Formula 1 Championship Edition
Correva l'anno 2005 quando Sony, in concomitanza con la fiera evento E3, presentava i primi scatti ufficiali di Formula One, l'ambizioso progetto firmato team Liverpool che avrebbe dovuto ridefinire il concetto stesso di simulatore automobilistico a ruote scoperte.
Nella realtà dei fatti e rispetto a quanto promesso quasi due anni fa, il prodotto disponibile da qualche giorno anche in Europa appare però ben lungi dall'essere rivoluzionario, paragonabile com'è più ad un semplice remake in alta risoluzione dell'omonimo titolo già disponibile su Playstation 2 che non a un videogame veramente nuovo.
Le primissime schermate di gioco rivelano fin da subito la natura "retrospettiva" di questo F1 Championship Edition, costruito di fatto sulle medesime colonne portanti del suo predecessore ma sopratutto su una licenza ufficiale FIA aggiornata alla passata stagione e comprendente sia i 22 piloti che hanno dato vita al mondiale 2006 (conclusosi con la vittoria dello spagnolo Fernando Alonso ed il ritiro del più grande pilota di tutti i tempi), che le relative scuderie (Ferrari, Renault, McLaren, Honda, Sauber, Toyota, Williams, Red Bull, Toro Rosso, Midland e Super Aguri).
Esattamente come nella versione "06", anche in questa occasione avremo dunque l'opportunità di cimentarci con le consuete modalità di gioco, che includono dalla classica gara veloce al weekeend di F1comprensivo di prove libere, qualificazioni ed evento motoristico, fino alla disputa dell'intero campionato iridato. Agli amanti delle "modalità di gioco alternative", è poi offerta l'opportunità di affrontare il medesimo cammino già intrapreso con successo dai più grandi campioni della specialità (carriera), mentre una modalità multiplayer finalmente degna di questo nome (fino ad undici giocatori via LAN o online) contribuisce a completare il quadro del gioco.
Che si tratti di una semplice corsa o di una gara fondamentale per il mondiale (piloti o costruttori che dir si voglia), il ventaglio di opzioni modificabili prima e durante la competizione garantisce tanto al giocatore esperto quanto a quello meno avvezzo un'esperienza di gioco consona con le proprie capacità e o caratteristiche di guida.
Il numero di parametri su cui intervenire (attivabili e disattivabili dall'apposito menu delle opzioni) spazia come da prassi dagli aspetti più simulativi di questo sport (regolazione degli assetti, meccanica, quantitativo di benzina) a quelli più propriamente arcade, con la CPU incaricata di "gestire" fattori quali aderenza (sia in pista che durante le escursioni su erba o ghiaia), ripartizione della potenza, traiettorie (indicate sull'asfalto con una banda colorata atta a segnalare anche i punti di frenata e accelerazione del circuito), temperature dei pneumatici, danni, penalità e comportamento in pista degli avversari.
In quest'ultimo caso e sulla falsariga di quanto già visto, purtroppo, nell'episodio per PS2, l'intelligenza artificiale dei giocatori controllati dalla CPU non si dimostra comunque all'altezza della situazione, con i piloti capaci di passare dall'eccessivo permissivismo della modalità più semplice, allo stile killer (capiterà sovente che un pilota ignori volutamente la vostra presenza nei cambi di direzione nel tentativo di mettervi definitivamente fuori gioco) di quella più elevata.
L'altra faccia della medaglia
"Chi lascia la strada vecchia per la nuova..." recita un vecchio detto popolare, considerazione che pare calzare a pennello per questo Formula 1 Championship Edition. Laddove il titolo del team Liverpool appare mancante non è infatti sotto il profilo contenutistico (per quanto datato) quanto in quello più squisitamente tecnico. Andando più nello specifico, se da un lato l'elevata qualità delle texture e l'ottima resa degli effetti di illuminazione e particellari (eccellente a tal proposito la riproduzione della pioggia su asfalto ed auto) assicurano al gioco una visione di insieme oggettivamente gradevole, dall'altro la presenza di macroscopici errori riscontrabili sia nelle inquadrature ampie che in quelle più ravvicinate lasciano infatti quanto meno perplessi. E' sufficiente impostare una visuale a volo d'uccello per notare per esempio l'assenza di continuità fra asfalto e vettura, che pare quasi poggiata su una lastra di vetro invisibile posizionata ad un paio di millimetri dal terreno, così come l'effetto "perno" a cui è soggetta la stessa durante i cambi di direzione. La situazione non migliora neanche nelle inquadrature più strette, con i piloti incapaci di allentare la presa sul volante durante le cambiate (viste le potenzialità della console sarebbe stato quanto meno opportuno simulare il movimento delle dita del pilota sulla farfalla del cambio) ma sopratutto in virtù di frequenti quanto fastidiosi fenomeni di aliasing sulle scocche delle vetture. Sempre a proposito di aspetti non proprio positivi, appare altresì evidente una gestione dei fuori pista non propriamente all'altezza della situazione (con tanto di battistrada che tornerà perfettamente efficiente dopo appena due rotazioni complete del pneumatico), mentre in senso positivo va rimarcata l'ottima solidità del motore grafico capace di garantire un Frame Rate mai al di sotto dei canonici 30 FPS.
