Freestyle Scooter
di
Redazione Gamesurf
ALLA RICERCA DELLE EMOZIONI PERDUTE
E qui si inciampa nel difetto principale del software della Ubi Soft: la limitata spettacolarità delle evoluzioni. Di gesti acrobatici ne possiamo compiere tantissimi, ben 45 (la lista intera é pronta per la consultazione mettendo semplicemente il gioco in pausa), ma chi ha provato i capisaldi del genere skating per PlayStation non potrà fare a meno di rimanere un pochino deluso dal tipo di acrobazie disponibili in questo gioco, o forse, più realisticamente, dal semplicistico sistema di controllo. Il problema é l'altezza dei salti: raramente si riesce ad andare così in alto da avere tempo di fare più di un paio di evoluzioni, sembra quasi che, per quanto cerchiamo di andare celermente, l'altezza dei balzi sia quasi predefinita: piccola, se ci si limita a lasciarsi lanciare in aria dalle piattaforme ricurve, media se, nell'intento di staccarci dal suolo, aggiungiamo al balzo l'aiuto del tasto X, per aumentare l'altezza dell'evoluzione
Insomma, é più difficile raggiungere le folli velocità che caratterizzavano le evoluzioni di Grind Session, dove il vostro skater a volte sembrava la pallina d'acciaio di un flipper impazzito, in Freestyle Scooter l'azione é molto più tranquilla e rilassata, e questo non é proprio il massimo che un titolo di skating ci possa offrire. Certo, le combo di evoluzioni sono sempre possibili, come in altri giochi, ma una certa pesantezza nei movimenti dei nostri skater e una vaga imprecisione del controllo ci condanna alla bradicardia e a emozioni non proprio irresistibili. Alla fine sono proprio queste caratteristiche del gioco a limitarne la longevità
A poco vale, infatti, disporre di tante arene di gioco se poi non si prova lo stimolo a darci dentro, a provare evoluzioni sempre più folli in arene che mettono a dura prova le nostre capacità da saltinbanchi e giocolieri. Non serve neanche citare le modalità a due giocatori, versus e non, che, pur presenti, non cambiano la sostanza del gioco di una virgola e non ne aumentano la longevità se non marginalmente. Abbastanza curioso, poi, il fatto che, pur disponendo di 10 diversi skater e monopattini differenti, scegliere l'uno o l'altro non influenzi affatto lo stile del gioco o le prestazioni del nostro mezzo. Peccato, un'occasione perduta di aggiungere un po' di profondità a un gioco che tutto potremmo definire tranne che una simulazione
E qui si inciampa nel difetto principale del software della Ubi Soft: la limitata spettacolarità delle evoluzioni. Di gesti acrobatici ne possiamo compiere tantissimi, ben 45 (la lista intera é pronta per la consultazione mettendo semplicemente il gioco in pausa), ma chi ha provato i capisaldi del genere skating per PlayStation non potrà fare a meno di rimanere un pochino deluso dal tipo di acrobazie disponibili in questo gioco, o forse, più realisticamente, dal semplicistico sistema di controllo. Il problema é l'altezza dei salti: raramente si riesce ad andare così in alto da avere tempo di fare più di un paio di evoluzioni, sembra quasi che, per quanto cerchiamo di andare celermente, l'altezza dei balzi sia quasi predefinita: piccola, se ci si limita a lasciarsi lanciare in aria dalle piattaforme ricurve, media se, nell'intento di staccarci dal suolo, aggiungiamo al balzo l'aiuto del tasto X, per aumentare l'altezza dell'evoluzione
Insomma, é più difficile raggiungere le folli velocità che caratterizzavano le evoluzioni di Grind Session, dove il vostro skater a volte sembrava la pallina d'acciaio di un flipper impazzito, in Freestyle Scooter l'azione é molto più tranquilla e rilassata, e questo non é proprio il massimo che un titolo di skating ci possa offrire. Certo, le combo di evoluzioni sono sempre possibili, come in altri giochi, ma una certa pesantezza nei movimenti dei nostri skater e una vaga imprecisione del controllo ci condanna alla bradicardia e a emozioni non proprio irresistibili. Alla fine sono proprio queste caratteristiche del gioco a limitarne la longevità
A poco vale, infatti, disporre di tante arene di gioco se poi non si prova lo stimolo a darci dentro, a provare evoluzioni sempre più folli in arene che mettono a dura prova le nostre capacità da saltinbanchi e giocolieri. Non serve neanche citare le modalità a due giocatori, versus e non, che, pur presenti, non cambiano la sostanza del gioco di una virgola e non ne aumentano la longevità se non marginalmente. Abbastanza curioso, poi, il fatto che, pur disponendo di 10 diversi skater e monopattini differenti, scegliere l'uno o l'altro non influenzi affatto lo stile del gioco o le prestazioni del nostro mezzo. Peccato, un'occasione perduta di aggiungere un po' di profondità a un gioco che tutto potremmo definire tranne che una simulazione
Freestyle Scooter
Freestyle Scooter
Tirando le somme, possiamo dire che Ubi Soft con questo gioco ci abbia provato, ma che il tentativo di battere la concorrenza non sia riuscito. Purtroppo Freestyle Scooter non si avvicina neanche al tipo di emozioni che un Tony Hawk o un Grind Session ci possono dare, sia per alcune limitazioni del sistema di controllo che per la grafica mediocre. Il gioco si muove a trenta fotogrammi al secondo, ma sembra sempre un po' lento, ed è poco emozionante. Di evoluzioni ne abbiamo a pacchi, ma limitate sono le possibilità di sfruttarle a dovere e questo va a discapito della longevità. Alla fine, Freestyle Scooter non riesce ad essere né particolarmente giocabile né eccezionalmente cool, può essere un momentaneo passatempo per chi ama gli sport a rotelle, o un valido condimento sonoro hip hop ai vostri pomeriggi, ma se volete il titolo di skate definitivo sapete già a chi rivolgervi, e purtroppo non si viaggia nei dintorni della software house d'oltralpe. Provaci ancora, Ubi Soft!