Formula 1 World Grand Prix
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I livelli di difficoltà implementati sono tre e in grado di soddisfare le esigenze di tutti. I menu di gioco sono assolutamente completi e offrono una copertura globale della stagione 1999. Tra le tante modalità di gioco inserite segnaliamo quella a scenario che vi permetterà di rigiocare alcuni gran premi lasciati in sospeso. Ma l'aspetto che maggiormente colpisce i giocatori é la sensazione di velocità mentre si é in macchina: F1 World Grand Prix non ha nulla da invidiare a nessuno ed é veramente fluidissimo... Il gioco poi offre un numero spropositato di inquadrature e riprese televisive di grande impatto visivo: la più originale é sicuramente quella dal casco del pilota!
Non é stata sviluppata in modo significativo la parte tecnica: infatti, nel cercare dei set up validi potrete intervenire nella scelta dei treni di gomme, della loro pressione, modificare l'incidenza delle ali e l'altezza del fondo piatto, cambiare i rapporti del cambio, ripartire la frenata, studiare la taratura delle sospensioni e quanta benzina imbarcare nei rifornimenti. Il tutto, però, senza raggiungere la profondità dei titoli Papyrus e di GP2. Questo sembra a parer nostro il vero limite del titolo della Lankhor: essendo estremamente immediato (questo non vuol dire facile), F1 World Grand Prix non riesce a offrire quel "feeling" che solo le grandi simulazioni riescono a instaurare con i videogiocatori. Sicuramente, il fatto di avere pochi elementi sui quali intervenire a livello di assetti, questo potrebbe incidere non poco sulla sua qualifica come simulazione. Probabilmente, i programmatori al di là del modello di guida implementato (estremamente valido) hanno scelto una strada più semplice lasciando a Crammond e al suo team la via tortuosa della simulazione pura e realistica.
Non é stata sviluppata in modo significativo la parte tecnica: infatti, nel cercare dei set up validi potrete intervenire nella scelta dei treni di gomme, della loro pressione, modificare l'incidenza delle ali e l'altezza del fondo piatto, cambiare i rapporti del cambio, ripartire la frenata, studiare la taratura delle sospensioni e quanta benzina imbarcare nei rifornimenti. Il tutto, però, senza raggiungere la profondità dei titoli Papyrus e di GP2. Questo sembra a parer nostro il vero limite del titolo della Lankhor: essendo estremamente immediato (questo non vuol dire facile), F1 World Grand Prix non riesce a offrire quel "feeling" che solo le grandi simulazioni riescono a instaurare con i videogiocatori. Sicuramente, il fatto di avere pochi elementi sui quali intervenire a livello di assetti, questo potrebbe incidere non poco sulla sua qualifica come simulazione. Probabilmente, i programmatori al di là del modello di guida implementato (estremamente valido) hanno scelto una strada più semplice lasciando a Crammond e al suo team la via tortuosa della simulazione pura e realistica.