Final Fantasy XIII

di Tommaso Alisonno
EVOCAZIONI
Piccolo, doveroso cenno alle Evocazioni, grande classica nell'universo di FF e ancora una volta presenti in XIII. Ciascun personaggio é legato ad una specifica di queste, chiamate Esper, e può chiamarla in battaglia al suo fianco mandando temporaneamente nelle retrovie gli alleati, dietro però la spesa di Punti Tattici (piuttosto preziosi). Gli Esper non hanno Ruolo o liste dei poteri, e si limitano a combattere fin quando durano i “punti evocazione”, oppure finché non si attiva la modalità Gestalt, quando si trasformano in una sorta di mezzo o animale che il personaggio può cavalcare. In modalità Gestalt i due possono effettuare attacchi combinati, fino allo scatenare l'attacco finale, il più potente, che contemporaneamente rimanda a casa l'Esper e il combattimento riprende come prima.



REALIZZAZIONE TECNICA
Gli sviluppatori di Square-Enix sono sempre stati rinomati per la realizzazione di filmati in CG di altissimo livello, spesso a supporto di giochi che già di per sé fornivano una grafica di ottimo livello. Nel caso di FFXIII questo discorso viene enfatizzato all'estremo, visto che siamo al cospetto di una delle realizzazioni più impressionanti viste finora: tutti i modelli sono realizzati con una cura impressionante dei dettagli, animati altrettanto bene e si muovono in ambienti vasti e altrettanto ben curati. Nelle cinematiche ci si chiede spesso se non si tratti di filmati in CG, salvo poi ricredersi quando questi si palesano in tutto il loro sfarzo. Se ci si aggiunge che il frame rate rimane stabile anche nelle più frenetiche delle battaglie si ha l'idea esatta della qualità del prodotto.
Giudizio forse non così estasiato, ma comunque decisamente entusiasta anche per il sonoro: il gioco é ricco di musiche, tutte splendidamente orchestrate, studiate per le numerose situazioni, che vanno dall'ottimo tema di battaglia, ai temi dei vari ambienti, alle musiche tematiche dei personaggi (un Jazz per Sazh, un Heavy Metal per Snow, eccetera), fino a vere e proprie canzoni, tra cui spiccano “My Hands” interpretato da Leona Lewis e una divertentissima interpretazione del tema dei Chocobo. Tutti gli effetti sonori sono al pari di queste musiche ben realizzati, così come i doppiaggi; questi ultimi però sono limitati alle voci Inglesi (passi la mancata traduzione capillare, ma perché non salvaguardare l'originale Giapponese?); buoni i testi su schermo, con solo occasionali scorciature.

TRASCINAMENTO
Come accennato, nelle prime due-tre ore di gioco si ha la sensazione di essere al cospetto di un gioco estremamente facile e banale: i comandi a disposizione sono pochi ed essenziali, e non si capisce perché il sistema ci limiti alla gestione di un solo personaggio anziché inserire una sorta di “TAG”, magari utilizzando L2 ed R2, altrimenti inutili. Le cose cambiano non appena di sbloccano i Ruoli, il Cristallium e gli Optimum, quando ci si rende conto che una distrazione di troppo può portarci ad un umiliante Game Over, e di come anche solo pensare di gestire più di un personaggio sarebbe follia pura.




Il sistema di combattimento é veloce, frenetico, tattico, impegnativo - soprattutto impegnativo, tale da costituire una sfida anche per i giocatori più navigati e facendo meritare a FFXIII il titolo di FF più difficile, perlomeno dal VII in poi - ma in sostanza estremamente divertente, con l'unica pecca del fatto che la morte del personaggio guidato costituisca Game Over (il cosiddetto “Morbo di Baldur's Gate”). Ad ogni modo ci rimane sempre l'idea che forse sarebbe stato ancora più divertente se avessimo potuto gestire tutti i personaggi, magari sacrificando un po' la velocità.
La trama di gioco é di contro spettacolare sin dalle prime battute: a partire dal treno dell'Epurazione si snoda una vicenda appassionante, frenetica quasi quanto il sistema di combattimento e che unisce in sé i già citati elementi di amore, politica, religione, predestinazione e quant'altro. Certo, la trama segue un canovaccio lineare, ma per fortuna non prosegue su binario unico: capiterà sovente che il gruppo di suddivida in due o più squadre, e anzi a dirla tutta non si riunirà completamente se non dopo circa venti ore di gioco, quando finalmente si potrà dire di avere a disposizione tutte le carte da giocare.

Purtroppo la linearità é anche il più grave difetto di FFXIII: non c'é infatti modo di scantonare neanche parzialmente dall'intreccio principale (per bello che sia), non ci vengono proposte missioni secondarie, i minigiochi sono pressoché assenti, la stessa struttura dei posti che esplorerete nella maggior parte dei casi si limiterà a collegare tra loro l'ingresso e l'uscita, con qualche sentiero secondario giusto per nascondere e proteggere gli scrigni-tesoro. É un vero peccato che una così superba realizzazione tecnica e un così innovativo sistema di battaglie debba naufragare contro un simile limite...

E TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI
Come detto, la trama di FFXIII é veramente appassionante e trascina il giocatore sin dalle prime battute senza presentare praticamente mai delle situazioni di “fiacca”. Questo é possibile anche grazie ad uno studio dei protagonisti molto riuscito: quelli che all'inizio possono sembrare dei personaggi buffi, o stupidi, o inutili o grotteschi, in seguito rivelano dei lati della loro personalità ed una crescita in tema di saggezza molto accattivante, e presto o tardi tutti e sei entrano nel cuore del giocatore. Ma come ogni buona storia, per bella e lunga che sia, anche questa - che comunque é sia bella che lunga - presto o tardi giunge alla fine, e quando questo capita difficilmente la si riprende da capo.

In conclusione, Final Fantasy XIII tiene fede dal punto di vista di realizzazione tecnica, di sistema di gioco e di trama agli standard a cui Square-Enix ci ha abituato, riuscendo ad appassionarci alla trama e tenendoci incollati al pregevole (seppur non perfettissimo) sistema di battaglia. É un vero peccato che l'estenuante linearità del tutto sia tale da non permetterci di definirlo un “capolavoro” a tutto tondo. Ad ogni modo, un gioco spettacolare che non deve mancare assolutamente nella ludoteca di un appassionato di JRPG.

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