Game Party: In Motion
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É politicamente corretto che quando esca una nuova periferica si accordino agli sviluppatori dei titoli al lancio alcune attenuanti per gli errori in sede di sviluppo. Quando però da errori si passa a orrori chiudere un occhio é impresa ardua. Sarebbe infatti una mancanza di rispetto nei confronti del lettore e del potenziale acquirente. Game Party in Motion é un titolo “particolare” per cui sarebbe forte la tentazione di iniziare la recensione con una frase fatta tipo “arriva un momento nella vita del recensore...”. E sarebbe ancor più facile sfogare le proprie rabbie e frustrazioni sul foglio elettronico insultando il prodotto partorito da Farsight Studios.
Nulla di tutto ciò, sarebbe uno spreco di tempo e andiamo di fretta. Game Party in Motion é una compilation di minigiochi di per sé scadente, che trova in un sistema di controllo impreciso, ridicolo e irritante il colpo di grazia che gli nega qualsiasi velleità di regalare divertimento. A tal punto che potrebbe richiedere a merito l'iscrizione nella classifica dei titoli peggiori di sempre. I problemi iniziano dai menu a schermo, nel quale al giocatore viene inspiegabilmente chiesto di gesticolare come uno scemo indefesso per avanzare nelle schermate. Una pantomima difficilmente descrivibile a parole. E continuano in una serie di minigiochi (sedici in totale) che faticano a divertire, per non dire che non divertono affatto. La lista presenta discipline come le bocce, freccette, biliardo, l'hockey da salagiochi, una sorta di pallacanestro simil Wii Sport Resort, lo squash, la disciplina olimpica che consiste nel centrare i bicchieri con una pallina (ma niente ragazze che si spogliano) e via discorrendo.
Di carne al fuoco ce ne sarebbe pure parecchia, ma se la serie non era gran cosa su Wii, qui su 360 lo é ancora meno. Il problema, a prescindere dal fatto che ben pochi minigiochi siano quantomeno decenti,risiede nel sistema di controllo, come già detto poc'anzi indecente. Che dà il peggio di sé nel gioco in multiplayer, rendendo il prodotto prodotto da Warner Bros al limite dell'ingiocabile. Certo, a prescindere dalle capacità del Kinect, ci si chiede se mai avrà senso utilizzarle per giochi come il biliardo o il lancio di freccette, ma questa é un'altra storia. La morale é semplice: private un buon gioco di un sistema di controllo decente e il risultato sarà compromesso; dotate un brutto gioco di un sistema di controllo non all'altezza e il risultato sarà aberrante. Potremmo continuare e fare alcuni esempi concreti sui minigiochi presenti, o ancora su un reparto grafico che bonariamente si potrebbe definire ridicolo. Non avrebbe però senso in quanto il voto a corredo della recensione vale più di mille parole.
Il kinect, dopo la pletora di orribili titoli presentati al lancio, ha bisogno del tempo per dimostrare o meno di essere una valida e divertente alternativa al controller tradizionale. Dare tempo al tempo, o riformulando lo slogan della pubblicità, prendersi il proprio tempo. I programmatori di sicuro avrebbero dovuto prendersene ancora parecchio prima di far uscire GPiM sul mercato.
Nulla di tutto ciò, sarebbe uno spreco di tempo e andiamo di fretta. Game Party in Motion é una compilation di minigiochi di per sé scadente, che trova in un sistema di controllo impreciso, ridicolo e irritante il colpo di grazia che gli nega qualsiasi velleità di regalare divertimento. A tal punto che potrebbe richiedere a merito l'iscrizione nella classifica dei titoli peggiori di sempre. I problemi iniziano dai menu a schermo, nel quale al giocatore viene inspiegabilmente chiesto di gesticolare come uno scemo indefesso per avanzare nelle schermate. Una pantomima difficilmente descrivibile a parole. E continuano in una serie di minigiochi (sedici in totale) che faticano a divertire, per non dire che non divertono affatto. La lista presenta discipline come le bocce, freccette, biliardo, l'hockey da salagiochi, una sorta di pallacanestro simil Wii Sport Resort, lo squash, la disciplina olimpica che consiste nel centrare i bicchieri con una pallina (ma niente ragazze che si spogliano) e via discorrendo.
Di carne al fuoco ce ne sarebbe pure parecchia, ma se la serie non era gran cosa su Wii, qui su 360 lo é ancora meno. Il problema, a prescindere dal fatto che ben pochi minigiochi siano quantomeno decenti,risiede nel sistema di controllo, come già detto poc'anzi indecente. Che dà il peggio di sé nel gioco in multiplayer, rendendo il prodotto prodotto da Warner Bros al limite dell'ingiocabile. Certo, a prescindere dalle capacità del Kinect, ci si chiede se mai avrà senso utilizzarle per giochi come il biliardo o il lancio di freccette, ma questa é un'altra storia. La morale é semplice: private un buon gioco di un sistema di controllo decente e il risultato sarà compromesso; dotate un brutto gioco di un sistema di controllo non all'altezza e il risultato sarà aberrante. Potremmo continuare e fare alcuni esempi concreti sui minigiochi presenti, o ancora su un reparto grafico che bonariamente si potrebbe definire ridicolo. Non avrebbe però senso in quanto il voto a corredo della recensione vale più di mille parole.
Il kinect, dopo la pletora di orribili titoli presentati al lancio, ha bisogno del tempo per dimostrare o meno di essere una valida e divertente alternativa al controller tradizionale. Dare tempo al tempo, o riformulando lo slogan della pubblicità, prendersi il proprio tempo. I programmatori di sicuro avrebbero dovuto prendersene ancora parecchio prima di far uscire GPiM sul mercato.