Final Fantasy VI Advance

di Fabio Fundoni
La Fantasia Finale su GameBoy Advance

Non è mai facile scrivere riguardo a Final Fantasy. Un brand osannato da molti, ritenuto l'inno alla noia da alcuni ma, in un modo o nell'altro, un pezzo di storia dei videogame da tenere come esempio quando si parla di giochi di ruolo di stampo orientale. Inserendo poi nel proprio GameBoy Final Fantasy VI Advance, la situazione si fa ancora più complicata: giocando uno degli episodi più quotati della serie, stiamo anche congedandoci dalla piccola e gloriosa console Nintendo, che riceve con questo prodotto della Square Enix, l'ultimo vero titolo di richiamo della sua longeva presenza sul mercato. Dopo il salto di Final Fantasy 3, diretto al Nintendo DS, eccoci dunque alla chiusura del cerchio che ha portato su questa piattaforma tutti i capitoli a 8 e 16 bit della più famosa creazione di Hironobu Sakaguchi. L'occasione è ghiotta: il gioco non ha mai visto la luce in Europa su Super Nintendo ai tempi della sua prima uscita, arrivando sulla scia del successo di Final Fantasy VII su PlayStation, senza però entusiasmare, a causa della mancata traduzione e di una mera trasposizione della grafica, abbellita unicamente da alcuni filmati, in barba alle potenzialità dei 64 bit. Oggi invece il tutto ha l'aria di essere stato confezionato con perizia ed attenzione, in modo da rendere l'esperienza di gioco indimenticabile e fruibile per tutti.


Storie di Magia perduta...
La nostra storia ha inizio quando Terra, una ragazza dotata di poteri sovrannaturali, viene portata dall'esercito dell'impero di Gastahl in una caverna dove si vocifera vi sia un Esper ibernato in un blocco di ghiaccio. Sono passati mille anni dalla Guerra dei Magi, conflitto tra uomini ed Esper che sconvolse il mondo e terminò con l'auto-esilio di questi ultimi, rifugiatisi in un'altra dimensione per amore della pace. Unici possessori della magia, facendo perdere ogni traccia di se stessi, hanno dato l'oblio anche alle proprie conoscenze, lasciano campo alla tecnologia umana. Dopo tutti questi anni, ormai i racconti sono misti alla legenda, e l'esistenza dei poteri magici è messa in dubbio dai più. Terra però, è una ragazza particolare. Nata con la capacità di usare la magia, può rivelarsi estremamente utile nei giochi di potere tra le nazioni. E' per questo che l'impero l'ha assoggettata e costretta, tramite apposito congegno per il controllo del pensiero, a partecipare alle sue ricerche riguardo gli Esper. Ma arrivati nel punto in cui dovrebbe esserci l'oggetto delle ricerche, accade l'imponderabile: la vicinanza della giovane con l'Esper crea una forte reazione magica che fa svenire tutti i presenti. Terra si risveglia in un letto accogliente, senza più nessuno a controllare la sua psiche.

Salvata da Locke, un cercatore di tesori (o più volgarmente, un ladro...), per lei inizia una nuova vita, non priva di dubbi e difficili scelte. Afflitta da una temporanea amnesia, viene introdotta alla corte di Edgar, re di Figaro, e scopre l'esistenza di una resistenza armata che si oppone alle mire di potere dell'impero. Ancora intontita e con pochi ricordi di se stessa, si troverà a dover decidere che fazione aiutare, conscia del fatto che i suoi poteri potrebbero essere l'ago della bilancia del conflitto. Inizia così un viaggio che porterà Terra, Locke, Edgar e moltissimi altri personaggi, a dipanare la nebbia che cela i segreti della magia. Alle calcagna dei nostri eroi vi sarà sempre Kefka, generale dell'imperatore Gestahl, tanto mal vestito quanto cattivo e pronto a tutto per impossessarsi dei poteri degli Esper. Come da tradizione Square, una moltitudine di colpi di scena e rivelazioni più o meno inaspettate, faranno da contorno ad un mondo brulicante di città, eventi, segreti, ambientazioni e tutto ciò che serve per sentirsi parte integrante di una storia epica.

