Final Fantasy XV
Final Fantasy XV è stato un titolo che ho avuto il piacere di giocare alla fine del 2016, finito in una settimana esatta e mesi prima che di patch o DLC a migliorare e cambiarne la natura frammentaria ed incompleta. Come critico feroce della sua distribuzione (considerabile praticamente come quella di un tripla A in early access), sono stato più volte incuriosito dagli aggiustamenti usciti in seguito -ma mai fino al punto di riuscire a ritornare al mondo di Eos, almeno prima di sentire parlare del lancio di Final Fantasy XV Windows Edition.
Nonostante Square Enix sia storicamente conosciuta per i propri prodotti da console casalinghe e talvolta portatili, il publisher giapponese è riuscito negli ultimi anni a farsi un nome anche nel mercato PC grazie ad una serie di porting abbastanza famosi: alcuni dei suoi sforzi hanno lasciato i fan gravemente delusi (come Final Fantasy XIII, o il recentissimo Chrono Trigger), mentre altri come Final Fantasy X, Final Fantasy XII, e NieR: Automata hanno subito la transazione da console con maggiore successo. Square Enix, insomma, ha fatto passi da gigante dai periodi in cui il suo supporto per PC era relegato solo a giochi sviluppati in occidente -e nonostante si debba ancora aspettare diversi mesi per ricevere port di prodotti orientali, il risultato in generale si rivela essere meglio di quanto sperato.
Non starò qui a coprire in dettaglio la storia di Final Fantasy XV: le varie review già uscite all’epoca per la versione console sono un ottimo punto di partenza per i giocatori interessati a quell’aspetto. Al contrario, in questa recensione cercherà di concentrarmi principalmente sui benefici esclusivi alla versione Final Fantasy XV Windows Edition. L’attesa infatti è stata lunga, costellata da discussioni e leak sul’ottimizzazione e il supporto di mod, ma fortunatamente ora possiamo dirlo: ai pazienti giocatori PC è arrivata la migliore versione di Final Fantasy XV presente sul mercato -nonché uno dei migliori port della serie.
Contenuti aggiuntivi
Iniziamo dalle basi: la Windows Edition contiene subito al lancio tutti i DLC precedentemente rilasciati attraverso i Season Pass per console, così come i vari cambiamenti e aggiustatine già disponibili con il famigerato Royal Pack. La lista completa include tutti gli episodi standalone dedicati ai tre coprotagonisti di Final Fantasy XV (Gladiolus, Prompto, e Ignis), la possibilità di prenderne il controllo durante qualsiasi combattimento, la gradevolissima modalità online Comrades, e un capitolo 14 migliorato grazie ad una nuova area, un nuovo dungeon e un finale ora rivisto e decisamente più soddisfacente.
Nella loro totalità, si tratta di aggiunte decisamente sostanziose che finalmente rimettono in carreggiata la storia, originariamente raccontata in modo incoerente e frammentato -garantendo ora non solo ampio spazio ai tre comprimari di Noctis ma colmando quasi completamente le varie manchevolezze e vuoti che hanno contribuito a dare la sgradevolissima impressione di un prodotto affrettato.
Migliorie Narrative
La prima impressione che Final Fantasy XV riuscì a suscitare all’epoca fu quella di un titolo pieno di potenziale, ma dalla realizzazione incredibilmente scadente (probabilmente dovuta sia al rilascio affrettato che al travagliato sviluppo).
Non è mai stato un segreto infatti che la narrazione di Final Fantasy XV ne costituisse il principale ed innegabile punto debole -con un costante abuso di soluzioni off camera (come la morte di personaggi fondamentali), sia alleati che antagonisti, rimandi ad elementi crossmediali (come l’anime Brotherhood o il film in CGI Kingsglaive), e un generale senso di… incomprensibilità dietro alle motivazioni dei vari protagonisti.
Dopo una decade di sviluppo, sarebbe lecito aspettarsi aggiornamenti e patch incentrati esclusivamente sul supporto di lungo periodo; al contrario, Square Enix ha preferito esercitare il proprio proverbiale accanimento terapeutico anche a beneficio del comparto narrativo, scegliendo di mostrare degnamente i momenti più salienti del gioco e rendendo la seconda metà della storia finalmente comprensibile.
