Geometry Wars Galaxies
di
Pietro Puddu
I concetti basici della geometria sono una delle prime, istintive conquiste della mente, forse solo un'acquisizione consapevole di conoscenze per lo più innate; basta pensare a quel classico giocattolo infantile che invita ad inserire la giusta formina colorata nel pertugio corrispondente.
Geometry Wars, in un certo senso, tende a far regredire ad un simile livello elementare le percezioni visive e le associazioni d'idee.
Lo spazio siderale di sfondo é una lavagna nera su cui si originano figure schematiche dotate di primordiale intento, quello di collassare sul cursore che é l'avatar e l'arma del giocatore. Si tratta di uno shoot ‘em up, ma la sua particolare formula é cangiante, unendo ai requisiti d'istintività e fulmineità di reazione una sfumatura da puzzle venato di strategia.
La prima regola é un imperativo: portare ordine nel caos. Contrastare un big bang che s'impone ad ondate e ritmo crescenti, variando modalità e forme della propria evoluzione, mediante uno sparo orientabile in tutte le direzioni, indipendentemente dallo spostamento della navetta. E' una missione che nasce fallimentare, una meta asintotica, di conseguenza é il principio a contare: distruggere per sopravvivere, fino allo stremo, nel nome dell'high score.
La seconda regola, anch'essa d'immediata comprensione, recita: conosci il tuo nemico.
Le stelle purpuree (Erranti, per gli amici) sono le più numerose, lente e prevedibili ma tendenti ad occupare vaste superfici se libere di proliferare. I rombi azzurrini (Grunt) sorgono a grappoli e s'incamminano a moderata velocità verso l'astronave del giocatore, incalzandolo ma disponendosi compatti per un agevole sterminio. I quadrati rosei dalle diagonali marcate (Trottole), cominciano a far salire l'adrenalina, puntando rapidamente alla collisione; colpiti, si scindono in quattro cloni dalle ridotte dimensioni (Mini Trottole), sfuggenti e tendenti a seguire pericolosi percorsi oscillanti.
Con l'apparizione del verde (Elusivi), si comincia a sudare; sembra quasi di notare una discontinuità, da vettori inanimati a virus dotati di un barlume d'intelligenza, che si scostano timorosi e fuggitivi dalla linea di fuoco, tentando l'affondo lungo le direzioni su cui il giocatore non oppone resistenza. La faccenda quindi si complica, con la necessità di incanalare la preda verso il bordo del campo di battaglia tramite fuoco di sbarramento, impedendole di svicolare.
Semplici organismi pluricellulari (Serpenti) possono sbocciare in sciami e riempire vitali centimetri quadrati di code sinuose; entità a ricerca (Kamikaze) attaccano a testa bassa rendendosi periodicamente indistruttibili tramite uno scudo magnetico.
Infine, i buchi neri destabilizzano la situazione proprio quando può cominciare ad apparire faticosamente sotto controllo. La loro attrazione gravitazionale cattura in orbita turbolenta gli oggetti nei dintorni, ma devia i proiettili costringendo ad accorciare le distanze per farli andare a segno. La loro esplosione distorce lo spaziotempo, facendolo vibrare. Se lasciati liberi di completare il naturale ciclo di vita, esplodono liberando temibili particelle ad alta velocità (Protoni). Se questo é in linea generale l'originale Retro Evolved, e il cuore del gameplay, la modalità Galaxies si arricchisce di un numero di caratteristiche che le conferiscono a tutti gli effetti la natura di esperienza completa. In primis, é il singleplayer ad assumere una struttura, articolata in tante galassie (anche se sarebbe più corretto parlare di sistemi solari) quante sono le lettere dell'alfabeto greco che le denominano, ognuna solcata dalle orbite di pianeti corrispondenti ai singoli livelli. La varietà é in questo modo assicurata dalla proposizione di schemi di base alternativi, differenziati sia nel disegno ed ampiezza dei confini di gioco, sia nei pattern con cui le insidie si propagano e combinano portando l'attacco. La condotta di gioco dovrà di volta in volta adattarsi a spazi di manovra angusti, confini irregolari, elementi di scenario mobili, infidi assortimenti di nemici (buona parte dei quali inediti, cui prendere le debite misure), forniture risicate di vite extra o smart bomb. Si passerà così dal fronteggiare dei generatori mobili di orde avversarie, all'interpretare a proprio vantaggio regioni minate da ordigni - tanto innocui per la propria navetta quanto devastanti per le vaste formazioni di corpuscoli antagonisti.
