Fire Department

di Valerio Cossu

Quando si parla di uno strategico in tempo reale, di solito, si evocano scenari apocalittici, in cui violenza e massacro sono gli elementi dominanti. Infatti non si può certo non notare come tale tipologia di gioco ben si adatti a situazioni che si possono definire "belliche", in cui lo scopo principale è quello di distruggere tutto ciò che intralcia il cammino del giocatore. Nella maggior parte dei casi, pur con le dovute differenze, in uno strategico in tempo reale, si possono identificare delle linee guida comuni. In genere si hanno a disposizione un territorio più ho meno vasto, due fazioni di solito in lotta fra di loro, ed un bel arsenale bellico pronto ad esplodere sulla testa dei malcapitati. In questi casi al giocatore è richiesto di prendere il controllo di una delle due fazioni (quasi sempre quella dei buoni) e guidare la stessa verso l'agognata vittoria. Ma come si arriva allo scopo prefissato? Semplice, basta dare una sana dose di mazzate alla parte avversaria affinché questa, se non è stata totalmente decimata dalla ferocia del giocatore, si arrenda per manifesta inferiorità. Quindi l'elemento cardine su cui in sintesi si basa uno strategico concerne principalmente l'eliminazione fisica dell'avversario. La particolarità del titolo che ci accingiamo ad analizzare, riguarda proprio tale aspetto che in questo caso viene completamente stravolto.


Infatti nel nuovo strategico della Monte Cristo, lo scopo principale non è quello di eliminare il maggiore numero di vite umane, ma al contrario lo scopo cardine è quello di salvarle! Del resto in uno strategico come Fire Department, in cui il giocatore sarà chiamato a far parte del corpo dei vigili del fuoco, le possibilità di terminare le eventuali vittime di incendi o altri eventi naturali, a colpi di estintore o asce, avrebbe sicuramente un po' stonato col tema principale del gioco. In Fire Department come abbiamo appena accennato poco sopra, il giocatore dovrà calarsi nei panni di una intera unita dei vigili del fuoco, e gestire la stessa nei modi più appropriati, per far fronte alle varie calamita naturali (o dolose), che ben presto si presenteranno. La figura professionale dei vigili del fuoco, che sempre più spesso, purtroppo, assurge agli onori delle cronaca durante situazioni di gravissima entità (basti pensare all'immane lavoro svolto dai pompieri dopo, l'attacco delle torri gemelle a New York), richiede, come si può immaginare, caratteristiche mentali e fisiche del tutto particolari. In particolare, una grande "freddezza" mentale ed una capacita di agire sempre nel modo migliore e in pochissimo tempo (bastano poche mosse avventate per rendere la situazione irrisolvibile), sono fondamentali e saranno indispensabili al giocatore per poter affrontare con successo le varie missioni di gioco. Per iniziare a discutere delle indubbie qualità del titolo in questione, non possiamo non evidenziare come sia stata di vitale importanza per la realizzazione delle meccaniche di gioco, la proficua collaborazione con il corpo dei vigili del fuoco (tra cui quello italiano) che ha permesso al team di sviluppo di rendere le varie situazioni, quanto più possibile simili alla controparte reale. Infatti la verosimiglianza con le vere situazioni in cui i vigili del fuoco hanno a che fare quotidianamente, rappresenta uno degli aspetti meglio riusciti di Fire Department. Sin dalle prime battute ci si rende conto di come i vari ambienti che fanno da cornice alle 10 missioni del gioco, sono state create da mano esperta in grado di ricreare alla perfezione situazioni in cui, se non si agisce in maniera molto ponderata e decisa, riducono quasi a zero le possibilità di successo.


Inizialmente, infatti, si è portati quasi per istinto (come è capitato al sottoscritto) di selezionare tutti i propri uomini e di mandarli allo sbaraglio verso il primo focolaio che sbarra la strada, senza rendersi conto dei vari fattori che bisogna saper ponderare bene prima di compiere qualsiasi azione.
Il fatto che tali elementi siano stati ricreati a regola d'arte all'interno del gioco, ha determinato con un insuccesso la mia tattica diciamo un po' suicida.