Fuga da Monkey Island

Fuga da Monkey Island
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COSA CAMBIA
Fin'ora tutti gli ingredienti che avevano decretato il successo dei precedenti titoli sono stati mantenuti invariati: personaggi improbabili, un protagonista di sicuro carisma, un diffuso "sense of humor" molto molto inglese che pervade ogni azione e ogni scena, gli immancabili cattivi che tramano nell'ombra e una serie di "piratose" e avvincenti avventure. Ma allora cosa cambia? Cosa hanno fatto gli sviluppatori per traghettare con successo un titolo storico come questo nel futuro? Per fortuna poco o niente, a parte (come é ormai ovvio per molti) una serie di radicali modifiche alla grafica, che é ora completamente tridimensionale con fondali pre-renderizzati, come quelli di Resident Evil (anche se, per tipo di grafica più "fumettosa" che realistica, sono maggiormente accostabili a quelli di Final Fantasy VII o a quelli, restando in tema di avvenuture, di Oro e Gloria - La Strada per El Dorado). Il gameplay originale resta infatti perlopiù invariato e perfettamente adattato alla nuova veste 3D (salvo l'aggiunta del parlato, che si era già vista nel terzo episodio) e la modifica più vistosa é stata apportata alla gestione dell'inventario, che ora é in stile Tomb Raider e risulta decisamente più intuitivo e semplice
Fuga da Monkey Island
Eccone un altro e infine...

La grafica é veramente ottima, degna di un titolo LucasArts: curata fin nel più piccolo particolare, contribuisce sicuramente in modo irrinunciabile alla creazione dell'atmosfera del gioco. I personaggi tridimensionali sono senza eccezioni resi in modo impeccabile, con movimenti fluidi e addirittura con un accenno di sincronizzazione labiale con l'ottimo parlato digitalizzato. Anche i fondali sono magnificamente resi e contengono una serie infinita di citazioni sia dai titoli precedenti, che da altri prodotti, anche cinematografici, lanciati da George Lucas (provate per esempio a osservare le memorabilia che sono esposte al Planet Threepwood). Il sonoro, le musiche e il parlato (in inglese, con opzionali sottotitoli purtroppo sempre in inglese) sono sicuramente degni di questo gioco e quindi ineccepibili anch'essi.
Fuga da Monkey Island
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Fuga da Monkey Island

Escape from Monkey Island è un ottimo prodotto, curato in modo quasi maniacale in tutti i suoi aspetti. Si rivolge ugualmente agli appassionati della serie, ma anche a coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo di Guybrush Threepwood e può essere un ottimo pretesto per riscoprire le vecchie glorie del passato, magari rispolverando qualche vecchia copia di Monkey Island o Monkey Island 2. Anche se non si può dire che sia un titolo particolarmente innovativo, non perde nulla del fascino originale della serie anzi, ne mantiene completamente lo spirito, adattandolo alle esigenze dei videogiocatori moderni, abituati alla grafica 3D ovunque. Da segnalare poi come un gioco adatto a tutti, grandi e piccoli, a patto di non essere a digiuno della lingua inglese. Proprio questa carenza di adattamento alla nostra lingua è il maggior difetto di un sequel che altrimenti sarebbe perfetto, in un panorama videoludico in cui non sempre i seguiti sono all'altezza dei loro predecessori.