Freedom Fighters
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Mi è capitato varie volte di pensare come sarebbe diventato il mondo odierno se nel passato le cose non fossero andate come effettivamente sappiamo. Cosa sarebbe successo se i romani fossero stati sconfitti dai cartaginesi? Ora probabilmente parleremmo in arabo anche in Italia. Cosa sarebbe successo se Napoleone non fosse stato sconfitto a Waterloo? Forse ora l'Europa si chiamerebbe ancora Impero Francese. Cosa sarebbe successo se Hitler avesse vinto la guerra? Forse ora saremmo tutti biondi con gli occhi azzurri. Cosa sarebbe successo, invece, se i sovietici avessero scoperto la bomba atomica prima degli americani e l'avessero usata su Berlino ponendo fine alla guerra e occupando tutta l'Europa? La loro versione ce la danno Electronic Arts e Io Interactive in Freedom Fighters(da ora in poi FF ndr). Dopo la suddetta deflagrazione nucleare, tutte le nazioni d'Europa, in questo universo fittizio, avevano deciso di unirsi al blocco comunista. La gran Bretagna era stata l'ultima nazione europea a cedere alla pressione rossa. A questo punto, i sovietici partono per la conquista del Sudamerica utilizzando Cuba come ovvia testa di ponte e assoggettando il continente ben presto. Dopo pochi anni, anche in Messico, le elezioni danno il loro inappellabile verdetto: il Partito Comunista vince. A questo punto, l'unico baluardo contro l'avanzata rossa è rappresentata dagli Stati Uniti, che però non riescono a opporsi, venendo rapidamente conquistati.
E' a questo punto che entrate in gioco voi, nella persona di Christopher Stone, un idraulico di New York che un bel giorno, invece dell'insegna della Pepsi davanti alla sua finestra, si ritrova una bella falce e martello...
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Benvenuti a New York, compagni!
Davanti a questa inopinata invasione, Chris, come ogni buon eroe che si rispetti, decide quindi di unirsi a un gruppo di guerriglieri, i Freedom Fighters appunto, il cui scopo è sabotare le attività sovietiche per riportare New York sotto il controllo americano. Chris e suo fratello Troy, si ritrovano quindi nel quartier generale dei ribelli, situato nelle fogne, pronto all'azione. La prima missione vi vedrà impegnati a liberare la leader della resistenza, Isabella Angelina, fatta prigioniera dai sovietici. Una volta avuto successo, potrete pianificare le vostre mosse direttamente dalla base e decidere quali missioni compiere per prime. E qui c'è la prima chicca del gioco: lo svolgimento non è lineare. Avrete sempre alcune missioni che potrete eseguire nell'ordine che vorrete, prima di passare a quelle successive, più difficili. C'è da dire, inoltre, che le missioni sono collegate da un sottile filo. Per esempio, se sceglierete prima di sabotare la centrale elettrica, poi, nella missione in cui dovrete penetrare in una base sovietica, non dovrete preoccuparvi dei riflettori dei posti di blocco. Se distruggerete un ponte utilizzato dai russi per i rifornimenti, la missione successiva avrà meno difficoltà. Insomma, a seconda dei compiti che svolgete, potrebbero esserci ripercussioni anche sugli altri scenari. Ogni sottolivello si conclude con l'issare la bandiera americana in luogo di quella sovietica sull'edificio conquistato.