Frequency

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Dal punto di vista grafico, Frequency ricorda da vicino REZ, il titolo SEGA per Dreamcast e PS2. Proprio come in REZ, ci troviamo di fronte a strutture poligonali grezze, senza texture, ma dai bordi colorati. Il risultato finale è visivamente apprezzabile, anche se ai puristi graficofili potrebbe sembrare non all'altezza. Peraltro non è che si muova poi tanto oltre alle strisce, agli indicatori e ai mattoncini, ma tutto gira fluidissimo. Anche l'interfaccia dei menù è ottima, ben colorata, chiara, insomma, pur non causando clamore fa decisamente il suo dovere.

Ma è sicuramente il gameplay, con la sua immediatezza ed essenzialità a risultare il vero cardine del gioco. Per realizzare le sequenze è necessaria un po' di pratica, soprattutto per quelle più difficili, ma soprattutto è necessario avere il ritmo nel sangue. Ricomporre alcuni dei brani di famosi gruppi come No Doubt o Fear Factory, o di prestigiosi deejay come Paul Oakenfold, unisce il divertimento alla buona musica. Sono presenti cinque livelli di difficoltà, ognuno dei quali con una diversa schiera di gruppi o artisti.

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All'inizio sarà disponibile solo il primo livello, e tre soli scenari. Una volta portati a termine i vari brani, sbloccheremo nuovi scenari, artisti o livelli di difficoltà, per una sfida davvero ben equilibrata e una difficoltà che sale costantemente. Ma il gioco non consiste solo nella ricostruzione dei brani, bensì nel realizzare punteggi alti in ogni livello. Il punteggio è determinato dalle varie serie musicali composte, che potranno essere eseguite normalmente o con l'ausilio dei vari bonus presenti, tra cui il moltiplicatore (che accresce il punteggio per ogni sequenza) e il bonus che compone automaticamente la sequenza, risparmiando così fatica e concentrazione al giocatore. A fine partita è inoltre possibile mixare il brano, con effetti sonori particolari e con gli scratch.

Le modalità di gioco sono diverse, e annoverano oltre alla partita singola, anche il remix e il multiplayer. Il remix è una modalità per la quale è possibile ricomporre a proprio piacimento i brani, eseguendone delle varianti, proprio come avviene per i veri remix, con la possibilità anche degli effetti aggiuntivi e delle scratchate. Una volta finito il remix è possibile salvarlo su memory card e risentirlo in seguito o riutilizzarlo per giocarci. Il multiplayer, ovvero la sfida (sino a 4 giocatori a schermo condiviso) sarà una gara con gli amici per realizzare il punteggio più alto ed è in questa modalità che si testeranno contemporaneamente il senso del ritmo e della musica di ciascun giocatore.

Riallacciandomi al multiplayer posso tranquillamente affermare che questo gioco ha un'ottima longevità, sotto ogni aspetto. Giocando da soli la sfida è parecchio complicata, ma mai frustrante e il divertimento ci accompagnerà per parecchie ore. Anche dopo aver finito i vari livelli, si rimetterà mano al gioco per realizzare punteggi record e imparare a dovere le varie sequenze. La sezione multigiocatore aumenta inoltre a dismisura la durata, peraltro già ottima del gioco.

Ma parliamo ora del sonoro, che è come potete immaginare di prim'ordine, e non poteva essere altrimenti per un gioco di spiccata impostazione musicale. I brani sono parecchi e gli artisti sono quelli citati in precedenza uniti ad una buona serie di gruppi e esponenti di calibro internazionale della musica elettronica, techno, ma anche pop e rock. In definitiva la colonna sonora è davvero fantastica.

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