Galactic Civilizations
Le astronavi sono realizzate con una buona dovizia di particolari, e pur non raggiungendo affatto cime inarrivabili, il risultato finale diviene encomiabile quando si considera il fatto che molto spesso nello spazio inquadrato circolano anche decine di modelli; molto carina la possibilità di personalizzare le proprie navi non solo dal punto di vista tecnico, ma addirittura e soprattutto in un gran numero di elementi puramente estetici che vi permetteranno di dare alla nave la forma e l'aspetto che desiderate, dal clone dell'Enterprise al sosia di Mazinga (...o quasi). Gli effetti speciali si limitano a qualche esplosione durante i combattimenti, ma quelle poche sono oltremodo gradevoli. Decisamente troppo elementari le truppe degli assalti terrestri.
Il sonoro è limitato quasi esclusivamente alle ottime musiche di sottofondo, tutte in tema maestoso che ben si sposa con il concept da "esplorazione spaziale" così come ce lo ha tramandato la serie di Roddenberry. Molto carini anche tutti gli effetti sonori dei combattimenti ed i suoni di interfaccia; nel gioco manca un qualsiasi tipo di doppiaggio, fatta eccezione per i tutorial, ma in compenso sono numerosi i filmati, nella fattispecie dei brevi filmati che vengono presentati la prima volta che un particolare evento si verifica, sia questo la colonizzazione di un pianeta, una battaglia spaziale, l'estinzione di una razza, o la vittoria finale.
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La giocabilità è piuttosto immediata, giacché tutta l'interfaccia è studiata per essere gestita fondamentalmente via mouse; nonostante ciò, qualche comando è impostato in una maniera un po' discutibile (ad esempio la selezione delle navi in gruppo che richiede l'uso del tasto CTRL) e avrete bisogno di una manciata di mezze ore prima di padroneggiarla appieno; diciamo che in capo alla prima partita completa non dovreste più avere problemi. Ottimi i tutorial, realizzati come brevi filmati riportanti esempi tipici di tutte le fasi del gioco e permettono così di chiarire qualsiasi dubbio in merito. Quello che lascia un pochino perplessi è il rapporto tra evoluzione scientifica e potenza militare: all'inizio del gioco la vostra razza sarà totalmente indifesa, e passeranno non pochi mesi (ossia turni) di gioco prima che possiate avere la più misera navicella da guerra, e molti ma molti altri prima di avere i Trasporti per l'invasione. Nel frattempo, svilupperete un sacco di piccole tecnologie che garantiranno dei bonus circostanziali piuttosto labili, rendendo in effetti l'albero della ricerca una sorta di enorme successione di micropassi necessari al raggiungimento degli obiettivi più utili.
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In sostanza, si sentirebbe la necessità di scoperte tecnologiche più marcate ed una evoluzione bellica, tanto del giocatore quanto degli avversari, un po' più varia e spedita.
Resta inoltre evidente che il gioco non raggiunge i livelli di completezza gestionale del "maestro" di Sid Meier, e non solo: alcune vecchie volpi forse ricorderanno un gioco uscito per DOS nel '95 dal titolo Ascendancy, il quale fondamentalmente proponeva uno schema simile, sebbene privo dell'aspetto economico e naturalmente molto meno evoluto graficamente. Ciononostante, il titolo dei Logic Factory, decisamente più immediato nell'evoluzione e con una cosmografia sviluppata in uno spazio 3D e pianeti che ruotavano intorno alle stelle, era forse più avvincente di questo moderno bestione: quando si dice che bisognerebbe sempre seguire attentamente i consigli tramandati dagli anziani...
La longevità, in un gioco come questo, non è certo limitata alla campagna dei Dread Lords, quanto al piacere che vi possa portare l'idea di condurre una civiltà dall'inizio alla fine della sua cultura spaziale: se il gioco "vi prende", potreste giocare dietro l'altro numerosissimi scenari, dal più breve da un paio di serate a universi enormi da più settimane di gioco. Inoltre, la possibilità di giocare in "Metaverso", ossia connessi ad una sorta di "classifica" sul sito ufficiale, garantisce la possibilità di confrontarsi con gli altri giocatori e partecipare alla sfida per il miglior governatore galattico.
In conclusione, Galactic Civilizations II: Dread Lords è un buon prodotto, tecnicamente gradevole, piuttosto giocabile ed appassionante, indubbiamente longevo, che si distingue dalla concorrenza attuale soprattutto per l'ambientazione fantascientifica, ma che forse avrebbe dovuto fare un po' più attenzione ai lavori precedenti della concorrenza per aspirare a qualcosa di più. Consigliatissimo agli appassionati di strategici/gestionali a turni, suggerito agli amanti della fantascienza, un po' meno a tutti gli altri.
