Gears of War 3

di Luca Gambino
Quello che ci é sembrato di vedere nel corso delle molte ore di gioco dedicate a Gears of War 3 é che ora i nostri avversari hanno maggiore consapevolezza di tutto il team, dirigendo il fuoco delle armi non solo verso la nostra direzione ma anche verso i nostri compagni di squadra, dandoci quindi modo di pianificare con maggiore soddisfazione vere e proprie opere di accerchiamento ad armi spianate. Ed é proprio sulle armi che si sono concentrate buona parte delle novità di Gears of War 3. Retro Lancer (con una baionetta al posto della motosega), One Shot (arma devastante che come suggerisce il nome abbatte i nemici con un solo colpo) e varie modifiche alle armi già conosciute sono solo una parte di una offerta in termini di "offesa" mai così vasta e gratificante.

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Del resto un gameplay così carico di ritmo e di incessanti assalti ad avversari sempre più agguerriti, richiede un armamentario di tutto rispetto ed Epic non si é certo fatta trovare impreparata all'appuntamento. Un rinnovamento che tocca anche il lato tecnico che, come detto anche in apertura, non stravolge (e mai avrebbe dovuto farlo), lo stile a cui Epic ci ha abituato ma che risulta più definito e brillante che mai, con una palette di colori che riesce anche a discostarsi dalle classiche tonalità di grigio e marrone che hanno caratterizzato le prime uscite.



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Un comparto grafico che, da solo, riesce a dare forma al più drammatico episodio della serie, comunicando attraverso un setting a dir poco perfetto la disperazione dei superstiti, la corsa contro il tempo per trovare il "rimedio" definitivo contro Locuste e Splendenti e la distruzione di un pianeta un tempo rigoglioso. Un dramma in tre atti il cui finale rappresenta una vera e propria apoteosi, sotto qualsiasi punto di vista. Apoteosi che si riflette anche in un multiplayer che, almeno in queste prime fasi, si é dimostrato essere una macchina ben rodata e in grado di divertire grazie ad un sapiente mix di mappe classiche e altre studiate ad hoc per questo terzo episodio.


Oltre al classico multiplayer competitivo si segnala ovviamente la possibilità di poter vivere l'intera esperienza in singolo con l'aiuto di altri tre giocatori, così com'é stata confermata la modalità "Orda" , diventata ormai un classico della saga e che vi metterà di fronte all'arrivo sempre crescente di Locuste da abbattere senza pietà. A questo proposito é bene ricordare che Epic ha anche voluto capovolgere la situazione con la modalità "Belva" che vi metterà invece nei panni di una locusta intenta a far fuori, uno dopo l'altro, gli eroi Gears. Comunque la si voglia vedere, comunque, GOW 3 vi terrà davanti allo schermo per tanto tempo. A parte i classici 5 capitoli dell'avventura principale, che vi terranno occupati una decina di ore tra collezionabili etc, il multiplayer cooperativo e competitivo assorbirà completamente il vostro tempo e la vostra vita sociale. Un piccolo prezzo da pagare per un gioco che riesce a rivaleggiare quasi alla pari con mostri sacri come Halo e Call of Duty.

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