Formula One 2000
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Il mondiale del millennio che ha sancito il ritorno della Ferrari al trono iridato vede ancora Psygnosis in pole position nell'accaparrarsi la licenza ufficiale dei piloti e dei costruttori della formula uno. Ormai é una tradizione consolidata che ha radici lontane: risale al remoto 1996 il primo gioco made in Psygnosis basato sulla licenza della FIA e da allora la software house che fece la fortuna dell'Amiga si é specializzata con discreto successo in questo genere di titoli. Questo Formula Uno 2000 é un ulteriore perfezionamento a una saga che é sempre stata di buon livello, ciò che si deve stabilire é se le innovazioni introdotte in questo ultimo nato della serie sono sufficienti a distinguerlo dai giochi precedenti, e in che misura
METTI UN PO' DI RIDGE RACER NELLA TUA MONOPOSTO
La confezione di Formula One 2000 é improntata all'essenzialità. Esordisce per prima una brevissima introduzione in FMV senza pretese, seguita da un menu scarno, ridotto ai colori primari, quasi rozzo. L'impressione iniziale non é proprio buona. Possiamo solo scegliere tra la modalità arcade, il campionato e la sfida per due giocatori. Questo schermo é lo spartiacque decisivo tra chi ha semplicemente voglia di correre un po' e chi vuole intraprendere la sfida lunga e impegnativa del mondiale. La modalità arcade ci fa scendere subito in pista, a motori caldi, su un circuito a scelta tra quelli selezionabili fin dall'inizio. Qui i puristi della Formula Uno storceranno il naso perché l'obiettivo della gara non é arrivare primi ma raggiungere i check-point disseminati lungo il circuito prima della fine del tempo limite. Una ben povera trovata, se si considera che i check point esistono dai tempi di PitStop per il Commodore 64
Con la vittoria guadagneremo dei punti che ci serviranno a selezionare nuove auto e a sbloccare funzioni nascoste. Il bottino si può ulteriormente arricchire rispondendo correttamente ai 200 quiz sulla Formula Uno che ci intrattengono nei brevi periodi di caricamento fra un Gran Premio e l'altro. Partiamo in fondo alla griglia pilotando una monoposto bianca "fac-simile". Gli avversari non sono assolutamente un problema, l'unico vero ostacolo alla vittoria é il risicato tempo a disposizione, e lo squilibrio tra i piloti lumache e l'implacabile cronometro sarà ancora più palese quando, nonostante ci saremo lasciati tutti i concorrenti alle spalle, non riusciremo comunque a terminare la tappa entro il tempo prestabilito
METTI UN PO' DI RIDGE RACER NELLA TUA MONOPOSTO
La confezione di Formula One 2000 é improntata all'essenzialità. Esordisce per prima una brevissima introduzione in FMV senza pretese, seguita da un menu scarno, ridotto ai colori primari, quasi rozzo. L'impressione iniziale non é proprio buona. Possiamo solo scegliere tra la modalità arcade, il campionato e la sfida per due giocatori. Questo schermo é lo spartiacque decisivo tra chi ha semplicemente voglia di correre un po' e chi vuole intraprendere la sfida lunga e impegnativa del mondiale. La modalità arcade ci fa scendere subito in pista, a motori caldi, su un circuito a scelta tra quelli selezionabili fin dall'inizio. Qui i puristi della Formula Uno storceranno il naso perché l'obiettivo della gara non é arrivare primi ma raggiungere i check-point disseminati lungo il circuito prima della fine del tempo limite. Una ben povera trovata, se si considera che i check point esistono dai tempi di PitStop per il Commodore 64
Con la vittoria guadagneremo dei punti che ci serviranno a selezionare nuove auto e a sbloccare funzioni nascoste. Il bottino si può ulteriormente arricchire rispondendo correttamente ai 200 quiz sulla Formula Uno che ci intrattengono nei brevi periodi di caricamento fra un Gran Premio e l'altro. Partiamo in fondo alla griglia pilotando una monoposto bianca "fac-simile". Gli avversari non sono assolutamente un problema, l'unico vero ostacolo alla vittoria é il risicato tempo a disposizione, e lo squilibrio tra i piloti lumache e l'implacabile cronometro sarà ancora più palese quando, nonostante ci saremo lasciati tutti i concorrenti alle spalle, non riusciremo comunque a terminare la tappa entro il tempo prestabilito