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Il sonoro è limitato quasi esclusivamente alle ottime musiche di sottofondo, tutte in tema maestoso che ben si sposa con il concept da "esplorazione spaziale" così come ce lo ha tramandato la serie di Roddenberry. Molto carini anche tutti gli effetti sonori dei combattimenti ed i suoni di interfaccia; nel gioco manca un qualsiasi tipo di doppiaggio, fatta eccezione per i tutorial, ma in compenso sono numerosi i filmati, nella fattispecie dei brevi filmati che vengono presentati la prima volta che un particolare evento si verifica, sia questo la colonizzazione di un pianeta, una battaglia spaziale, l'estinzione di una razza, o la vittoria finale.
La giocabilità è piuttosto immediata, giacché tutta l'interfaccia è studiata per essere gestita fondamentalmente via mouse; nonostante ciò, qualche comando è impostato in una maniera un po' discutibile (ad esempio la selezione delle navi in gruppo che richiede l'uso del tasto CTRL) e avrete bisogno di una manciata di mezze ore prima di padroneggiarla appieno; diciamo che in capo alla prima partita completa non dovreste più avere problemi. Ottimi i tutorial, realizzati come brevi filmati riportanti esempi tipici di tutte le fasi del gioco e permettono così di chiarire qualsiasi dubbio in merito. Quello che lascia un pochino perplessi è il rapporto tra evoluzione scientifica e potenza militare: all'inizio del gioco la vostra razza sarà totalmente indifesa, e passeranno non pochi mesi (ossia turni) di gioco prima che possiate avere la più misera navicella da guerra, e molti ma molti altri prima di avere i Trasporti per l'invasione. Nel frattempo, svilupperete un sacco di piccole tecnologie che garantiranno dei bonus circostanziali piuttosto labili, rendendo in effetti l'albero della ricerca una sorta di enorme successione di micropassi necessari al raggiungimento degli obiettivi più utili.
In sostanza, si sentirebbe la necessità di scoperte tecnologiche più marcate ed una evoluzione bellica, tanto del giocatore quanto degli avversari, un po' più varia e spedita.
Resta inoltre evidente che il gioco non raggiunge i livelli di completezza gestionale del "maestro" di Sid Meier, e non solo: alcune vecchie volpi forse ricorderanno un gioco uscito per DOS nel '95 dal titolo Ascendancy, il quale fondamentalmente proponeva uno schema simile, sebbene privo dell'aspetto economico e naturalmente molto meno evoluto graficamente. Ciononostante, il titolo dei Logic Factory, decisamente più immediato nell'evoluzione e con una cosmografia sviluppata in uno spazio 3D e pianeti che ruotavano intorno alle stelle, era forse più avvincente di questo moderno bestione: quando si dice che bisognerebbe sempre seguire attentamente i consigli tramandati dagli anziani...
La longevità, in un gioco come questo, non è certo limitata alla campagna dei Dread Lords, quanto al piacere che vi possa portare l'idea di condurre una civiltà dall'inizio alla fine della sua cultura spaziale: se il gioco "vi prende", potreste giocare dietro l'altro numerosissimi scenari, dal più breve da un paio di serate a universi enormi da più settimane di gioco. Inoltre, la possibilità di giocare in "Metaverso", ossia connessi ad una sorta di "classifica" sul sito ufficiale, garantisce la possibilità di confrontarsi con gli altri giocatori e partecipare alla sfida per il miglior governatore galattico.
In conclusione, Galactic Civilizations II: Dread Lords è un buon prodotto, tecnicamente gradevole, piuttosto giocabile ed appassionante, indubbiamente longevo, che si distingue dalla concorrenza attuale soprattutto per l'ambientazione fantascientifica, ma che forse avrebbe dovuto fare un po' più attenzione ai lavori precedenti della concorrenza per aspirare a qualcosa di più. Consigliatissimo agli appassionati di strategici/gestionali a turni, suggerito agli amanti della fantascienza, un po' meno a tutti gli altri.
Galactic Civilizations
7
Voto
Redazione
Galactic Civilizations
Galactic Civilizations II: Dread Lords è indubbiamente un buon prodotto, in grado di rivaleggiare con il più "terreno" Civilization di Sid Meier, offrendo una realizzazione tecnica varia a piacevole e soprattutto un'ambientazione nettamente differente. È però innegabile che uguagliare il "maestro" comporta ancora un cospicuo lavoro di progressione e miglioramento, perché numerosi sono gli elementi da rivedere, vuoi per snellire vuoi per approfondire, soprattutto nel campo scientifico e militare. Ad ogni modo, un piacevolissimo strategico-gestionale a turni che non potrà non destare l'interesse di tutti i "Trekers" e gli appassionati di fantascienza in generale.