Forza Motorsport 4

di Bizio Cirillo
Da catorcio a bolide il passo é breve
Che in un titolo di siffatto spessore il risultato in pista non possa prescindere da una messa a punto degna di questo nome appare fin troppo evidente. Non é certo dunque un caso se, proprio come accadeva in passato, anche in Forza Motorsport 4 la gestione degli assetti e del tuning delle auto rappresenti una parte piuttosto essenziale del gioco, fermo restando che mantenendo fede alla sua doppia natura, potrà essere facilmente bypassata affidando alla CPU l'onere di fornire un set-up sicuramente efficiente, sebbene mai realmente estremo.
Per quanti preferiscano curare questo aspetto in prima persona, grazie al sistema di upgrade delle auto (fruibile come anticipato in apertura solo se in possesso dei crediti virtuali necessari) é innanzitutto possibile cimentarsi nella scelta dei pezzi più indicati per assecondare le proprie velleità velocistiche, ed interagire con una quantità smisurata di componenti in grado di modificare sensibilmente la caratteristiche meccaniche di ogni singola macchina.

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Attraverso il menu dedicato alle impostazioni pre-gara é invece possibile intervenire sull'intero assetto dell'auto, scelta questa che andrà ovviamente ad incidere sia sulla tenuta di strada che sulla risposta generale della vettura in pista.
Andando più nello specifico, per mezzo di un semplice menu suddiviso in aree di intervento sarà in sostanza possibile modificare (sempre che l'auto selezionata lo consenta) pressione dei pneumatici, lunghezza delle marce, campanatura, convergenza ed incidenza anteriore, barre antirollio (molle e altezza dal suolo), smorzamento (rimbalzo per asperità del terreno ed urti), deportanza, bilanciamento della frenata e risposta del differenziale sia fase di accelerazione che decelerazione, ed intervenire dunque su tutti quei parametri che se opportunamente “regolati” potrebbero trasformare il più classico dei “cancelli” nell'auto più performante dell'intero circus.
Il condizionale in questo caso ovviamente é d'obbligo, visto che nel rispetto della regola aurea secondo la quale “la potenza é nulla senza il controllo”, nella maggior parte dei casi anche in Forza Motorsport 4 sarà sempre l'abilità del pilota a fare la differenza.

La mascella cade (ma la coperta resta comunque corta)
Tecnicamente parlando Forza Motorsport 4 rappresenta senza mezzi termini una delle migliori produzioni dell'ultimo lustro. L'ultima fatica di Turn 10 ha infatti il merito di trasformare il già ottimo FM3 in un pallidissimo ricordo, forte di un motore completamente nuovo capace di rimanere costantemente ancorato sui 60 FPS, e di un revisioning grafico tale da far gridare al fotorealismo. La qualità sia in termini di texture che di ricchezza poligonale di ogni singola auto inserita nel gioco pare aver raggiunto un limite difficilmente superabile, mentre l'implementazione della tecnologia Image-Based Lighting sviluppata da Pixar, ci permette di godere di effetti di illuminazione in tempo reale di altissimo livello, con i riflessi sulle carrozzerie delle auto a farla ovviamente da padrona.



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Confrontando il nuovo Forza Motorsport 4 al vecchio FM3, ciò che però ci ha particolarmente impressionato é stato il deciso passo avanti in termini di qualità sia degli elementi dinamici secondari che sopratutto di tutte le location, con ambientazioni da cartolina in linea con la qualità generale (altissima) offerta dal titolo.
Relativamente agli aspetti più "effimeri" del gioco, non possiamo poi non citare la splendida modalità Autovista e le immancabili opzioni foto e replay, rinnovate per l'occasione sia per quantità che per qualità degli effetti, mentre a proposito dell'head tracking che consente di simulare i movimenti del capo del pilota attraverso l'uso del Kinect, ci pare opportuno citarne la presenza giusto in questa sede, vista sopratutto la sua dubbia utilità in gara.

