Fire Blade

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Le probabilità che un recensore venga affidato un gioco non troppo esaltante aumentano in proporzione quando: siamo in periodo di vacanza; gli altri recensiscono prodotti molto più appetibili; il capo è infuriato e non ammette un "no, ho altri giochi a cui sto lavorando". E' in queste situazioni che si vede l'indomito redattore, colui che dall'animo forte e fermo riesce a catalizzare la propria attenzione sul titolo da recensire, dimenticandosi del mondo che sta fuori, più in festa che mai. Ma in fondo, fuori da questa camera cosa c'è? Ci sono le persone in spiaggia che urlano, che fanno il bagno e si divertono, le persone che partono, quelle che ancora sono a letto dopo una nottata insonne all'insegna del divertimento e poi qua dentro ci sono io, solo, alle prese con la mia fida ps2, dopo aver rifiutato l'invito di vari amici, solo per paura del superboss redazionale che con tono minaccioso mi ha fatto capire "o la rece, o la vita".

Vabbè, evitiamo le lamentele e buttiamoci a capofitto sulla recensione di questo Fire Blade per ps2 che, come annunciato dalla Kuju Entertainmet (gli sviluppatori) verrà convertito anche per x-box e gamecube.

Fire Blade si presenta essenzialmente come un arcade dove, a guida di un elicottero e armati di tutto punto, dovrete portare a termine svariate missioni. Il titolo Midway quindi, va a coprire un genere di giochi che nelle console a 128 bit non conta quasi nessun esponente: ricordo giusto il titolo di Eidos "Thunderstrike: Operation Phoenix", che sinceramente non era un prodotto eccezionale.

La storia, vede contrapposti due schieramenti: le grandi potenze hanno costituito un'alleanza antiterroristica dal nome Fire Blade, con il compito di proteggere l'incolumità del mondo dai soliti megalomani. Toccherà a voi quindi, a bordo di un elicottero supertecnologico, sventare la minaccia degli aggressori e ristabilire la sicurezza del globo.



Il canovaccio quindi è sempre il solito: sa di già visto, non solamente in ambito videoludico, ma soprattutto in quello reale, visto che è ancora impossibile dimenticare i fatti che negli scorsi mesi hanno sconvolto l'equilibrio di varie nazioni, e che forse mai saranno dimenticati.

Purtroppo la trama non offre sbocchi particolarmente originali, ma è solo il primo di una lista di problemi che gravano sul gioco, a cominciare da quelli inerenti la realizzazione tecnica. Il primo sicuramente è il reparto grafico, che sebbene non risenta di grosse lacune a livello visivo, è troppo scarno e poco definito per attestarsi su livelli accettabili. Carina la possibilità di cambiare la telecamera in modo da poter giocare in prima o terza persona, anche se il risultato finale è più coreografico che utile. I paesaggi, sono poco dettagliati e gli elementi di contorno, avrebbero avuto bisogno di una maggiore cura per il dettaglio. Molte parti del fondale però, possono essere distrutte e fatte saltare in aria, per una possibile interazione non troppo malvagia.