Fire Emblem: Awakening
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Livellare bene e sin da subito senza lasciare nessuno indietro é una delle colonne portanti del gioco nonché spesso la chiave per la vittoria, ragion per cui cercare di impiegare al meglio le proprie unità, anche quelle che sulle prime sembrano più deboli (arcieri, cavalieri pegaso e chierici) é di fondamentale importanza per la buona riuscita dell'avventura. Che poi il possente Fredrick risulti un personaggio più appetibile e forte dell'ennesimo barbaro munito d'ascia e le difese di cartone come Vaike non ci piove, ma é comunque meglio non sottovalutare sorprese come gli agilissimi Lon'Zu e Gaius in grado di dare parecchie soddisfazioni una volta passati alle classi avanzate. Se poi proprio non ve ne fate niente di due fantini come Sully o Stahal é sempre possibile cambiare completamente classe grazie ai nuovissimi sigilli speciali così da poter contare su un arciere o un cavaliere viverna extra che non fa mai male (mantenendo comunque intatte le vecchie abilità e ridistribuendo semplicemente i punti statistiche).
Le prime volte é facile sbattere il muso contro così tante variabili e la difficoltà generale del titolo di certo non aiuta, ma una volta padroneggiate le più semplici nozioni strategiche (non senza qualche sacrificio), Fire Emblem Awakening risulta un titolo estremamente stimolante e curato in ogni sua sfaccettatura, in grado di catturare completamente il giocatore dai preparativi per la battaglia ai simpatici siparietti in stile “visual novel” fra un capitolo e l'altro. Una cura che si evince in una campagna sviluppata lungo più di venti capitoli di gioco (senza contare quelli opzionali e le battaglie casuali) in grado di tenervi impegnati per più di 30 ore di gioco qualora in un videogioco preferiate utilizzare il cervello ai riflessi.
Alcuni potrebbero lamentare una certa ripetitività di fondo nelle svariate missioni, ma state pur certi che sopratutto ad avventura avviata la perizia richiesta e l'intelligenza artificiale avversaria saranno tali da rimescolare quasi completamente le carte in tavola con inaspettati rinforzi nemici, missioni di protezione, mappe dalla conformazione particolare e via discorrendo. Per variare ulteriormente le carte in tavola, poi, é presente pure un'apposita modalità multigiocatore cooperativa che vede due giocatori collaborare per venire a capo di alcune sfide apposite, ognuno con le proprie unità, e la futurapossibilità di scaricare DLC a pagamento per importare personaggi dai vecchi capitoli o aggiungere nuove missioni per il single player. La prima non rappresenta sicuramente la punta di diamante dell'offerta ma é comunque un'aggiunta sempre gradita, la seconda invece promette di espandere ulteriormente l'esperienza, un incentivo mica da poco per tutti coloro rimanessero stregati dall'assuefante formula di gioco.
Le basi di una buona riuscita
Seppur non rifinito come il gameplay anche il comparto visivo, o per lo meno lo stile generale con cui é caratterizzato il gioco, merita comunque la dovuta attenzione, . Come ribadito in precedenza, l'assenza di novità di rilievo fa si che nelle fasi giocate, Fire Emblem Awakening appaia sostanzialmente identico a quanto giocato su GBA/DS a suo tempo, con una visuale a volo d'uccello 2D abbastanza spartana ma funzionale alla lettura dell'azione a schermo. I combattimenti, invece, avvengono completamente in 3D ma per quanto belli da vedere e ottimamente gestiti dalla regia virtuale del 3DS (con tanto di vari angoli d'osservazione) é facile che vengano presto disattivati per sapere subito i risultati dell'incontro e poter passare quindi alla mossa successiva. Non resta quindi che consolarsi coi filmati d'intermezzo, arricchiti da splendidi disegni dal gusto tipicamente orientale in grado di enfatizzare le espressioni ed emozioni dei vari personaggi. L'accompagnamento sonoro vanta qualche tema ormai “storico” per la serie e svariati pezzi che scandiscono perfettamente l'andamento sulla mappa, se non fosse che spesso si é troppo impegnati ad elaborare le proprie strategie mentali da non farci praticamente caso. Sicuramente una colonna sonora più intrusiva avrebbe infierito negativamente sotto questo punta di vista, trovando invece così il giusto equilibrio.
Le prime volte é facile sbattere il muso contro così tante variabili e la difficoltà generale del titolo di certo non aiuta, ma una volta padroneggiate le più semplici nozioni strategiche (non senza qualche sacrificio), Fire Emblem Awakening risulta un titolo estremamente stimolante e curato in ogni sua sfaccettatura, in grado di catturare completamente il giocatore dai preparativi per la battaglia ai simpatici siparietti in stile “visual novel” fra un capitolo e l'altro. Una cura che si evince in una campagna sviluppata lungo più di venti capitoli di gioco (senza contare quelli opzionali e le battaglie casuali) in grado di tenervi impegnati per più di 30 ore di gioco qualora in un videogioco preferiate utilizzare il cervello ai riflessi.
Alcuni potrebbero lamentare una certa ripetitività di fondo nelle svariate missioni, ma state pur certi che sopratutto ad avventura avviata la perizia richiesta e l'intelligenza artificiale avversaria saranno tali da rimescolare quasi completamente le carte in tavola con inaspettati rinforzi nemici, missioni di protezione, mappe dalla conformazione particolare e via discorrendo. Per variare ulteriormente le carte in tavola, poi, é presente pure un'apposita modalità multigiocatore cooperativa che vede due giocatori collaborare per venire a capo di alcune sfide apposite, ognuno con le proprie unità, e la futurapossibilità di scaricare DLC a pagamento per importare personaggi dai vecchi capitoli o aggiungere nuove missioni per il single player. La prima non rappresenta sicuramente la punta di diamante dell'offerta ma é comunque un'aggiunta sempre gradita, la seconda invece promette di espandere ulteriormente l'esperienza, un incentivo mica da poco per tutti coloro rimanessero stregati dall'assuefante formula di gioco.
Le basi di una buona riuscita
Seppur non rifinito come il gameplay anche il comparto visivo, o per lo meno lo stile generale con cui é caratterizzato il gioco, merita comunque la dovuta attenzione, . Come ribadito in precedenza, l'assenza di novità di rilievo fa si che nelle fasi giocate, Fire Emblem Awakening appaia sostanzialmente identico a quanto giocato su GBA/DS a suo tempo, con una visuale a volo d'uccello 2D abbastanza spartana ma funzionale alla lettura dell'azione a schermo. I combattimenti, invece, avvengono completamente in 3D ma per quanto belli da vedere e ottimamente gestiti dalla regia virtuale del 3DS (con tanto di vari angoli d'osservazione) é facile che vengano presto disattivati per sapere subito i risultati dell'incontro e poter passare quindi alla mossa successiva. Non resta quindi che consolarsi coi filmati d'intermezzo, arricchiti da splendidi disegni dal gusto tipicamente orientale in grado di enfatizzare le espressioni ed emozioni dei vari personaggi. L'accompagnamento sonoro vanta qualche tema ormai “storico” per la serie e svariati pezzi che scandiscono perfettamente l'andamento sulla mappa, se non fosse che spesso si é troppo impegnati ad elaborare le proprie strategie mentali da non farci praticamente caso. Sicuramente una colonna sonora più intrusiva avrebbe infierito negativamente sotto questo punta di vista, trovando invece così il giusto equilibrio.