg che si rispetti, anche occidentale, da World of Warcraft fino ad Oblivion.
Praticamente dopo circa un'ora di gioco ciascuno dei membri del vostro party dovrà effettuare una scelta che influenzerà il suo destino nel prosieguo del gioco, ovvero abbracciare una particolare classe di lavoro. Ogni classe si caratterizza come una sorta di seconda pelle per il personaggio e gli dona particolari abilità speciali; in seguito agli scontri in battaglia, oltre a guadagnare punti esperienza generici ne guadagnerete anche specifici per la vostra classe, ragion per cui occorrerà tenere contro di una crescita di livello parallela. Il bello di questo sistema è che, nonostante sia possibile cambiare classe di job, comunque le abilità apprese in seguito al raggiungimento di un certo livello di esperienza resteranno comunque appannaggio del personaggio, anche se non apparterrà più alla classe in cui si trovava nel momento dell'acquisizione. Ad esempio, se porterete uno dei vostri personaggi ad essere un mago bianco del secondo livello e quindi ad apprendere l'incantesimo di cura, una volta che deciderete di cambiare classe, potrete portarvi dietro l'abilità di curatore. Questa peculiarità apre ovviamente la strada ad innumerevoli combinazioni di abilità per i vari personaggi, potendo creare virtualmente mix davvero completi e letali
Gli scontri si svolgono secondo turni, all'interno dei quali potrete portare la vostra mossa nei confronti del nemico, alternandovi con esso, sia che si tratti di un attacco tramite arma o magia, un incantesimo di cura o altro genere, piuttosto che la ritirata.
Graficamente il gioco ovviamente mostra il peso degli anni che porta, seppur sia presentato per l'occasione in una versione ritoccata dal punto di vista cosmetico e per questo piuttosto gradevole, rispetto a quella proposta anni addietro su PsOne. La colonna sonora è riarrangiata e conserva sempre quelle magiche atmosfere che da sempre la saga di Final Fantasy è solita regalarci.
La versione GBA in oggetto presenta un paio di interessanti aggiunte, ovvero la presenza di quattro nuove classi (Gladiatore, Cannoniere, Negromante e Oracolo) oltre ad un dungeon bonus da be 30 piani. I tempi di caricamento, grazie al supporto della cartuccia, sono ovviamente azzerati e la funzione di Quick Save, che permette di salvare i vostri progressi nell'avventura in qualsivoglia momento, si sposa alla perfezione con la natura "portatile" del gioco.