Forbidden Siren 2

Forbidden Siren 2
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Dal 2004 il genere del survival horror non è stato più lo stesso. Abituati a spettri, killer spietati e a zombettanti umani, la nostra reazione all'incredibile nuovo Capolavoro di Keiichiro Toyama non poté che essere un'espressione di totale stupore. Forbidden Siren sconvolse in parte il modo di concepire e giocare un intero genere ludico , incarnando in se differenti interpretazioni dello stesso e risultando comunque un'esperienza di gioco unica e formidabile. Per molti fu un esperimento compiutissimo, uno dei migliori videogiochi horror della più recente generazione videoludica, per altri una mancata riuscita, un videogioco mediocre e incredibilmente sopravvalutato. Eppure, in così in poco tempo, Forbidden Siren è riuscito a ergersi a nuova icona del genere. Ora quella che è una vera e propria serie è per molti un evento della nostra generazione gioco, una serie intenta a dar il meglio di se e sfornare continui sequel nel corso degli anni. Record d'incassi in Giappone, piccolo capolavoro incompreso negli Usa che più preferiscono le controparti horror dei vari Silen Hill e Resident Evil. Ed ecco che a distanza di due soli anni la sirena torna a squarciare il cielo ritingendo le acque di un color rosso sangue.


<<...Chiudi gli occhi...che cosa vedi?...>>

Teatro degli sconcertanti eventi sarà, stavolta, l'isola di Yomijima, centro di villeggiatura e turismo, con tanto di Luna Park a tema. I collegamenti col primo Siren saranno comunque ben riscontrabili, specie nelle genealogie familiari e nelle leggende folcloristiche che fanno da corollario all'intera esperienza di gioco. Shu Mikami riveste in primis il ruolo di protagonista e si mette alla base di quello che sembra essere uno dei cast più affollati del mondo dei videogiochi. Da infante assiste alla cruenta morte del padre e fugge spaventato da un uomo accompagnato da un fido cane; ben 29 anni dopo scopre che lo stesso uomo da cui un tempo era fuggito, in prossimità del padre defunto, era se stesso, da adulto, divenuto cieco. La trama si lascia scoprire poco a poco rivelando sempre nuovi colpi di scena e rendendosi in seguito sempre più limpida da quel torpore da cui in principio sorgeva. O come nel caso di Yuri Kishida, giovane fanciulla il quale scopo sull'isola non viene reso noto, ma ben presto s'intuisce quanto lei abbia un fine ben più che marginale per lo svolgimento degli eventi. Tutto il resto dei personaggi sarà in parte formato da naufraghi capitati sull'isola a causa di uno sbarco in preda alla tormenta marittima e soldati giunti da quelle parti per un atterraggio di fortuna dopo una burrasca. Lo sviluppo narrativo potrebbe addirittura considerarsi più ricercato e complesso dal precedente, occultando in principio maree di elementi per poi sorprendere i videogiocatori più attenti con lo snellirsi di tanti interrogativi.

Pioggia e nebbia

Caratteristica visiva portante di questo titolo è il grigio e le tonalità cromatiche più grezze. Non aspettatevi colori sgargianti e luminose tonalità pastello ma solo il torpore più cupo. L'aspetto visivo gioca un ruolo assolutamente fondamentale e quanto descritto prima, in particolar modo le animazioni, la scenografia, ed una buona interattività con l'ambiente circostante rendono l'aspetto grafico di Siren 2 davvero di elevata fattura. La spontaneità dei gesti, la coreografia di ogni minimo movimento, la spettacolare ricercatezza nel rendere più umani e meno meccanici i movimenti dei personaggi sullo schermo, rendono questo gioco un'efficace esperienza visiva, degna poi di un design meticoloso e memorabile che riesce, anche grazie ad un set di animazioni assolutamente fuori scala, a rendere "vivi" dei semplici ammassi poliganali. Ci sarebbe giusto da lamentarsi di qualche ambientazione meno riuscita o più che altro, povera di dettagli, ma a levigarne il tutto ci pensano le splendide texture.


