Future Tactics

di Tommaso Alisonno
Future Tactics The Uprising è un gioco di strategia a turni che pone le sue radici fondamentalmente in Worms e nei suoi via via più evoluti seguiti. Lo scopo sarà pertanto quello di arrivare alle condizioni di vittoria, che cambieranno a seconda della modalità e dello scenario, utlizzando le proprie truppe una alla volta, alternandosi all'avversario. In modalità Storia, dedicata esclusivamente al SinglePlayer, rivivrete la storia del giovane combattente Low, di sua sorella Pepper e di tutti i loro amici ed alleati, impegnati quasi casualmente nell'impresa di liberare una volta per tutte la Terra dall'insidia dei malvagi esseri alieni chiamati semplicemente "le Creature". In questa modalità gli obiettivi potranno essere i più disparati, dal semplice dover eliminare tutte le Creature, al dover raggiungere un determinato punto della mappa mentre i nemici affluiscono continuamente, più altre varie ed eventuali, come la condizione che nessun membro del gruppo muoia, comune a tutte e cinque le prime missioni. In modalità Battaglia, giocabile tanto in singolo quanto in sfida MultiPlayer, lo scopo puro e semplice sarà invece quello di debellare l'avversario.


La concezione occidentale del gioco lo tiene lungamente alla larga da tutti quei parametri molto "alla gioco di ruolo" comuni invece ai giochi orientali. FT pone infatti le sue basi su un sistema semplice (appunto, alla Worms) in cui esistono fondamentalmente due tipi di attacco: diretto e parabolico, e solitamente ciascun personaggio sarà in grado di effettuare uno solo di questi (le eccezioni si contano sulla punta delle dita). I colpi diretti hanno gittata superiore in quanto possono attraversare anche l'intera mappa se non incontrano ostacoli, ma hanno il difetto che per attaccare è necessario scoprirsi; viceversa i tiri a parabola hanno una gittata limitata ma consentono di fare fuoco da posizioni riparate. È pur vero però che dopo aver sparato solitamente è possibile muovere l'unità, cosa che fa decadere il vantaggio dei colpi a parabola, ed il fatto che i colpi diretti sono oltrettutto più accurati costituisce di fatto uno squilibrio a loro favore.
Un elemento interessante del gioco è costituito dal fatto che una volta dichiarato l'attacco, sarà necessario effettuare una piccola prova di riflessi per calcolare il danno: si tratterà in pratica di premere il tasto nel momento in cui un collimatore interseca il centro del mirino, con relativa aumento del danno in corrispondenza della migliore accuratezza.

Esistono tuttavia due parametri in pieno stile RPG, oltre ovviamente all'energia del personaggio: il primo è il livello di esperienza, che aumenta colpendo nemici e garantisce un danno maggiore effettuabile e subibile; il secondo è la possibilità di "upgradare" le armi mediante dei kit reperibili una-tantum in giro per le missioni della modalità Storia. Tecnicamente, FT è gradevole ma non eccelso. Le cose meglio realizzate sono decisamente le mappe di gioco, che presentano diversi nascondigli o improvvisate trincee utili per sviluppare un'efficace tattica di guerriglia. Notevole il fatto che le esplosioni abbattano costruzioni e scavino crateri, modificando di fatto al mappa durante lo svolgersi dello scontro, anche se effettivamente anche questo è un retaggio del caro buon vecchio Worms. I modelli sono tutti realizzati in Cell Shading e animati discretamente; l'unica perplesità riguarda il fatto che le Creature sono decisamente più dettagliate e curate dei personaggi umani. Probabilmente questo è dovuto al fatto che in modalità storia vi capiterà molto raramente di sparare agli umani, e pertanto zoomerete solo sul grugno delle Creature, ma la differenza appare evidente tanto nelle scene animate quanto nelle partite in MultiPlayer. Le musiche sono carine, ma un po' ripetitive, specie quando in Battaglia il tema degli Umani e quello delle Creature sono praticamente uguali ma arrangiati in maniera differente. I doppiaggi sono buoni, ma inspiegabilmente bassi di volume.


Per quanto concerne il gameplaying, c'è da dire che il gioco non è complesso, né concettualmente né tatticamente. È pur vero che, soprattutto nelle prime missioni, un errore può compromettere tutta la missione, in quanto non vi sarà concesso perdere nessun personaggio, ma per il resto le missioni successive sono relativamente semplici, facilmente affrontabili con la strategia "scopriti, spara in testa, torna a nasconderti". Inoltre l'intelligenza artificiale è veramente semplice, e si limita ad attaccare ciò che vede, ed in un gioco in cui è virtualmente possibile aprirsi una strada fino al nemico attraverso le montagne è quantomeno deprecabile (ennesimo catalogato caso di "deficienza artificiale"). In compenso è scuramente vero che le situazioni e l'ammontare delle truppe nemiche rendano le singole missioni delicate dal punto di vista della pianificazione e lunghette da quello dell'esecuzione, visto che a volte non vi basterà mezz'ora per terminarne una, cosa che tende a bilanciare almeno un po' le carenze dell'IA. Diciannove missioni non sono troppissime, ma neanche poche: diciamo che in circa una settimana di gioco intensivo dovreste agilmente portarlo a conclusione. Delle vostre fatiche ne gioverà anche il MultiPlayer, visto che praticamente tutte le opzioni relative (scelta mappa, tipo, quantità ed esperienza delle unità, eccetera) saranno inizialmente bloccate e si sbloccheranno completando degli obiettivi opzionali lungo la storia.

Complessivamente, come definire questo titolo? Certamente non un capolavoro, ma neanche denaro sprecato. Diciamo che costituisce una simpatica alternativa a Worms, certamente un po' semplicistico ma comunque provvisto di alcune features accattivanti, come il mirino a collimatore, e di una modalità MultiPlayer che di tanto in tanto può essere gradevole. Ma niente di più.