A compensare le variabili ostili é stato introdotto il nuovo sistema dei droni, satelliti specializzati in funzioni ausiliare che é possibile selezionare, non più di uno per volta, prima di entrare in battaglia, con esiti spesso decisivi. Ne esistono una decina di tipologie, offensive, difensive o diversive, rispettivamente dedite all'incremento della potenza di fuoco, alla copertura e all'inganno del nemico tramite un falso bersaglio; la loro efficacia migliora in funzione della frequenza d'utilizzo e se ne possono acquisire di più performanti mediante la valuta corrente del gioco, gli inediti Geom. Quest'ultimi, rilasciati in seguito ad ogni uccisione, se raccolti incrementano il moltiplicatore del punteggio, rivestendo un ruolo chiave qualora si miri a sbloccare le medaglie di merito assegnate al termine della prestazione in ciascun livello; rappresentano inoltre l'unico mezzo per ottenere l'accesso a nuovi pianeti e continuare l'esplorazione della mappa astrale verso ulteriori sfide.
Il controllo può essere facoltativamente affidato alla combo nunchuk-remote o al pad classico.
Nella prima eventualità, l'analogico gestisce il movimento, mentre il puntamento orienta lo sparo, ruotando un'asse centrato sull'astronave che indica graficamente la linea di fuoco. Per la precisione, ciò su cui si agisce é un cursore vincolato a tale raggio vettore; la lunghezza radiale prescelta risulta inversamente proporzionale alla velocità di rotazione impartibile.
Per quanto risulti più facile a farsi che a dirsi, é indubbio che tale meccanismo risulti, in prima battuta, abbastanza complesso da amministrare, richiedendo una mano molto ferma per mantenere costante la mira e compensarne le oscillazioni. La pratica migliora gradualmente le prestazioni; stando a quanto reso noto dagli sviluppatori, in fase di testing si é riusciti a raggiungere un record di 21 miliardi, punteggio impressionante che non dovrebbe lasciare spazio a dubbi circa le potenzialità d'uso del remote. La scelta del pad classico riconduce all'originale configurazione a doppio analogico, che metterà a proprio agio coloro abituati alla versione per Xbox 360; il dosaggio dello stick destro risulta limitato dalle otto direzioni cardinali, il che comporta una leggera diminuzione della precisione. Dulcis in fundo, si fanno notare la modalità multiplayer a due giocatori, collaborativa o competitiva, e l'opzione di connettività con NDS; grazie al download play si può scaricare sul portatile una versione adattata di Retro Evolved (che rimarrà in memoria, anche in stand-by, fino allo spegnimento) e, nel caso si disponga anche dell'omonima scheda di gioco per NDS, si sbloccherà in entrambe le versioni una galassia esclusiva.
Geometry Wars, in un certo senso, tende a far regredire ad un simile livello elementare le percezioni visive e le associazioni d'idee.
Lo spazio siderale di sfondo é una lavagna nera su cui si originano figure schematiche dotate di primordiale intento, quello di collassare sul cursore che é l'avatar e l'arma del giocatore. Si tratta di uno shoot ‘em up, ma la sua particolare formula é cangiante, unendo ai requisiti d'istintività e fulmineità di reazione una sfumatura da puzzle venato di strategia.
La prima regola é un imperativo: portare ordine nel caos. Contrastare un big bang che s'impone ad ondate e ritmo crescenti, variando modalità e forme della propria evoluzione, mediante uno sparo orientabile in tutte le direzioni, indipendentemente dallo spostamento della navetta. E' una missione che nasce fallimentare, una meta asintotica, di conseguenza é il principio a contare: distruggere per sopravvivere, fino allo stremo, nel nome dell'high score.
La seconda regola, anch'essa d'immediata comprensione, recita: conosci il tuo nemico.
Le stelle purpuree (Erranti, per gli amici) sono le più numerose, lente e prevedibili ma tendenti ad occupare vaste superfici se libere di proliferare. I rombi azzurrini (Grunt) sorgono a grappoli e s'incamminano a moderata velocità verso l'astronave del giocatore, incalzandolo ma disponendosi compatti per un agevole sterminio. I quadrati rosei dalle diagonali marcate (Trottole), cominciano a far salire l'adrenalina, puntando rapidamente alla collisione; colpiti, si scindono in quattro cloni dalle ridotte dimensioni (Mini Trottole), sfuggenti e tendenti a seguire pericolosi percorsi oscillanti.
Con l'apparizione del verde (Elusivi), si comincia a sudare; sembra quasi di notare una discontinuità, da vettori inanimati a virus dotati di un barlume d'intelligenza, che si scostano timorosi e fuggitivi dalla linea di fuoco, tentando l'affondo lungo le direzioni su cui il giocatore non oppone resistenza. La faccenda quindi si complica, con la necessità di incanalare la preda verso il bordo del campo di battaglia tramite fuoco di sbarramento, impedendole di svicolare.
Semplici organismi pluricellulari (Serpenti) possono sbocciare in sciami e riempire vitali centimetri quadrati di code sinuose; entità a ricerca (Kamikaze) attaccano a testa bassa rendendosi periodicamente indistruttibili tramite uno scudo magnetico.