Altra nota di merito andrebbe all'evidente potenziamento degli effetti visivi: le fonti di luce, le ombreggiature ed in genere gli effetti speciali particellari sono stati migliorati a dovere, segnando anche l'ingresso nel cast dei nemici i disgustosi Yamibito, esseri ectoplasmatici che ricordano molto da vicino l'interpretazione di morte irosa nel film cult horror JU-ON meglio da noi noto come The Grudge. Ma anche da un punto di vista più simbolico Siren 2 è un piacere per gli occhi. Anche gli elevati toni di grigio, la vera e propria mancanza di colori forti o "pazzesche" scenografie da pelle d'oca possono dirsi carte vincenti del l'aspetto visivo di questo secondo, suggestivo, episodio. Tanto da rendere suggestivi anche l'esiguo numero minimo di poligoni utilizzati: quattro pareti, un tetto, un pavimento, qualche oggetto sparso qui e lì oppure immensi e desolati spiazzali circondati da arbusti, sprofondati nella nebbia, sotto un cielo da meteoropatia. Ma è proprio questo effetto di desolazione assoluta, questi "pochi" dettagli che forse rendono l'aspetto grafico di Siren 2 inferiore rispetto ad altri esponenti del genere quali Resident Evil 4 o Haunting Ground, ma riuscendo allo stesso tempo a suggestionare anche il giocatore più scaffato. La semplicità sta dunque alla base dell'aspetto visivo di SIREN 2 pur sempre risultando a suo modo incomparabile.

Un crescendo di percussioni

Si sa quanto in un survival horror il sonoro risulti rilevante se non indispensabile, proprio per ricreare la giusta atmosfera ed insabbiare il videogiocatore in un mare di terrore nei momenti più raccapriccianti, e per fortuna Siren 2 può dirsi altrettanto valido anche in questo comparto. Figlio di un'eccellente esperienza audio quale il primo episodio, Siren 2 si ripresenta al pubblico con molti punti in comune rispetto al suo recente passato ma anche con importanti novità, a partire dal doppiaggio. Nessun doppiaggio in italiano, questa volta, data la cocente delusione del primo episodio. Il gioco verrà comunque interamente sottotitolato in italiano , fregiandosi comunque dello splendido ed enfatizzante doppiaggio inglese originale (quello giapponese lo si può impostare dalle opzioni di gioco). Da notare infatti la splendida recitazione degli attori nipponici che hanno saputo confezionare un prodotto recitativo alla massima potenza. Per quanto riguarda gli effetti sonori ci sarebbe giusto da premiare SCEI per l'incredibile qualità di questi che per giunta vantano un montaggio a dir poco esplosivo ed una nitidezza del suono assolutamente sbalorditiva. Ogni minimo spostamento di materia vanta una caratterizzazione sonora unica e tutt'altro che ripetitiva, con più di una decina di toni campionati per ogni effetto acustico. La pioggia varia d'intensità in corrispondenza della superficie su cui sbatte, e lo strusciarsi dell'erba fra le gambe ricrea un effetto sonoro a dir poco realistico. Sbalorditivo, quindi, se si considera che l'assenza di una vera colonna sonora, fa gravare sui sound FX tutto il peso del comparto audio di Forbidden Siren 2, anche se spesso nei momenti di tensione più improvvisi, o in quelli in cui si finisce preda della suspense più pura si rimpiange una vera e propria celebrazione musicale. .

Forbidden Siren 2
8

Voto

Redazione

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Forbidden Siren 2

Siren 2 rispetta le premesse e gli obbiettivi precedentemente raggiunti dal primo episodio. Migliorato in alcuni campi e certamente semplificato nel gameplay e nello schema narrativo, questo secondo episodio migliora e affina quanto visto in precedenza. La nuova produzione di Toyama ha forse perso qualcosa in originalità e freschezza, ma il "tuning" effettuato sul gameplay e su altri elementi di gioco riescono a renderlo fruibile sia dal pubblico più avvezzo alle meccaniche di Siren, sia dalle nuove leve, desiderose di avvicinarsi ad un capolavoro così difficile come quello proposto da Sony.

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