Football Manager 2009
di
Luca Luperini
Uno, due, tre, prova
"Squadra che vince non si cambia" si suol dire. Beh, alla lunga squadra che vince corre il concreto rischio di puzzare di vecchio. E' proprio per scongiurare questa eventualità che i ragazzi di Sport Interactive hanno deciso di mettere mano in maniera sostanziale all'ultimo capitolo del manageriale calcistico più famoso del globo.
Football Manager 2009 non è dunque il solito update dell'episodio precedente. Tra le numerose features implementate, più o meno trascendentali, spicca infatti l'introduzione del nuovo sistema di visualizzazione 3D. Un salto generazionale concreto, che ricorda nemmeno troppo vagamente quello compiuto da Championship Manager 4 , capitolo nel quale fu abbandonata la sola narrazione testuale tanto cara agli appassionati di lunga data.
L'esempio calza particolarmente se si richiama alla mente la contrastante accoglienza con la quale fu accolta tale novità. Molti si lamentarono di come l'embrionale match engine gestisse i movimenti dei ventidue pallini sparsi per il rettangolo di gioco. Altri ancora rimpiansero, e tutt'ora se ne dolgono, l'eliminazione dei cosiddetti "movimenti senza palla", vera e propria finezza gestionale con la quale tentare di scardinare le arcigne difese avversarie. In fin dei conti non fu però nessuno degli aspetti tecnici a motivare intimamente l'ondata di malumore generatasi. Fu lo stesso 2D, con le sue implicazioni, a cozzare con l'approccio del giocatore al match. Con la caratterizzazione dei giocatori, dei loro movimenti, insomma con il prendere corpo di una connotazione visiva del districarsi delle manovre di gioco, gli utenti si sentirono, più o meno consapevolmente, defraudati dell'aspetto prettamente fantasioso che andava a braccetto con il susseguirsi delle barre testuali. Ecco, in questo senso Football Manager 2009 completa il lavoro iniziato dal suo lontano predecessore, ponendo ancor più rigidi paletti alla nostra fervida immaginazione pallonara.
Ma, chiusa la parentesi romantica, vediamo in pratica come questa nuova implementazione si presenta concretamente all'interno del titolo.
Le nuove leve
Il primo approccio con la terza dimensione è senza dubbio traumatico. Questo proprio per le ragioni introdotte nel paragrafo precedente, motivazioni dunque più emotive che razionali. Ad uno sguardo più attento, invece, il nuovo metodo di visualizzazione colpisce in positivo. Infatti, nonostante sia evidente la necessità di dargli ancora una "sgrezzata", il match engine stupisce per maturità e coerenza con il motore 2D. In tutte e tre le modalità di visualizzazione disponibili, dalla bidimensionale classica, passando da quella abbellita introdotta in quest'edizione, arrivando infine al declamato 3D, si mantiene la sensazione che a muovere il tutto siano le medesime dinamiche.
A lasciare più perplessi è invece la veste prettamente cosmetica. Nonostante siano stati compiuti decisi passi in avanti su animazioni e textures rispetto alla built che avevamo avuto occasione di provare giusto un mese fa, rimane comunque inspiegabile l'esosa domanda hardware, rispetto a ciò che realmente viene offerto ai nostri occhi. Siamo dunque perfettamente d'accordo con la linea minimalista-funzionale intrapresa dalla Sport Interactive, ma se a questa non viene accompagnata la consueta "leggerezza" con la quale si rende accessibile il gioco anche a chi non possiede piattaforme particolarmente performanti, si da un duro colpo a quella che è sempre stata la filosofia della saga. C'è inoltre da dire che, per chi non fosse in possesso dei chip grafici elencati nelle specifiche, Sport Interactive garantisce almeno l'accesso alle due visuali 2D. Promessa mantenuta solo in extremis dalla casa londinese che è dovuta correre ai ripari rilasciando una patch giusto al day-one, in modo da sopperire alla mancata compatibilità denunciata da diversi fruitori della demo.
A subire ripercussioni nell'implementazione della nuova visuale è stato anche l'aspetto prettamente tattico, da sempre il più fascinoso di tutto il gioco. Riscrivendo da zero il match engine sono state inficiate infatti le metodiche con cui rapportarsi alla partita. A farne le spese sono state soprattutto le frecce direzionali con le quali venivano indirizzati i movimenti dei giocatori, Queste sono state ridotte al massimo di una "tacca" di lunghezza, da disporre soltanto in senso verticale. In risposta alle critiche ricevute in merito, gli sviluppatori hanno ridimensionato il ruolo di questi accorgimenti tattici, etichettandoli come prettamente accessorie a quelle che invece sono le istruzioni testuali da dare ai singoli. A ragion del vero dobbiamo ammettere che siamo riusciti a riprodurre le più disparate situazioni di gioco accedendo proprio alle suddette, ed è un piacere osservare come le nostre azioni si ripercuotano effettivamente nella simulazione del match.
"Squadra che vince non si cambia" si suol dire. Beh, alla lunga squadra che vince corre il concreto rischio di puzzare di vecchio. E' proprio per scongiurare questa eventualità che i ragazzi di Sport Interactive hanno deciso di mettere mano in maniera sostanziale all'ultimo capitolo del manageriale calcistico più famoso del globo.