Infine, i buchi neri destabilizzano la situazione proprio quando può cominciare ad apparire faticosamente sotto controllo. La loro attrazione gravitazionale cattura in orbita turbolenta gli oggetti nei dintorni, ma devia i proiettili costringendo ad accorciare le distanze per farli andare a segno. La loro esplosione distorce lo spaziotempo, facendolo vibrare. Se lasciati liberi di completare il naturale ciclo di vita, esplodono liberando temibili particelle ad alta velocità (Protoni). Se questo é in linea generale l'originale Retro Evolved, e il cuore del gameplay, la modalità Galaxies si arricchisce di un numero di caratteristiche che le conferiscono a tutti gli effetti la natura di esperienza completa. In primis, é il singleplayer ad assumere una struttura, articolata in tante galassie (anche se sarebbe più corretto parlare di sistemi solari) quante sono le lettere dell'alfabeto greco che le denominano, ognuna solcata dalle orbite di pianeti corrispondenti ai singoli livelli. La varietà é in questo modo assicurata dalla proposizione di schemi di base alternativi, differenziati sia nel disegno ed ampiezza dei confini di gioco, sia nei pattern con cui le insidie si propagano e combinano portando l'attacco. La condotta di gioco dovrà di volta in volta adattarsi a spazi di manovra angusti, confini irregolari, elementi di scenario mobili, infidi assortimenti di nemici (buona parte dei quali inediti, cui prendere le debite misure), forniture risicate di vite extra o smart bomb. Si passerà così dal fronteggiare dei generatori mobili di orde avversarie, all'interpretare a proprio vantaggio regioni minate da ordigni - tanto innocui per la propria navetta quanto devastanti per le vaste formazioni di corpuscoli antagonisti.
A compensare le variabili ostili é stato introdotto il nuovo sistema dei droni, satelliti specializzati in funzioni ausiliare che é possibile selezionare, non più di uno per volta, prima di entrare in battaglia, con esiti spesso decisivi. Ne esistono una decina di tipologie, offensive, difensive o diversive, rispettivamente dedite all'incremento della potenza di fuoco, alla copertura e all'inganno del nemico tramite un falso bersaglio; la loro efficacia migliora in funzione della frequenza d'utilizzo e se ne possono acquisire di più performanti mediante la valuta corrente del gioco, gli inediti Geom. Quest'ultimi, rilasciati in seguito ad ogni uccisione, se raccolti incrementano il moltiplicatore del punteggio, rivestendo un ruolo chiave qualora si miri a sbloccare le medaglie di merito assegnate al termine della prestazione in ciascun livello; rappresentano inoltre l'unico mezzo per ottenere l'accesso a nuovi pianeti e continuare l'esplorazione della mappa astrale verso ulteriori sfide.
Il controllo può essere facoltativamente affidato alla combo nunchuk-remote o al pad classico.
Nella prima eventualità, l'analogico gestisce il movimento, mentre il puntamento orienta lo sparo, ruotando un'asse centrato sull'astronave che indica graficamente la linea di fuoco. Per la precisione, ciò su cui si agisce é un cursore vincolato a tale raggio vettore; la lunghezza radiale prescelta risulta inversamente proporzionale alla velocità di rotazione impartibile.
Per quanto risulti più facile a farsi che a dirsi, é indubbio che tale meccanismo risulti, in prima battuta, abbastanza complesso da amministrare, richiedendo una mano molto ferma per mantenere costante la mira e compensarne le oscillazioni. La pratica migliora gradualmente le prestazioni; stando a quanto reso noto dagli sviluppatori, in fase di testing si é riusciti a raggiungere un record di 21 miliardi, punteggio impressionante che non dovrebbe lasciare spazio a dubbi circa le potenzialità d'uso del remote. La scelta del pad classico riconduce all'originale configurazione a doppio analogico, che metterà a proprio agio coloro abituati alla versione per Xbox 360; il dosaggio dello stick destro risulta limitato dalle otto direzioni cardinali, il che comporta una leggera diminuzione della precisione. Dulcis in fundo, si fanno notare la modalità multiplayer a due giocatori, collaborativa o competitiva, e l'opzione di connettività con NDS; grazie al download play si può scaricare sul portatile una versione adattata di Retro Evolved (che rimarrà in memoria, anche in stand-by, fino allo spegnimento) e, nel caso si disponga anche dell'omonima scheda di gioco per NDS, si sbloccherà in entrambe le versioni una galassia esclusiva.
Geometry Wars Galaxies
8
Voto
Redazione
Geometry Wars Galaxies
Nella sua incarnazione per Wii, Geometry Wars sceglie di espandere i suoi orizzonti nello spazio proprio come é capitato in tempi recenti ad un certo famoso idraulico, guadagnando un'ulteriore dimensione senza perdere le originali prerogative. All'azione di gioco dal ritmo frenetico e mesmerizzante, capace di mettere a dura prova i tempi di reazione e l'abilità di pianificazione, si affianca un'inedita profondità singleplayer, che moltiplica le varianti e le sfide conferendo un senso di completezza ad una formula altrimenti effimera. Il remote si presta al suo compito senza riuscire a meravigliare per immediatezza e facilità d'uso, ma vale la pena cercare di domarlo alla ricerca di record ambiziosi, nel vano ma esaltante tentativo di arginare l'entropia del cosmo.