La versione “moderna” di Final Fantasy XV comprende inoltre un set di nuove scene e boss alla fine del gioco, elevandone finalmente la conclusione ai livelli a cui la serie ci ha sempre abituati; da questo punto di vista, si può affermare con tranquillità che (a due anni dalla sua distribuzione originale), la storia di Final Fantasy XV è finalmente costruita degnamente e ben lontana dal massiccio disastro del 2016.
Migliorie Tecniche
Al di là dei miglioramenti narrativi, Final Fantasy XV era un gioco già visivamente stupendo al suo arrivo sulle console nel 2016 (in particolare su Playstation 4 Pro), ma per questa release su PC gli sviluppatori sembrano aver fatto ogni cosa possibile per crearne la migliore incarnazione possibile sul piano grafico -fornendo ai giocatori un porting da questo punto di vista davvero perfetto. L’edizione Windows infatti supporta risoluzioni fino a 8k, 120 FPS e una pletora di opzioni grafiche con cui dilettarsi. Il risultato è una sinfonia per gli occhi, con superbi giochi di luce, texture nitidissime, impressionanti dettagli e molto altro ancora. Musica per le orecchie dei più smanettoni, ma la domanda che si staranno ponendo tutti è stiamo parlando di un port ottimizzato?
Nella maggior parte dei casi il gioco scorre senza nessun problema. Il raggiungimento dei 60 FPS su alte risoluzioni come 1400 o addirittura 4k resterà un miraggio per molti, ma si tratta pur sempre di un gioco open world con moltissimi dettagli su schermo -quindi a meno di possedere una GTX 1070 o qualcosa di migliore, aspettatevi di dover perdere qualche minuto nel modificare le impostazioni se puntate ad un framerate stabile (o, in alternativa, di fare uso del comodissimo tool di benchmark scaricabile gratuitamente online).
La ricerca di una combinazione di opzioni in grado di massimizzare i frame senza sacrificare il miglioramento grafico tipico dell’uso su PC richiederà invece qualche attenzione maggiore. Per esperienza, posso dire che il principale responsabile di cali di performance è la TRAM, ovvero la VRAM dedicata alle texture. Una impostazione “highest” permette al gioco di utilizzare quasi tutta la memoria della scheda video esclusivamente per le texture, lasciano poco o nulla per ogni altro compito -sotto gli 8 GB di RAM dedicata sulla scheda video, è meglio lasciar perdere le impostazioni più elevate.
Altri responsabili di pessime performance sono le varie feature GameWorks, HairWorks, VXAO, TurfEffect e ShadowLibs. Sorprendentemente, non è HairWorks ad essere più pesante -dubbio onore che appartiene a ShadowLibs che, disattivato, è già in grado di consentire il raggiungimento dei 35/40 FPS con il resto delle impostazioni al massimo.
Sul piano grafico, insomma, Final Fantasy XV è fondamentalmente un titolo spettacolare, uno dei pochi capaci di spingere al limite 16 GB di RAM; se glielo permettete, questo gioco si prenderà tutto quello che il vostro computer e la vostra scheda grafica avranno da offrire e ve lo mostrerà su schermo al 100% dell’efficienza -e sempre continuando ad invocare di più. È probabile che, con il passare degli anni e le uscite di nuovo hardware, Final Fantasy XV diventi un nuovo tipo di benchmark per la misurazione delle performance così come ai tempi lo fu Crysis
Detto questo, il resto non è del tutto perfetto. Il port necessita ancora di qualche patch nel breve futuro, in particolare per sistemare alcuni problemi relativi all’individuazione delle specifiche della macchina usata (il primo avvio del gioco è prono al richiedere la modifica di un file di sistema) e alle summon, a seguito delle quali questa Windows Edition sembra quasi dimezzare i frame fino ad un reset al menu principale. Oltre il comparto grafico, le possibili migliorie future si estendono anche nella mappatura dei controlli su mouse e tastiera -eccellenti in tutto fuorché nella navigazione all’interno dei menù.
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Redazione