Tutto perfetto dunque? In linea di massima si, anche se non mancano alcune lacune in grado di far storcere il naso ai puristi del genere. Innanzitutto, in un contesto così importante stupisce sia la totale mancanza di animazioni in concomitanza con il rientro ai box che sopratutto l'assenza di gare notturne e del meteo dinamico, scelta questa motivata dallo stesso team di sviluppo con la volontà di non scendere a compromessi nel tentativo di seguire le tendenze del momento, ma che secondo noi in un simulatore degno di questo nome dovrebbero essere quanto meno presenti.
In senso negativo stupisce, però, ancor di più la gestione dei danni a velocità sostenuta. Se é vero come vero che la risultante dei contatti di lievi entità risulta essere tanto appagante per gli occhi quanto credibile, risulta quanto mai bizzarro non assistere alla completa distruzione di un auto se lanciata contro un muro a oltre 200 Km/h. Benché ai fini del risultato finale il problema risulti abilmente superato grazie al ritiro dalla competizione per sopraggiunti guai meccanici ( il più delle volte per cedimento del motore e per la rottura della trasmissione) , un minimo di simulazione anche in questo senso sarebbe stata più che apprezzata.

E in multiplayer?
Capitolo a parte merita senz'ombra di dubbio il comparto multiplayer, fruibile sia offline via schermo condiviso (graficamente stupefacente nonostante l'ambito così menomante) che sopratutto via Xbox Live. Sotto questo punto di vista il team di sviluppo é riuscito nell'intento di espandere al massimo l'esperienza di gioco sul fronte online, unendo alle classiche opzioni tipiche di questo gioco ed alla già citata Rivali, una modalità completamente nuova soprannominata Car Club.
Partendo ancora una volta dal presupposto che "un racing game debba occuparsi anche di aspetti tutto sommato secondari " e considerando il movimento "alternativo" creatosi attorno al precedente capitolo, Turn 10 ha ben veduto di radunare gli appassionati del gioco sotto un unico cappello, e di suddividerli in una sorta di "associazioni spontanee" all'interno della quale ogni giocatore potrà mettere a disposizione degli altri "iscritti" non solo il proprio parco macchine (che risulterà quindi condiviso con tutti gli altri membri del club) ma anche il proprio talento.

In questo modo, con il leader investito del potere di gestire le iscrizioni al club, i maghi del tuning potranno occuparsi a tempo pieno alla messa a punto delle varie macchine, lasciando agli artisti più dotati l'onere di realizzare livree degne del migliore (o del peggiore a seconda dei punti di vista) "Pimp My Ride". Ovviamente, tutto il lavoro svolto all'interno della gilda dovrà poi essere valorizzato da tutti i piloti in seno al club, a cui sarà affidato il compito di tenere alto il buon nome (e la posizione in classifica) della corporazione in tutte le restanti modalità di gioco, offline od online che siano.
Ovviamente, l'opzione Car Club rappresenta solo una delle numerose modalità multiplayer presenti all'interno di forza Motorsport 4.

Non manca, infatti, un opzione di gioco che consenta di affrontare sia la classica gara veloce che le sfide (Selezione Turn 10, Circuito, Multiclasse su Circuito, Sbandata, Motorsport, Parco Giochi) ispirate alle principali categorie motoristiche disputabili nel corso della modalità Carriera, l'opzione Vetrina attraverso il quale valorizzare, comprare e vendere livree, vinili ed assetti preparati degli utenti, la Casa d'Aste, che consente la compravendita di auto sulla falsariga del ben più noto eBay. Non manca nemmeno una sezione dedicata alle Classifiche Online che consenta di avere informazioni esaustive sulla posizione detenuta sia nel ranking globale che in quello dedicato ad ogni specifica sezione di gioco. Non manca insomma nulla a cui Turn 10 non abbia già pensato, ivi compresa l'opportunità di disputare gare multiplayer fino ad un massimo di 16 giocatori. E scusate se é poco.

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