Gabriel Knight: The Beast Within

di Simone Murtas
Gabriel Knight è il personaggio inventato dalla scrittrice Jane Jensen ed è il protagonista di una trilogia a metà fra avventura ed horror. I racconti della Jensen sono stati fonte di ispirazione per la Sierra che ha realizzato tre giochi d'avventura di grande successo. La conversione è stata resa ancora più facile dalle precedente collaborazione della scrittrice per la realizazione di King's Quest Vi.


Nel primo episodio della saga intitolato "Gabriel Knight Sins of the Fathers", uscito nel 1993, Gabriel scopre di discendere da una stirpe di Schattenjager, una sorta di cacciatori di spiriti, lupi mannari e demoni vari. Gabriel è in realtà uno scrittore e, impelagato in rituali voodoo , omicidi e misteri vari, troverà anche l'ispirazione per scrivere un best-seller. Nel secondo episodio (Gabriel Knight The Beast Within, 1995) la storia si ambienta in Germania e protagonisti sono i lupi, mannari e non. Nell'ultimo episodio dal titolo Gabriel Knight Blood of the Sacred, Blood of the Damned (1999) ci si sposta in Francia e misteri e presenze demoniache ruotano intorno al vampirismo.
Queste tre avventure hanno riscosso un grossissimo successo di pubblico e sono diventate, per i fan più sfegatati, veri e propri oggetti di culto.
L'abilità narrativa di Jane Jensen è stata interpretata in maniera perfetta dagli sviluppatori della Sierra che hanno adottato alcune tecniche avveniristiche (almeno per l'epoca) per realizzare i giochi. Il primo episodio presentò particolari soluzioni di animazione e dialoghi recitati (nella versione CD). Nel secondo episodio si utilizzarono dei filmati realizzati con attori reali e sfondi ed ambienti sempre catturati dalla realtà, combinati attraverso particolari tecniche di montaggio. Nell'ultima puntata della saga la Sierra optò per una motore grafico tridimensionale.

Oggi, a 8 anni di distanza dall'ultima (sigh!) avventura pubblicata dalla Sierra, la Adventure's Planet propone una riedizione di Gabriel Knight The Beast Within compatibile con Windows XP. La versione pubblicata dalla Sierra, infatti, non riusciva a girare sul nuovo (si fa per dire) sistema operativo costringendo i suoi estimatori a mantenere una partizione con il DOS oppure a fari i salti mortali con emulatori, accrocchi e configurazioni più o meno instabili.
Ma cosa offre di nuovo questa edizione del gioco a parte la possibilità di girare sotto Windows XP?
Assolutamente niente. Il gioco è esattamente quello originale, senza neanche un finale alternativo, qualche bonus od un solo pixel di risoluzione in più. Chiedersi che senso possa avere un'idea come quella di ripubblicare un'avventura vecchia di più di vent'anni è senz'altro lecito e la risposta è molto più complessa di quanto possa apparire inizialmente.

Spesso, infatti, i giocatori delle avventure non vanno alla ricerca del gioco più tecnologicamente avanzato e dalla grafica più fulminante. Ciò che cercano, di solito, sono atmosfera e profondità della storia, qualcosa che coinvolga lo spirito e la mente prima degli occhi. Certo una bella grafica e degli effetti speciali particolari piacciono a tutti, ma non sono la prerogativa principale dei giocatori di avventure. Se si ritiene che questi siano i presupposti per proporre un'avventura sul mercato allora ha senso ripubblicare Gabriel Knigh per Windows XP.
Come detto precedentemente il titolo vanta una storia davvero suggestiva, complessa ed intrigante, garantita sia dalla mente creatrice della sua autrice sia dal successo che il gioco ha già riscosso in passato. La vicenda si svolge in Germania dove Gabriel si trova per trovare l'ispirazione giusta per scrivere il suo nuovo romanzo. La sua reputazione di cacciatore di spiriti lo ha preceduto e gli abitanti del paese dove si trova la sua nuova casa gli chiedono aiuto per spiegare l'aggressione subita da una bambina ad opera, sembrerebbe, di un lupo.
Gabriel inizia ad indagare, ma sembra poco probabile che si tratti di un semplice animale perchè tutti gli indizi sembrano indicare che qualcosa di ben più pericoloso sia in azione: un lupo mannaro.


La grafica, che per allora era qualcosa di rivoluzionario, oggi soffre non poco il peso degli anni. Come detto precedentemente il gioco è basato su scene filmate riprese dal vero e assemblate insieme. Le tecniche di compressione video a quell'epoca erano appena agli albori e pertanto non ci si può aspettare granchè dal punto di vista della risoluzione delle immagini. I pixel sono evidentissimi ed i colori utilizzati sono talmente pochi che tutto risulta falsato, almeno agli occhi di chi è abituato a vedere filmati in qualità DVD sul computer.
I colori irreali, le particolari sfumature che prende la luce e lo strano effetto generale provocato dalla rudimentale compressione dei video può essere però interpretata come una nota positiva se la si considera (forzatamente) come una scelta di fotografia, come se fosse un modo per dare carattere e tipicità al gioco. Questo piccolo imbroglio con se stessi viene facilitato dall'ottima recitazione, dal doppiaggio e dal montaggio che caratterizzano Gabriel Knight: the Beast Within. La qualità puramente cinematografica del gioco, a prescindere quindi dalla discorso della compressione video, è veramente esemplare: gli attori sono perfetti sia per quanto riguarda la scelta dei vari personaggi che per la recitazione. Nessuno è mai impacciato o forzato e tutti si dimostrano di un livello che sarebbe assolutamente alto anche se si stesse valutando un prodotto come un telefilm o un film. Il doppiaggio in lingua italiana è ugualmente di ottima fattura e riesce a creare atmosfere, tensioni e suggestioni che pochi altri giochi, anche decisamente più moderni, riescono ad eguagliare.

Al pari livello sono le scenografie, sempre ricche, dettagliate ed adatte alle circostanze, ancora una volta da prendere come esempio anche per certe realizzazioni televisive decisamente mediocri che attualmente appaiono sui piccoli schermi. Sia negli ambienti aperti (le città, la campagna, lo zoo) sia in quelli chiusi (uffici, case, studi, laboratori) tutto è verosimile, ricco di dettaglio e perfettamente integrato con i personaggi. A tal proposito c'è da evidenziare anche l'ottimo lavoro dimostrato nel "montaggio": la sequenza delle scene è sempre ottimamente ritmata e cadenzata, tanto che non esistono stacchi netti, salti o qualsiasi altro difetto che si possa spesso riscontrare nei giochi che si basino su sequenze filmate.
Per il resto si tratta di un'avventura punta e clicca abbastanza classica, con la possibilità di raccogliere e conservare oggetti per utilizzarli a seconda delle circostanze. Interessante il sistema di gestione delle audiocassette (che fa molto anni '90) sulle quali Gabriel registra le interviste fatte ai vari personaggi nella ricerca di materiale per i suoi libri. E' possibile, attraverso l'utilizzo di una doppia piastra di registrazione, riascoltare e rimontare i dialoghi facendo pronunciare le frasi che si vogliono alle voci registrate. Si tratta di un'operazione che si rivelerà molto utile in varie occasioni.
Allo stesso modo sono molto importanti lettere e documenti ed il gioco offre un sistema di archiviazione e consultazione molto pratico e veloce.