Formula One 2001
di
Redazione Gamesurf
Fra le note di demerito assortite, per quanto non eccessivamente decisive, spiccano alcune bizzarrie nel sistema d'attribuzione delle penalità (certe curve possono essere tagliate senza conseguenze) e alcune anomalie di regolamento (niente seconda partenza o "safety car")
Assolutamente incomprensibile invece, per un gioco che avrebbe dovuto fondare le proprie basi sul buon realismo, il sistema delle collisioni e dei danni: impattare, anche molto violentemente, con una vettura non porterà il benché minimo danno, ma urtando le protezioni a bordo pista il rischio di perdere per strada musetti, alettoni o ruote é sempre altissimo. In particolari casi é possibile ritrovarsi a piroettare un po' pacchianamente per aria, salvo poi atterrare con un danno veramente irrisorio in confronto alla durezza dello scontro
Ultimo appunto, le comunicazioni dai box sono spesso imprecise, tanto che spesso ci é capitato di restare senza benzina proprio mentre i meccanici ci informavano di entrare prima del verificarsi di tale evento: qualche secondo di preavviso in più forse non farebbe male..
MACCHINE DI PLASTICA
Se dal punto di vista sonoro il titolo Sony risulta piuttosto apprezzabile, contraddistinto da un'ottima varietà nella riproduzione del rombo dei motori e da un buon corredo di effetti sonori di contorno, dal punto di vista grafico Formula One 2001 soffre di evidenti alti e bassi: l'eccezionale fluidità (scordatevi comunque i 60 Hz) rende l'esperienza di gioco veramente immersiva e contribuisce a rendere il tutto più avvincente, e alcuni tocchi, come i dischi dei freni incandescenti in frenata, sono molto godibili. Peccato per il flickerio, piuttosto marcato, che abbassa sensibilmente il livello di visibilità e precisione della pista in avvicinamento e per la sensazione anonima che conferiscono colori (piuttosto spenti) e modelli poligonali delle auto (particolarmente piatti e poveri di particolari). Qualche effetto di riflessioni in più sulla carrozzeria non avrebbe fatto male, così come una maggiore cura nella realizzazione dei piloti negli abitacoli, caratterizzati da braccia minute, spalle strette e da testone enormi se rapportate al restante schema corporeo. Discreto e piuttosto riuscito l'effetto "cascata" provocato dalle monoposto su pista bagnata. Solo tre sono le visuali: a tutto schermo, dal retro della macchina, sopra il casco del pilota... quest'ultima probabilmente la più performante. Peccato per l'assenza della visuale da dentro l'abitacolo, presente invece nella controparte per PSone
Assolutamente incomprensibile invece, per un gioco che avrebbe dovuto fondare le proprie basi sul buon realismo, il sistema delle collisioni e dei danni: impattare, anche molto violentemente, con una vettura non porterà il benché minimo danno, ma urtando le protezioni a bordo pista il rischio di perdere per strada musetti, alettoni o ruote é sempre altissimo. In particolari casi é possibile ritrovarsi a piroettare un po' pacchianamente per aria, salvo poi atterrare con un danno veramente irrisorio in confronto alla durezza dello scontro
Ultimo appunto, le comunicazioni dai box sono spesso imprecise, tanto che spesso ci é capitato di restare senza benzina proprio mentre i meccanici ci informavano di entrare prima del verificarsi di tale evento: qualche secondo di preavviso in più forse non farebbe male..
MACCHINE DI PLASTICA
Se dal punto di vista sonoro il titolo Sony risulta piuttosto apprezzabile, contraddistinto da un'ottima varietà nella riproduzione del rombo dei motori e da un buon corredo di effetti sonori di contorno, dal punto di vista grafico Formula One 2001 soffre di evidenti alti e bassi: l'eccezionale fluidità (scordatevi comunque i 60 Hz) rende l'esperienza di gioco veramente immersiva e contribuisce a rendere il tutto più avvincente, e alcuni tocchi, come i dischi dei freni incandescenti in frenata, sono molto godibili. Peccato per il flickerio, piuttosto marcato, che abbassa sensibilmente il livello di visibilità e precisione della pista in avvicinamento e per la sensazione anonima che conferiscono colori (piuttosto spenti) e modelli poligonali delle auto (particolarmente piatti e poveri di particolari). Qualche effetto di riflessioni in più sulla carrozzeria non avrebbe fatto male, così come una maggiore cura nella realizzazione dei piloti negli abitacoli, caratterizzati da braccia minute, spalle strette e da testone enormi se rapportate al restante schema corporeo. Discreto e piuttosto riuscito l'effetto "cascata" provocato dalle monoposto su pista bagnata. Solo tre sono le visuali: a tutto schermo, dal retro della macchina, sopra il casco del pilota... quest'ultima probabilmente la più performante. Peccato per l'assenza della visuale da dentro l'abitacolo, presente invece nella controparte per PSone
Formula One 2001
Formula One 2001
Formula One 2001 fallisce nel compito di ricreare una simulazione anche solo lontanamente vicina (senza scomodare Grand Prix 3) al primo gioco di Formula 1 per Psx targato Ubi Soft (e sono passati un po' d'anni). A fronte di una realizzazione tecnica assolutamente sotto tono, ad eccezione del frame rate ancorato stabilmente a 50 fotogrammi al secondo, il titolo Sony è insoddisfacente anche dal punto di vista simulativo, dove i pochi meriti vengono soffocati dagli eccessivi bug dell'intelligenza artificiale e del sistema di collisioni. Certo, si potrebbe dire che la Formula 1 è uno sport fruibile in modo molto soggettivo e che una simulazione realmente fedele sarebbe alquanto ardua da allestire tenendo conto di tutte le variabili di questo sport... ma il discorso non regge, in quanto non si pretende nulla di tutto questo. Basterebbero semplicemente un paio di buone routine, in cui non ci si riduca a prendersi a sportellate persino fra monoposto, calate in una realizzazione tecnica all'altezza di un sistema a 128 bit. Su PC l'obbiettivo è stato raggiunto, su console il traguardo è ancora lontano. Formula One 2001 rimane, comunque, il miglior titolo dedicato a Schumacher e compagni attualmente in circolazione. Peccato non vi sia molto merito a essere il migliore fra i pessimi.