Flatout 2
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Il primo Flatout, infatti, si era distinto per la possibilità di devastare ogni singola parte dei circuiti di gara, oltre alla banale (quanto ormai comunissima) distruzione delle vetture. Oltre a poter ridurre il proprio catorcio in un ammasso di lamiere contorte, infatti, era possibile travolgere assi di legno, copertoni piazzati in protezione dei guard-rail, cartelloni pubblicitari, pali della luce e quanto altro stazionasse ai margini del tracciato, trascinandoli nel bel mezzo del percorso di gara per intralciare l'andatura di chi vi seguiva.
Dopo un anno e mezzo siamo qui ad accogliere il sequel di tale produzione, il quale si distingue immediatamente per il rinnovato motore grafico, capace di gestire ancora più elementi sul tracciato: in luogo dei 3.000 oggetti animati che si potevano contare nel primo Flatout, in questo suo sequel potrete lasciare il vostro zampino su addirittura 5.000 oggetti poligonali, i quali però presentano talvolta il difetto di peccare nell'eccessiva leggerezza (emblematico è l'esempio delle rocce, tanto leggere da sembrare fatte di cartapesta). Il rinnovo del motore grafico , in ogni caso, si vede anche in una cosmesi generale un tantino più dettagliata, più bella a vedersi e più ricca di effetti particellari e luminosi.
A trazione posteriore
Una delle maggiori pecche del vecchio Flatout consisteva nel numero esiguo di circuiti e autovetture a disposizione. In questo secondo tentativo gli sviluppatori sembrano aver corretto il tiro, arrivando a proporre 60 percorsi (localizzati in diverse ambientazioni, battezzate Big City, L.A. Storm Drains, Rocky Mountain Forest, Corn Fields e Desert) e 34 veicoli (suddivisi tra muscle cars, sport, pick-up, furgoni e compatte), ciascuno dei quali deformabili in ben 40 parti a causa degli inevitabili urti che vi vedranno protagonisti durante le competizioni. A tutto ciò si devono inoltre aggiungere le 6 arene e i 12 minigames (tanto pazzi da guadagnarsi un box dedicato), particolarmente divertenti da giocare durante i party games con amici. È vero che il confronto con GT4 spezzerebbe la schiena a questo Flatout 2, ma va comunque detto che il miglioramento è sensibile.
Ciò che è rimasto del tutto inalterato, invece, è l'essenza del gioco: vince chi taglia per primo il traguardo, ma è assolutamente vietato guidare pulito: chi pennella troppo le traiettorie aborrendo incidenti e scontri con gli avversari o gli elementi del fondale non otterrà mai il protossido di azoto, essenza quanto meno indispensabile per primeggiare sotto la bandiera a scacchi.
Le gare sono inoltre maggiormente godibili grazie ai miglioramenti del motore fisico, che non manca di rendere comunque impegnativa la guida dei vari veicoli a disposizione, spesso e volentieri caratterizzati da una divertente trazione posteriore.
Anche online
Un'altra caratteristica inedita consiste nell'attribuzione di una personalità ai 7 concorrenti contro cui dovrete battagliare durante le gare: a ciascuno di essi è stato appioppato un volto, una personalità e uno stile di guida, anche se va detto che sotto quest'ultimo punto di vista non si nota molta differenza tra i vari personaggi che popolano i circuiti.
L'ultimo aspetto che merita di essere preso in considerazione è il comparto sonoro: oltre alla solita colonna rockeggiante (che include i movimentati brani di Nickelback, Supergrass, Audioslave eccetera), particolare attenzione è stata rivolta al campionamento dei rumori degli scontri, con veri e propri test condotti per registrare il rumore di lamiere che si accartocciano, effettuati a spese di autovetture lasciate cadere da 7 metri di altezza. Dimenticavamo: sulla rete ci sono altri 5 giocatori che aspettano che vi iscriviate a gare tanto folli quanto senza regole.
