Flat Out

di Andrea Casetti
Il genere dei racing games è, probabilmente, uno dei più ostici a elargire successo: la presenza di titoli del calibro di Gran Turismo, Colin McRae Rally, WRC, Need For Speed ecc ha elevato il livello medio di qualità, viziando i giocatori che ora storcono facilmente il naso davanti a giochi insipidi e poco innovativi. Da qui la necessità di specializzare i singoli giochi, rendendoli "il più" in un determinato sottogenere, magari inventato per l'occasione. E' per questo motivo che si ricorda quel Richard Burns Rally che, se non fosse il più difficile e realistico racing mai apparso su console, sarebbe già sprofondato nel dimenticatoio a causa di una grafica non all'altezza dei rivali. Lo stesso si può dire per Automodellista, reso curioso da una grafica fumettosa.
Anche nel caso di questo FlatOut i programmatori hanno cercato di uscire dal mucchio, realizzando il più accurato modello fisico.

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Ambientazioni vive
La peculiarità di questo FlatOut risiede proprio nel modello fisico, capace di gestire singolarmente ogni elemento delle ambientazioni, i quali reagiscono credibilmente a ogni sollecitazione provocata dai vostri passaggi. L'esempio più lampante è lo scontro di una vettura contro una barriera di pneumatici: nel caso in cui ciò avvenga con sufficiente energia vedrete elevarsi una nuvola di gomme, ognuna delle quali seguirà una traiettoria differente, probabilmente andando a intralciare il tragitto degli altri concorrenti. Allo stesso modo, urtando i sostegni di una passerella questa crollerà ostruendo la strada e così via. Ovviamente i circuiti saranno costellati di ostacoli, come draghe, voragini, cartelli pubblicitari, scorciatoie ecc, tutti in fremente attesa di essere devastati da voi. Anche le reazioni delle auto sono ben realizzate con rallentamenti e sbandate credibili, così come sono ben rappresentati i danni sulla carrozzeria dell'auto durante il prosieguo della gara.


Impegnativo
Dal punto di vista del gameplay va detto che il gioco è ben equilibrato: le auto sono difficili da governare al punto giusto (piuttosto inclini a sovrasterzare, soprattutto alle basse velocità), costituendo un ulteriore elemento di sfida. Anche la difficoltà degli avversari è ben calibrata: nel caso vi attardiate, le loro prestazioni subiranno un lieve calo, tale da consentirvi di effettuare rimonte insperate, ma solo fino alle zone limitrofe al podio: di lì in avanti dovrete sudare le canoniche sette camicie per affermarvi. Il tutto è condito da scontri che non penalizzano troppo il risultato della gara, in quanto ogni volta che urterete qualche elemento del fondale vi verrà attribuita una quantità di nitro (vedi box) che potrete utilizzare per riprendervi la vostra posizione. Con questo sistema i programmatori sono riusciti nell'intento di invogliare i giocatori a devastare le ambientazioni, nel tentativo di penalizzare gli altri concorrenti, rendendo così la gara più intrigante.

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Luci e ombre
Graficamente il gioco non si presenta affatto male: le ambientazioni sono piuttosto dettagliate, con anche dettagli gradevoli e ben realizzati (come ad esempio i lens flares durante le inquadrature controluce e gli schizzi d'acqua). Solo le auto si presentano in modo non convincente, forse più a causa delle colorazioni in stile "Arlecchino" che per altro. I dettagli, infatti, non mancano: una volta persi alcuni particolari della carrozzeria potrete vedere gli interni del baule, del cofano e addirittura la ventola di raffreddamento frullare dietro al radiatore. Anche il pilota non è mal rappresentato e ve ne accorgerete spesso: ad ogni urto violento egli sbucherà dal parabrezza compiendo voli terrificanti. L'unica nota negativa riguarda i riflessi sulla carrozzeria (poco fluidi e imprecisi) e le ombre al tramonto (poco credibili). Ma qui si sta cercando il pelo nell'uovo. Il sonoro delle auto, invece, è altalenante: se alcune ruggiscono quasi realisticamente, non vi capiterà di rado di imbattervi in auto dal sonoro simile a quello di una zanzara. Per il resto il sonoro è nella media, con una colonna musicale rockeggiante a fare da sottofondo.

Up-grades
Le vetture incluse nel gioco sono le tipiche muscle cars americane degli anni '60-'70, le quali potranno essere potenziate mediante l'acquisto di particolari (usati, nuovi oppure da gara), come alberi motore, marmitte, scocche ecc. Le auto patiscono solo marginalmente gli effetti della vostra guida devastante: le accelerazioni rimangono pressoché immutate, ma a risentirne sarà soprattutto la guidabilità, in quanto le auto tenderanno a "tirare da una parte", costringendovi ad effettuare continue correzioni per rimanere in pista. Se c'è un aspetto in cui il gioco pecca leggermente è la longevità: le auto disponibili sono solo 16 e le piste una trentina, tutte ricavate da differenti combinazioni delle svolte di cinque grandi aree. La ripetitività delle competizioni sarà un deterrente per l'interesse verso il gioco, nonostante la presenza di numerosi minigiochi (descritti nel dettaglio nell'apposito box) e del classico demolition derby, i quali rivitalizzano leggermente la curiosità, ma tenderanno ad essere dimenticati una volta che vi sarete aggiudicati il premio in palio. Esiste però un ambito in cui non verrà dimenticato in fretta: si tratta di un ottimo gioco per partty-game, capace di assicurare una buona dose di divertimento, anche se la modalità multiplayer disponibile è con il semplice split screen.

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