Capitolo a parte merita invece il sistema di controllo, più che discreto se utilizzato nella sua configurazione più classica (con acceleratore e freno assegnati ai principali tasti di azione), praticamente ingestibile in modalità avanzata a causa dell'eccessiva sensibilità sia del giroscopio che dei due trigger dorsali utilizzabili per l'acceleratore ed il freno. La mancanza di un qualsivoglia sistema di taratura non consente poi di intervenire sulle impostazioni avanzate del Sixaxis, rendendo di fatto il pieno supporto a queste due interessanti features accessorie praticamente inutile.
Altra nota stonata è rappresentata infine dall'altalenante comparto sonoro, capace di intervallare ottimi effetti in game come il rombo dei motori ad una telecronaca piuttosto anonima nonostante la presenza di due esperti del settore come Andrea de Adamich e Claudia Peroni (dai Box).
Tirando le somme
Come il migliore degli illusionisti, il team Liverpool riesce nell'intento di confezionare a regola d'arte un prodotto tutto sommato modesto, affidandosi ad una struttura capace di evidenziare, seppur in parte, alcune delle doti della neonata di casa Sony. Superato l'effetto novità, non è comunque difficile constatare come la strada per questo Formula One Championship Edition sia ancora ben lungi dall'essere giuinta al traguardo. Un buon punto di partenza, comunque, su cui lavorare per il futuro.
Nella realtà dei fatti e rispetto a quanto promesso quasi due anni fa, il prodotto disponibile da qualche giorno anche in Europa appare però ben lungi dall'essere rivoluzionario, paragonabile com'è più ad un semplice remake in alta risoluzione dell'omonimo titolo già disponibile su Playstation 2 che non a un videogame veramente nuovo.
Le primissime schermate di gioco rivelano fin da subito la natura "retrospettiva" di questo F1 Championship Edition, costruito di fatto sulle medesime colonne portanti del suo predecessore ma sopratutto su una licenza ufficiale FIA aggiornata alla passata stagione e comprendente sia i 22 piloti che hanno dato vita al mondiale 2006 (conclusosi con la vittoria dello spagnolo Fernando Alonso ed il ritiro del più grande pilota di tutti i tempi), che le relative scuderie (Ferrari, Renault, McLaren, Honda, Sauber, Toyota, Williams, Red Bull, Toro Rosso, Midland e Super Aguri).
Esattamente come nella versione "06", anche in questa occasione avremo dunque l'opportunità di cimentarci con le consuete modalità di gioco, che includono dalla classica gara veloce al weekeend di F1comprensivo di prove libere, qualificazioni ed evento motoristico, fino alla disputa dell'intero campionato iridato. Agli amanti delle "modalità di gioco alternative", è poi offerta l'opportunità di affrontare il medesimo cammino già intrapreso con successo dai più grandi campioni della specialità (carriera), mentre una modalità multiplayer finalmente degna di questo nome (fino ad undici giocatori via LAN o online) contribuisce a completare il quadro del gioco.
Che si tratti di una semplice corsa o di una gara fondamentale per il mondiale (piloti o costruttori che dir si voglia), il ventaglio di opzioni modificabili prima e durante la competizione garantisce tanto al giocatore esperto quanto a quello meno avvezzo un'esperienza di gioco consona con le proprie capacità e o caratteristiche di guida.
Il numero di parametri su cui intervenire (attivabili e disattivabili dall'apposito menu delle opzioni) spazia come da prassi dagli aspetti più simulativi di questo sport (regolazione degli assetti, meccanica, quantitativo di benzina) a quelli più propriamente arcade, con la CPU incaricata di "gestire" fattori quali aderenza (sia in pista che durante le escursioni su erba o ghiaia), ripartizione della potenza, traiettorie (indicate sull'asfalto con una banda colorata atta a segnalare anche i punti di frenata e accelerazione del circuito), temperature dei pneumatici, danni, penalità e comportamento in pista degli avversari.
