Galleon

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Galleon

Galleon non è un gioco bello, è un gioco particolare. Proprio da questo discernimento potrebbe nascere la sua bellezza. Difficile rimanere indifferenti dinnanzi a un level design così evocativo, dinnanzi a un orizzonte visivo che si estende a perdita d'occhio e l'atmosfera da vera avventura che permea tutto il gioco. Un atmosfera che, a onor del vero, ci eravamo quasi dimenticati. Eppure Galleon non ha niente di nuovo rispetto a quanto offre il mercato attuale: nella prospettiva di Toby Gard, il gioco avrebbe dovuto miscelare sapientemente le funamboliche movenze di Rhama con sezioni di chiaro stampo platform, combattimenti ed enigmi da risolvere. L'accusa che gli si può levar contro, è dettata dai tempi e da una inevitabile contaminatio da altri titoli che l'han battuto sul tempo, proponendo una minestra che al giorno d'oggi può essere, tranquillamente, definita riscaldata. Però, è bene dirlo, è una minestra dal sapore atipico. Sarà che siamo oramai caduti nell'agone della linearità, dove è prassi di troppi titoli ingegnarsi per limitare le libertà al videogiocatore (a che pro poi?), eppure il prodotto dei Confounding Factor propone spazi immensi dove girovagare, arrampicarsi, scoprire zone segrete e non aver limitazioni circa le zone da raggiungere. Disorientati e attoniti dinnanzi a questo spettacolo, quasi dimenticavamo gli enigmi, che coinvolgono anche le due belle donzelle (Faith e Mihoko) che ci accompagneranno durante il nostro viaggio. Niente di più pluriabusato del solito clichè del tira la leva, prendi l'oggetto, ma la loro presenza, necessaria per alcuni passaggi, si dimostra una buona variazione sul tema e riesce a dar forza a un gameplay, che per enigmi e trovate varie si può considerare discretamente riuscito.

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Ovviamente il dolce non è così senza l'amaro, e così Galleon propone uno stile grafico troppo dimesso e scolorito. Modelli poligonali essenziali, locazioni evocative ma pur sempre contaminate da una superficialità visiva di fondo, che si riflette in ogni istante dell'avventura, ci fanno constatare che l'amore è cieco, ma non stupido. Pensare a cosa avrebbe potuto ambire questo gioco se dotato di un impianto grafico di primo livello, lascia l'amaro in bocca. Ricompensa solo in parte lo stile utilizzato, davvero gradevole, un lunghissimo orizzonte visivo e la mancanza di problemi nel gestire zone così estese, con un frame-rate che si dimostra stabile in tutte le occasioni. Diverso il discorso per il sonoro, con un parlato perfettamente sincronizzato che concorre a garantire la notevole caratterizzazione dei personaggi e musiche perfettamente a tema composte da Lee Jordan. Purtroppo, ed è il caso di dirlo, la presenza delle sole lingue inglese, francese e tedesca (nemmeno i sottotitoli in italiano) riescono ancor di più a stringere il cerchio dei potenziali acquirenti di questo prodotto.

E se anche voi volete iniziare un avventura in un regno immerso nella storia, dove doti di coraggio ed esplorazione sono i suoi cardini portanti, sappiate che il saggio Dottor Areliano, scoperto un misterioso artefatto, ha chiesto al nostro eroe, Rhama Sabrier, di aiutarlo a scoprirne le origini. Il perfido Jabez gliel'ha soffiato sotto il naso, ma per correre a riprenderlo, a bordo del veliero Endeavour, oltre alla bella Faith o all'agile Mihoko, c'è un posto pure per voi...

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Galleon
7.5

Voto

Redazione

Galleon

Un gioco che, nel cielo della sua gestazione, ha visto solo nuvoloni grigi. E' ora tornato il sereno. Nonostante i tempi, sempre più frenetici e irrispettosi dei ritardatari, difficilmente gli risparmino dolori e fatiche, dopo anni di attesa il lavoro di Toby Gard e dei Confounding Factor arriva su X-Box. Non esente da pecche o superficialità grafiche (per quanto pregevole lo stile utilizzato), Galleon è un action\adventure come non lo si vedeva da tempo, forse proprio perché è un action\adventure di un tempo...