Football Manager 2009 non è dunque il solito update dell'episodio precedente. Tra le numerose features implementate, più o meno trascendentali, spicca infatti l'introduzione del nuovo sistema di visualizzazione 3D. Un salto generazionale concreto, che ricorda nemmeno troppo vagamente quello compiuto da Championship Manager 4 , capitolo nel quale fu abbandonata la sola narrazione testuale tanto cara agli appassionati di lunga data.
L'esempio calza particolarmente se si richiama alla mente la contrastante accoglienza con la quale fu accolta tale novità. Molti si lamentarono di come l'embrionale match engine gestisse i movimenti dei ventidue pallini sparsi per il rettangolo di gioco. Altri ancora rimpiansero, e tutt'ora se ne dolgono, l'eliminazione dei cosiddetti "movimenti senza palla", vera e propria finezza gestionale con la quale tentare di scardinare le arcigne difese avversarie. In fin dei conti non fu però nessuno degli aspetti tecnici a motivare intimamente l'ondata di malumore generatasi. Fu lo stesso 2D, con le sue implicazioni, a cozzare con l'approccio del giocatore al match. Con la caratterizzazione dei giocatori, dei loro movimenti, insomma con il prendere corpo di una connotazione visiva del districarsi delle manovre di gioco, gli utenti si sentirono, più o meno consapevolmente, defraudati dell'aspetto prettamente fantasioso che andava a braccetto con il susseguirsi delle barre testuali. Ecco, in questo senso Football Manager 2009 completa il lavoro iniziato dal suo lontano predecessore, ponendo ancor più rigidi paletti alla nostra fervida immaginazione pallonara.
Ma, chiusa la parentesi romantica, vediamo in pratica come questa nuova implementazione si presenta concretamente all'interno del titolo.
Le nuove leve
Il primo approccio con la terza dimensione è senza dubbio traumatico. Questo proprio per le ragioni introdotte nel paragrafo precedente, motivazioni dunque più emotive che razionali. Ad uno sguardo più attento, invece, il nuovo metodo di visualizzazione colpisce in positivo. Infatti, nonostante sia evidente la necessità di dargli ancora una "sgrezzata", il match engine stupisce per maturità e coerenza con il motore 2D. In tutte e tre le modalità di visualizzazione disponibili, dalla bidimensionale classica, passando da quella abbellita introdotta in quest'edizione, arrivando infine al declamato 3D, si mantiene la sensazione che a muovere il tutto siano le medesime dinamiche.
A lasciare più perplessi è invece la veste prettamente cosmetica. Nonostante siano stati compiuti decisi passi in avanti su animazioni e textures rispetto alla built che avevamo avuto occasione di provare giusto un mese fa, rimane comunque inspiegabile l'esosa domanda hardware, rispetto a ciò che realmente viene offerto ai nostri occhi. Siamo dunque perfettamente d'accordo con la linea minimalista-funzionale intrapresa dalla Sport Interactive, ma se a questa non viene accompagnata la consueta "leggerezza" con la quale si rende accessibile il gioco anche a chi non possiede piattaforme particolarmente performanti, si da un duro colpo a quella che è sempre stata la filosofia della saga. C'è inoltre da dire che, per chi non fosse in possesso dei chip grafici elencati nelle specifiche, Sport Interactive garantisce almeno l'accesso alle due visuali 2D. Promessa mantenuta solo in extremis dalla casa londinese che è dovuta correre ai ripari rilasciando una patch giusto al day-one, in modo da sopperire alla mancata compatibilità denunciata da diversi fruitori della demo.
A subire ripercussioni nell'implementazione della nuova visuale è stato anche l'aspetto prettamente tattico, da sempre il più fascinoso di tutto il gioco. Riscrivendo da zero il match engine sono state inficiate infatti le metodiche con cui rapportarsi alla partita. A farne le spese sono state soprattutto le frecce direzionali con le quali venivano indirizzati i movimenti dei giocatori, Queste sono state ridotte al massimo di una "tacca" di lunghezza, da disporre soltanto in senso verticale. In risposta alle critiche ricevute in merito, gli sviluppatori hanno ridimensionato il ruolo di questi accorgimenti tattici, etichettandoli come prettamente accessorie a quelle che invece sono le istruzioni testuali da dare ai singoli. A ragion del vero dobbiamo ammettere che siamo riusciti a riprodurre le più disparate situazioni di gioco accedendo proprio alle suddette, ed è un piacere osservare come le nostre azioni si ripercuotano effettivamente nella simulazione del match.
Football Manager 2009
8.5
Voto
Redazione
Football Manager 2009
Alla fine dei conti quest'ultima incarnazione del nostro manageriale preferito ci lascia ben disposti per manifesta volontà di rinnovamento. In realtà non tutti i buoni propositi avanzati da Sport Interactive trovano traduzione ottimale dal punto di vista squisitamente tecnico. Nonostante siamo infatti abituati all'aria “work in progress” che si respira ogni anno testando il gioco “out of the box”, in questa edizione tale transitorietà é evidenziata dalle indubbie difficoltà tecniche che hanno portato all'implementazione del tanto sospirato 3D. Non é però il caso di essere catastrofici. L'anima della serie, rappresentata dalla consueta attitudine alla simulazione nuda e cruda, esce intatta dalla travagliata gestazione attraversata proprio a causa del nuovo tipo di visuale. Se a ciò aggiungiamo una nutrita schiera di nuove interessanti features, non resta che goderci senza troppe pignolerie l'ennesimo ottimo prodotto sfornato dai ragazzi di Sport Interactive, con la piena convinzione che, con questo Football Manager 2009, sia cambiato il mezzo ma non la destinazione.