In quest'ultimo caso e sulla falsariga di quanto già visto, purtroppo, nell'episodio per PS2, l'intelligenza artificiale dei giocatori controllati dalla CPU non si dimostra comunque all'altezza della situazione, con i piloti capaci di passare dall'eccessivo permissivismo della modalità più semplice, allo stile killer (capiterà sovente che un pilota ignori volutamente la vostra presenza nei cambi di direzione nel tentativo di mettervi definitivamente fuori gioco) di quella più elevata.
L'altra faccia della medaglia
"Chi lascia la strada vecchia per la nuova..." recita un vecchio detto popolare, considerazione che pare calzare a pennello per questo Formula 1 Championship Edition. Laddove il titolo del team Liverpool appare mancante non è infatti sotto il profilo contenutistico (per quanto datato) quanto in quello più squisitamente tecnico. Andando più nello specifico, se da un lato l'elevata qualità delle texture e l'ottima resa degli effetti di illuminazione e particellari (eccellente a tal proposito la riproduzione della pioggia su asfalto ed auto) assicurano al gioco una visione di insieme oggettivamente gradevole, dall'altro la presenza di macroscopici errori riscontrabili sia nelle inquadrature ampie che in quelle più ravvicinate lasciano infatti quanto meno perplessi. E' sufficiente impostare una visuale a volo d'uccello per notare per esempio l'assenza di continuità fra asfalto e vettura, che pare quasi poggiata su una lastra di vetro invisibile posizionata ad un paio di millimetri dal terreno, così come l'effetto "perno" a cui è soggetta la stessa durante i cambi di direzione. La situazione non migliora neanche nelle inquadrature più strette, con i piloti incapaci di allentare la presa sul volante durante le cambiate (viste le potenzialità della console sarebbe stato quanto meno opportuno simulare il movimento delle dita del pilota sulla farfalla del cambio) ma sopratutto in virtù di frequenti quanto fastidiosi fenomeni di aliasing sulle scocche delle vetture. Sempre a proposito di aspetti non proprio positivi, appare altresì evidente una gestione dei fuori pista non propriamente all'altezza della situazione (con tanto di battistrada che tornerà perfettamente efficiente dopo appena due rotazioni complete del pneumatico), mentre in senso positivo va rimarcata l'ottima solidità del motore grafico capace di garantire un Frame Rate mai al di sotto dei canonici 30 FPS.
Capitolo a parte merita invece il sistema di controllo, più che discreto se utilizzato nella sua configurazione più classica (con acceleratore e freno assegnati ai principali tasti di azione), praticamente ingestibile in modalità avanzata a causa dell'eccessiva sensibilità sia del giroscopio che dei due trigger dorsali utilizzabili per l'acceleratore ed il freno. La mancanza di un qualsivoglia sistema di taratura non consente poi di intervenire sulle impostazioni avanzate del Sixaxis, rendendo di fatto il pieno supporto a queste due interessanti features accessorie praticamente inutile.
Altra nota stonata è rappresentata infine dall'altalenante comparto sonoro, capace di intervallare ottimi effetti in game come il rombo dei motori ad una telecronaca piuttosto anonima nonostante la presenza di due esperti del settore come Andrea de Adamich e Claudia Peroni (dai Box).
Tirando le somme
Come il migliore degli illusionisti, il team Liverpool riesce nell'intento di confezionare a regola d'arte un prodotto tutto sommato modesto, affidandosi ad una struttura capace di evidenziare, seppur in parte, alcune delle doti della neonata di casa Sony. Superato l'effetto novità, non è comunque difficile constatare come la strada per questo Formula One Championship Edition sia ancora ben lungi dall'essere giuinta al traguardo. Un buon punto di partenza, comunque, su cui lavorare per il futuro.
Formula 1 Championship Edition
6.5
Voto
Redazione
Formula 1 Championship Edition
Il tanto auspicato salto di qualità non c'è stato. Pur tuttavia restano le buone sensazioni su un titolo capace, nonostante gli evidenti difetti, di evidenziare alcune delle potenzialità della next-gen di casa Sony. Un buon punto di partenza, insomma, su cui lavorare per il futuro.