Final Fight One
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Volendo analizzare la questione con un'apposita lente d'ingrandimento, si capisce comunque che Final Fight One é il riadattamento della versione per Super Nintendo e non dell'originale coin-op. Della versione per il 16 bit Nintendo, per esempio, riprende praticamente ciò che vi era di positivio, "allungandolo" con alcune gradevoli migliorie grafiche e, soprattutto, completandolo innestando i livelli di gioco (il quarto per la precisione) che mancavano nella prima conversione casalinga e soprattutto dando la possibilità di giocare in doppio e scegliere tutti e tre i personaggi base: Cody, Guy (yehe!) e Haggar
RICETTE DELLA NONNA
La struttura di gioco di Final Fight One é tanto preistorica quanto ancora funzionale ed estremamente divertente. Dopo un paio di schermate di configurazione del gioco ci si butta alla ricerca della gang criminale (chiamata Mad Gear) che ha rapito la figlia di Haggar, ovvero del sindaco di Metro City. Attraversando la metropoli dai bassifondi iniziali ai grattacieli della Uptown, per un totale di sei livelli piuttosto estesi, i nostri eroi combattono contro una mandria innumerabile di piccoli sgherri, boss di quartiere e, soprattutto, boss di fine livelli dall'aspetto assai poco rassicurante
Niente di particolarmente complicato, come potete capire. Solo due tasti da utilizzare (per colpire e saltare), niente mosse speciali (se non una sorta di smart bomb effettuabile con la pressione di entrambi i tasti), niente combo astruse, nessun bivio, nessuna progressione del personaggio. Niente. E nonostante tutto Final Fight One riesce a farsi giocare ancora maledettamente bene, grazie a una caratterizzazione dei personaggi e dei nemici che ha pochi pari nella storia di questo genere (vedere anche il box apposito accessibile dalla colonnina di destra, in fondo), a una giocabilità estremamente intuitiva e resa mai frustrante da un sistema di rilevamento delle collisioni esente dal benché minimo difetto e da una longevità più che garantita dai livelli di difficoltà e dalla lunghezza stessa degli stage
RICETTE DELLA NONNA
La struttura di gioco di Final Fight One é tanto preistorica quanto ancora funzionale ed estremamente divertente. Dopo un paio di schermate di configurazione del gioco ci si butta alla ricerca della gang criminale (chiamata Mad Gear) che ha rapito la figlia di Haggar, ovvero del sindaco di Metro City. Attraversando la metropoli dai bassifondi iniziali ai grattacieli della Uptown, per un totale di sei livelli piuttosto estesi, i nostri eroi combattono contro una mandria innumerabile di piccoli sgherri, boss di quartiere e, soprattutto, boss di fine livelli dall'aspetto assai poco rassicurante
Niente di particolarmente complicato, come potete capire. Solo due tasti da utilizzare (per colpire e saltare), niente mosse speciali (se non una sorta di smart bomb effettuabile con la pressione di entrambi i tasti), niente combo astruse, nessun bivio, nessuna progressione del personaggio. Niente. E nonostante tutto Final Fight One riesce a farsi giocare ancora maledettamente bene, grazie a una caratterizzazione dei personaggi e dei nemici che ha pochi pari nella storia di questo genere (vedere anche il box apposito accessibile dalla colonnina di destra, in fondo), a una giocabilità estremamente intuitiva e resa mai frustrante da un sistema di rilevamento delle collisioni esente dal benché minimo difetto e da una longevità più che garantita dai livelli di difficoltà e dalla lunghezza stessa degli stage