Game of Thrones Episode 2: The Lost Lords

di Valerio De Vittorio
TellTale, non ci stanchiamo di dirlo, sembra aver trovato la formulina magica, capace di adattare ogni licenza ad un gameplay semplice, immediato, poggiandosi su una scrittura sempre molto valida. Ed efficiente, vista l'abilità di spezzare i propri titoli in capitoli che puntuali come orologi svizzeri, giungono sugli store virtuali a cadenza mensile. Game of Thrones non era sicuramente un materiale facile da gestire, eppure la saga iniziata con Iron from Ice é partita col piede giusto, e terminato il secondo episodio siamo ormai convinti che questa sarà una stagione davvero da non perdere per i fan.



Le disavventure dei Forrester


Una premessa prima di procedere con la nostra recensione: nonostante cercheremo di parlarvi il meno possibile della trama, qualche riferimento é inevitabile, quindi se non avete giocato il primo capitolo della stagione, saltate subito al paragrafo successivo.

In questo secondo capitolo intitolato The Lost Lords si riparte esattamente da dove avevamo lasciato la sfortunata e dilaniata famiglia Forrester. Le premesse dipendono un po' dalle scelte che avrete compiuto in Iron from Ice, ovvaimente. Scegliere questa famiglia realmente esistente nei libri di Martin ma mai descritta né protagonista di alcun episodio, ha permesso agli sceneggiatori di TellTale Games di sbizzarrirsi intrecciando le loro vicende con quelle di volti ben più noti ai fan, senza rovinare minimamente la continuità.



Non partecipiamo neanche in questo episodio ad eventi di importanza particolare, ma cerchiamo di destreggiarci tra i giochi di potere del nido di vipere che é King's Landing, affrontare le difficoltà del vivere a Black Castle alla Barriera, difendere l'onore della famiglia nella propria terra. La sceneggiatura decolla nettamente in questo secondo capitolo, con un ritmo forse anche troppo sostenuto. Lo diciamo perché ci sarebbe piaciuto vedere alcuni personaggi godere di più spazio, esplorati maggiormente nella personalità e nelle loro vicissitudini. Un po' di tempo in più in compagnia dei poveri Forrester, insomma, ci avrebbe fatto molto piacere, segno che comunque TellTale sta lavorando nella giusta direzione. Ormai gli eventi sono in moto e vedendo arrivare i titoli di coda c'é voglia di vederne di più.

Abbiamo testato la versione PC del gioco, controllabile con mouse e tastiera, ma anche con un pad per emulare l'esperienza delle console. Il gameplay é quello classico di TellTale, che avvicina il gioco più ad un film interattivo che non ad un videogame vero e proprio. L'utente viene chiamato ad agire durante le sequenze scegliendo nei dialoghi, influenzando direttamente lo svolgersi degli eventi. In saltuarie occasioni ci sono sezioni d'azione in cui dovremo premere il tasto corretto con il giusto tempismo. Il risultato é un'esperienza di gioco coinvolgente più per gli eventi e per la tensione che certe scelte generano piuttosto che per raffinate evoluzioni di gameplay.

Riassumendo, la formulina di TellTale funziona ancora egregiamente, ma non ci dispiacerebbe vederla evolversi un po'. Lo stesso vale per il comparto tecnico, che basandosi sul solito motore grafico, riesce a muovere modelli ben tratteggiati, ma piuttosto poveri di poligoni. I fondali non colpiscono particolarmente, ma lo stile "pastellato" funziona é ed abbastanza piacevole. Eccellente il doppiaggio originale, ottimamente interpretato e che da un valore aggiunto all'opera. Segnaliamo ancora una volta l'assenza dell'italiano, purtroppo.