Firewall Zero Hour

di Carlo Picardi

Dopo i fasti di Farpoint e la prova solo sufficiente di Bravo Team si aspettava con un misto di eccitazione e timore questo nuovo gioco per VR. E l’aspettativa non è andata delusa. Firewall Zero Hour, sparatutto con componente tattica, si candida con autorevolezza come miglior gioco per VR del 2018. Il meccanismo del gioco è abbastanza semplice: impersonate un mercenario che, in squadre da due o quattro giocatori, deve conquistare (o difendere), entro un determinato lasso di tempo, un computer situato all’interno della mappa di gioco. Il tutto con la possibilità di scegliere tra diversi personaggi, ognuno con abilità diverse, di accumulare punti esperienza e soldi virtuali (Crypto) che vi permetteranno di  potenziare la vostra  classe sbloccando nuovi oggetti che potrete comprare con i crypto. Sin qui niente di nuovo rispetto ad un classico PvP. Allora cos’è che fa la differenza?

Innanzitutto la possibilità di giocare on-line con e contro giocatori umani che, grazie all’immersività del 3D e la possibilità di guardarsi intorno semplicemente girando la testa, porta il coinvolgimento e l’adrenalina a livelli mai provati nei corrispettivi in 2D.  Pensate che ad un certo punto, nella foga del combattimento, cercando di appoggiarmi contro la parete (aimè solo virtuale) per ripararmi dalle raffiche degli avversari stavo per finire a terra in mezzo alla stanza. L’immersività dovuta al VR non basterebbe però se la software house non avesse saputo creare, come ha fatto, un perfetto bilanciamento nelle meccaniche di gioco, implementandolo tecnicamente in maniera superlativa.  I comandi sono strutturati in maniera intuitiva e col giusto mix tra possibilità di scelta e facilità d’uso.

Entrando nei dettagli, il menu principale è composto da 5 sezioni, Tutorial, Addestramento, Contratti, Playstation Store ed infine Opzioni. Il Tutorial è un ottimo punto di partenza per i nuovi giocatori o per chi è alla prima esperienza con il VR e vi permette di familiarizzare con i comandi, più o meno i soliti, dell’Aim Controller (Nota: si può anche usare il Dualshock 4 ma perdendo un po’ del divertimento).  Potete poi buttarvi nella mischia scegliendo sempre dal menu tra le due modalità fondamentali, Addestramento o Contratto. La differenza tra le due è che solo nella seconda guadagneremo i Crypto necessari per acquistare i potenziamenti delle armi e del personaggio (anche solo cosmetici), potenziamenti non disponibili da subito ma solo dopo aver raggiunto il determinato livello di esperienza richiesto. E per raggiungerlo dovrete guadagnare punti esperienza completando le missioni in una delle due modalità ma in Addestramento saranno molti di meno. Inoltre quest’ultima è l’unica che preveda la possibilità di giocare da soli contro l’AI del gioco, cosa molto utile per memorizzare le mappe del gioco.  Le altre due voci del menù infine sono Opzioni, che permette ovviamente di configurare il gioco nelle diverse componenti (audio, video, controller, ecc.), e Playstation store.

Dopo aver scelto una delle due modalità di gioco avremo diverse opzioni: per prima cosa selezioniamo il personaggio tra i diversi disponibili, come già detto ognuno con differenti peculiarità ed alcuni disponibili solo dopo aver superato un certo livello. Poi scegliamo il tipo di equipaggiamento tra i tre disponibili, Assalto, Combattimento Ravvicinato e Supporto, che si distinguono per il tipo di armi ed equipaggiamento secondario. Possiamo scegliere tra diversi tipi di fucile d’assalto o un bel fucile e pompa, oppure se siano più adatti al diverso scenario la bomba a frammentazione piuttosto che la mina di prossimità o la granata fumogena o quella stordente. Sono disponibili due slot per salvare due configurazioni custom di personaggio ed equipaggiamento, molti utili per non dover rifare tutto da capo ogni volta. A questo punto per giocare dobbiamo solo scegliere se giocare in Pubblica o Privata, giocando rispettivamente in un team con compagni assegnati dal server centrale oppure scelti tra i vostri amici. Nel primo caso dovrete aver la pazienza di aspettare in Sala di Attesa che si uniscano altri giocatori fino al numero richiesto. Infine potrete anche scegliere se giocare contro un team di esseri umani oppure contro l’AI.

Riguardo al gameplay, Firewall Zero Hour impone un ritmo di gioco più conservativo rispetto al canone classico degli FPS. Perché un team abbia successo è necessaria una stretta coordinazione tra i membri del gruppo, facilitata dalla possibilità di scambiarsi ordini e informazioni tramite la chat vocale (nessuna configurazione da fare, infilate le cuffiette e parlate con il microfono del VR), magari differenziando anche abilità ed equipaggiamento. Come nelle situazioni reali è importante coprirsi le spalle a vicenda, avendo anche la possibilità di poter resuscitare subito il compagno ucciso (anche se con un massimo di due volte per compagno, alla terza si è definitivamente uccisi).  Non fatevi spaventare dall’aspetto tattico, il gioco in 4Vs4 è talmente frenetico, complice anche il tempo che scorre, che non dovrete perdervi in tatticismi eccessivi e non avrete troppo per pensare. Bisogna però stare attenti al munizionamento, che finisce abbastanza in fretta e dovrà essere cercato all’interno della mappa e ad evitare o piazzare opportunamente gli esplosivi (micidiale il C4 che se ben posizionato vi potrebbe permettere di eliminare l’intero team avversario). Comodo anche il piccolo schermo che abbiamo al polso, con tre schermate disponibili (mappa grande/piccola e tempo rimanente) e che indica le posizioni degli obiettivi e che ci da, a seconda dell’abilità scelta, le posizioni dei nemici

Un punto migliorabile, ma è una piccolezza, è la difficoltà nel far girare velocemente il personaggio, che spesso ci condanna ad una fine ingloriosa se il nemico ci sorprende alle spalle. Ed anche il fatto che non ci sia una modalità single player è compensata dal divertimento nel giocare contro avversari reali e dal prezzo abbordabile. Prezzo abbordabile ma che sale se non abbiamo abbonamento al PS Plus e un Aim controller (che sono comunque un investimento molto utile).

Infine le mappe a disposizione sono nove, (Struttura, Distretto, Hotel, Bunker, Ambasciata, Magazzino, Molo, Ufficio e Poligono di Tiro), ognuna con le sue peculiarità e che richiede tattiche diverse. Memorizzarle sarà sicuramente molto utile per i l successo della missione.    

Dal punto di vista tecnico tutto è filato liscio (connessione fibra HTTC da 100 MBit), e ho sperimentato solo alcune disconnessioni forzate o errori di connessione giocando on-line, con il messaggio “connessione persa” oppure “Impossibile stabilire una connessione al server di gioco la sessione era piena ritorna al menu principale” dovuta probabilmente all’eccessivo carico sui server ma piuttosto seccanti perché vi fanno perdere il posto nel team, magari con cui stavate andando così bene.