Forbidden Siren
di
Luca 'Lord Axl' Gambino
Il 2004 sarà un anno terrificante, almeno sotto il profilo videoludico (e ci si augura che lo sia solo sotto questo aspetto). Tutte le produzioni più importanti presenteranno almeno un nuovo titolo che promette di farci provare forti emozioni e quel senso di terrore e insicurezza che a quanto pare hanno un richiamo e un fascino irresistibile presso il grande pubblico. Resident Evil , Silent Hill e Project Zero (anche se non tutti approderanno entro l'anno in corso in lidi europei), si daranno battaglia per la palma di titolo più "orrendo" dell'anno. A fare da quarto incomodo tra questi mostri sacri del genere, arriva anche in Europa questo Forbidden Siren, preceduto da un'uscita nipponica che ha creato qualche grattacapo alla produzione, costretta a ritirare dalla programmazione televisiva uno spot pubblicitario che, a detta dei più, portava profondo turbamento nelle fasce d'età più piccole. Spot riveduto e corretto e azioni del gioco alle stelle, quindi, proprio per l'elevato grado di tensione e paura promesso, visto che le ultimissime produzioni del genere survival horror sono state un po' troppo "slavate" e patinate, sotto questo punto di vista.
Forbidden Siren vi metterà nei panni degli unici sopravvissuti al violento terremoto che ha scosso Hanyuda, un piccolo villaggio sulle montagne del territorio nipponico. Una sorte peggiore è toccata alla quasi totalità dei suoi abitanti, letteralmente scomparsi dalla faccia della Terra. Nell'aria, una misteriosa sirena suona ripetutamente mentre l'acqua che circonda il villaggio si colora all'improvviso di un vermiglio rosso sangue. I dieci sopravvissuti, sparsi in punti diversi del villaggio o nelle zone circostanti, si ritroveranno a dover risolvere un mistero che all'apparenza appare inspiegabile. I dieci personaggi, anche se inconsapevolmente, si ritroveranno ad interagire tra loro durante la loro ricerca della verità e soprattutto nel tentativo di sfuggire agli zombie che sembrano aver preso posto del villaggio: gli Shibito.
Dimenticativi gli zombie di Resident Evil, i mostri di Silent Hill o i fantasmi di Project Zero, gli Shibito oltre che essere decisamente più intelligenti e intraprendenti, saranno spesso armati, aumentando di non poco la difficoltà media dell'ultimo nato in casa Sony. Ad aiutare il giocatore nell'avere la meglio su avversari così ostici, ci sarà il Sight-Jack, una capacità che i dieci protagonisti scopriranno di possedere e permetterà loro di "vedere" con gli occhi degli stessi zombie, potendo quindi individuarne la posizione e i movimenti, in modo da evitare, per quanto possibile, scontri corpo a corpo che potrebbero non concludersi nel migliore dei modi. Come accennato prima, infatti, non sarà raro trovare nel nostro cammino Shibito armati di fucili e pistole, alcuni dei quali preposti a presidiare zone strategiche della locazione a mò di cecchino. Fortuna vuole che proprio grazie al Sight-Jack, potremo studiare i movimenti di "ronda" dei cecchini per sgattaiolare via incolumi. E' da sottolineare, oltretutto, che al contrario dei nostri avversari non tutti i nostri personaggi si troveranno un'arma vera e propria in mano, ma saranno costretti ad arrangiarsi con strumenti di fortuna come attizzatoi, sbarre in metallo e via dicendo. Evitare il confronto corpo a corpo, spesso escogitando alcuni espedienti per distrarre gli Shibito sarà il più delle volte la scelta migliore, vista l'inferiorità delle forze in campo.
Forbidden Siren
8.5
Voto
Redazione
Forbidden Siren
Sony vuole ridefinire il genere dei survival horror e ci riesce in pieno, grazie ad una sapiente miscela di quella leggendaria propensione nipponica nel sottile piacere della sofferenza, al continuo ed incessante senso di incertezza che ci accompagnerà durante tutto il gioco e anche grazie ad alcune trovate che danno una "mano di bianco" al genere, sollevando di un gradino (o forse di più), le aspettative per i prossimi titoli del genere. Sia chiara una cosa: se pensate che Forbidden Siren sia un survival horror alla Resident Evil o Silent Hill e non siete disposti a rimettere in discussione quanto appreso da questi due capisaldi del genere, potreste ritrovarvi con il dover abbandonare fin troppo presto un gioco che richiede necessariamente una certa dedizione e concentrazione per essere goduto fino in fondo.