Tredici e non sentirli
Final Fantasy VI faceva la sua comparsa su Super Famicom nel 1994, nella piena maturità della prolifica console Nintendo. Il team Square fece le cose in grande, studiando una trama elaborata, un mondo dalle mille sfaccettature e un'attenta caratterizzazione di ogni personaggio. Siamo davanti ad un classico gioco di ruolo giapponese, dove una esplorazione più o meno guidata degli ambienti e una scarsa possibilità di decisione sugli andamenti della storia, convivono con combattimenti a turni e una ottima gestione in fase di crescita dei personaggi, capaci di apprendere le più disparate tecniche e abilità, con alcune capacità peculiari per ognuno. Indiscusso il valore alla nascita, il punto focale della discussione è cercare di capire cosa può offrire ai giocatori odierni un titolo che ha tredici anni d'età sulle spalle, praticamente un paio di ere geologiche nell'universo dei videogame. L'odierna Square Enix non è rimasta con le mani in mano e ha operato un certosino lavoro d'aggiornamento per quello che già era un esempio di cura e ricercatezza.


Partendo dalla ben fatta localizzazione, anche la grafica ha beneficiato di un restiling, rendendo l'impatto visivo più gradevole e particolareggiato, soprattutto nelle ambientazioni cittadine e negli sprite, sia dei personaggi che dei nemici. La musica porta la firma di Nobuo Uematsu, vero guru nel campo delle colonne sonore, che probabilmente ha toccato uno dei punti più ispirati della sua carriera proprio con il titolo che stiamo trattando. Oltre ai classici temi che si ripetono ad ogni Final Fantasy, alcune canzoni qui presenti sono entrate prepotentemente nell'olimpo della categoria, nonostante si stia parlando di semplici midi oggigiorno obsoleti. Anche chi ha potuto già godere in passato delle peripezie di Terra e compagnia, avrà nuovi stimoli: un dungeon nuovo, nuove magie, un bestiario e nuovi Esper (come qui sono incarnate le Evocazioni classiche che compaiono in tutti i capitoli della saga) portano una sempre gradita ventata di novità. Certo era impossibile recuperare gli art-work e i filmati della versione su PlayStation, ma a conti fatti l'edizione più corposa è quella attuale.

"Bisogna che tutto cambi perché tutto resti uguale"
Le meccaniche di gioco, come accennavamo poco sopra, ricalcano quelle che abbiamo imparato a conoscere dai Final Fantasy già apparsi in Italia e da molti altri giochi di ruolo. Gli incontri casuali giungono in buon numero, a volte anche troppi, ma sono parte integrante del meccanismo di crescita del personaggio grazie ai punti esperienza acquisiti sconfiggendo vari nemici. Paradossalmente invece, le classi dei personaggi, con il salire dei livelli e l'acquisizione di abilità ed altro, sembrano perdere un qualche valore, creando si un livellamento delle capacità, ma esaltandone le qualità uniche che li distinguono in battaglia. Senza svelare troppe sorprese, si rivela sempre un buon diversivo ad un gameplay statico per natura, la possibilità in alcune situazioni di compiere colpi in tempo reale. Grazie alle opzioni, è anche possibile se combattere in una modalità puramente a turni, dedicata chi ama più ragionare sulle mosse da compiere, oppure senza un rigido alternarsi tra gli attacchi di amici e nemici, dovendosi così impegnare per prendere la decisione migliore il più in fretta possibile. La parte esplorativa, seppur guidata dalle necessità della trama, guadagna in ore di gioco e interesse grazie ai molteplici segreti e le missioni secondarie sperse un po' in ogni angolo del globo. La trama che abbiamo già ampliamente elogiato, si sposa con una caratterizzazione dei personaggi che ancora oggi ha da insegnare: ognuno dei protagonisti ha un carattere particolare, con una storia alle spalle e una psicologia interessante. Sebbene Terra sia il cardine su cui ruotano le sorti della guerra, ogni compagno di viaggio gode di momenti di protagonismo che ne esaltano caratteristiche e azioni.

Lo stesso Kefka si mostra sin dai primi momenti di gioco come la nemesi che ci tallonerà ad ogni passo, con il suo modo di fare ai limiti della follia. Non solo come "vecchia gloria", ma anche come gioco attuale, Final Fantasy VI Advance offre una esperienza di gioco immersiva e soddisfacente, a patto di non essere tra coloro che non sopportano il genere in questione. Tra i vari hardware con cui la cartuccia è compatibile, probabilmente la miglior resa è data su GameBoy Micro, dove il sonoro gode di uscite audio che paiono lievemente superiori agli altri modelli, e i colori accesi trovano un ottimo supporto dallo schermo della piccola console, a patto di accettare le dimensioni ridotte che in ogni caso non risultano penalizzate grazie ad una ottima risoluzione grafica.