In conclusione, il passaggio dalla prima apparizione a questo Flatout 2 si è concretizzato essenzialmente nel ritocco dei punti deboli del primo gioco, aggiungendo qua e là funzionalità per rattoppare quelli che nella passata edizione erano stati etichettati come i punti deboli di un gioco pazzo, divertente, ma poco più che discreto. Il risultato di tutto ciò non può che essere un altro gioco discreto, ma nulla più a causa di una campagna in single player non particolarmente profonda e accattivante.
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Dopo un anno e mezzo siamo qui ad accogliere il sequel di tale produzione, il quale si distingue immediatamente per il rinnovato motore grafico, capace di gestire ancora più elementi sul tracciato: in luogo dei 3.000 oggetti animati che si potevano contare nel primo Flatout, in questo suo sequel potrete lasciare il vostro zampino su addirittura 5.000 oggetti poligonali, i quali però presentano talvolta il difetto di peccare nell'eccessiva leggerezza (emblematico è l'esempio delle rocce, tanto leggere da sembrare fatte di cartapesta). Il rinnovo del motore grafico , in ogni caso, si vede anche in una cosmesi generale un tantino più dettagliata, più bella a vedersi e più ricca di effetti particellari e luminosi.
A trazione posteriore
Una delle maggiori pecche del vecchio Flatout consisteva nel numero esiguo di circuiti e autovetture a disposizione. In questo secondo tentativo gli sviluppatori sembrano aver corretto il tiro, arrivando a proporre 60 percorsi (localizzati in diverse ambientazioni, battezzate Big City, L.A. Storm Drains, Rocky Mountain Forest, Corn Fields e Desert) e 34 veicoli (suddivisi tra muscle cars, sport, pick-up, furgoni e compatte), ciascuno dei quali deformabili in ben 40 parti a causa degli inevitabili urti che vi vedranno protagonisti durante le competizioni. A tutto ciò si devono inoltre aggiungere le 6 arene e i 12 minigames (tanto pazzi da guadagnarsi un box dedicato), particolarmente divertenti da giocare durante i party games con amici. È vero che il confronto con GT4 spezzerebbe la schiena a questo Flatout 2, ma va comunque detto che il miglioramento è sensibile.
Ciò che è rimasto del tutto inalterato, invece, è l'essenza del gioco: vince chi taglia per primo il traguardo, ma è assolutamente vietato guidare pulito: chi pennella troppo le traiettorie aborrendo incidenti e scontri con gli avversari o gli elementi del fondale non otterrà mai il protossido di azoto, essenza quanto meno indispensabile per primeggiare sotto la bandiera a scacchi.
Le gare sono inoltre maggiormente godibili grazie ai miglioramenti del motore fisico, che non manca di rendere comunque impegnativa la guida dei vari veicoli a disposizione, spesso e volentieri caratterizzati da una divertente trazione posteriore.
Anche online
Un'altra caratteristica inedita consiste nell'attribuzione di una personalità ai 7 concorrenti contro cui dovrete battagliare durante le gare: a ciascuno di essi è stato appioppato un volto, una personalità e uno stile di guida, anche se va detto che sotto quest'ultimo punto di vista non si nota molta differenza tra i vari personaggi che popolano i circuiti.
L'ultimo aspetto che merita di essere preso in considerazione è il comparto sonoro: oltre alla solita colonna rockeggiante (che include i movimentati brani di Nickelback, Supergrass, Audioslave eccetera), particolare attenzione è stata rivolta al campionamento dei rumori degli scontri, con veri e propri test condotti per registrare il rumore di lamiere che si accartocciano, effettuati a spese di autovetture lasciate cadere da 7 metri di altezza. Dimenticavamo: sulla rete ci sono altri 5 giocatori che aspettano che vi iscriviate a gare tanto folli quanto senza regole.
In conclusione, il passaggio dalla prima apparizione a questo Flatout 2 si è concretizzato essenzialmente nel ritocco dei punti deboli del primo gioco, aggiungendo qua e là funzionalità per rattoppare quelli che nella passata edizione erano stati etichettati come i punti deboli di un gioco pazzo, divertente, ma poco più che discreto. Il risultato di tutto ciò non può che essere un altro gioco discreto, ma nulla più a causa di una campagna in single player non particolarmente profonda e accattivante.