Ghost Recon 2
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Ghost Recon 2 è l'ennesimo titolo ispirato alle opere letterarie del fortunato scrittore del Maryland, Tom Clancy, nonché seguito di un apprezzato FPS tattico. Questa volta, il pretesto per scatenare il team Ghost è l'affondamento di una nave americana nel mar del Giappone. Di conseguenza, il presidente degli USA in persona decide di schierare l'élite dell'esercito americano, per una campagna coreana delicatissima. Chi ha già giocato a Ghost Recon familiarizzerà immediatamente con l'interfaccia. Il menu di gioco presenta infatti le classiche modalità Campagna, Missione Rapida, Addestramento, più la gestione del profilo utente, e una sezione dedicata agli extra.
Il sistema di gioco è nettamente cambiato rispetto al predecessore. In GR2 l'utente, durante le missioni, controlla un unico soldato, con visuale in terza persona. Ad esso potranno affiancarsi tre compagni di armi, comandabili indirettamente.
E' dunque accantonata la divisione in squadre e la loro gestione sul territorio. Non solo: durante gli scontri al nemico non basta più un solo colpo per uccidere, bensì dovrà adoperarsi per far scendere un indicatore di salute, cosa che concede al giocatore una certa resistenza agli attacchi. Viene così a mancare quell'attenzione alla disposizione degli uomini, all'agguato, ad ogni singolo colpo, caratterizzante il primo episodio. Il tutto a favore di un'azione più arcade, meno ragionata, che si rifà a serie quali Medal of Honor o Call of Duty; ma il risultato non è convincente. Per quanto riguarda il gameplay, infatti, GR2 non apporta nulla di nuovo nel settore degli FPS a sfondo bellico e anzi, dopo qualche missione, la decurtazione di profondità si fa sentire, rendendo ripetitiva l'azione di gioco. Alle ampie mappe del primo capitolo, che consentivano una molteplicità di strategie per arrivare agli obiettivi, sono state preferite locazioni lineari. Queste rendono l'esperienza molto più monotona, ed eliminano di fatto ogni possibilità di approccio tattico alla missione. Neppure il controllo dei membri del proprio team riesce ad ovviare a questa lacuna. I compagni non giocanti non spiccano certo per intelligenza, dunque gli incarichi loro assegnabili risultano piuttosto limitati; si arriva quasi ad avere l'impressione che, più che servirsene come proprio aiuto, si debba solo badare a non farli uccidere dal nemico.
Stesso discorso per gli opponenti coreani: l'intelligenza artificiale avversaria lascia a desiderare. Spesso ci si trova di fronte soldati che non si curano di ripararsi dai colpi dei fantasmi, e le conseguenze di questo atteggiamento sono ben immaginabili. Completando i livelli, si ottengono punti bonus in proporzione alla propria abilità (militari uccisi, colpi alla testa, tempo impiegato), che serviranno a sbloccare delle features extra quali immagini e filmati. A rendere ancor meno appetibili le sessioni di gioco contribuisce anche il sistema di controllo. Mai come in questa occasione il joypad del Cubo si rivela poco incline per gestire un FPS del genere, nonostante le tre configurazioni selezionabili. I movimenti sono macchinosi ed appesantiti, e la mole di comandi da impartire è eccessiva per il controller, sicuramente più adatta all'accoppiata tastiera-mouse. Mancanza gravissima è il multiplayer; in un gioco di questo tipo, la possibilità di confrontarsi con avversari in carne ed ossa, oppure di cooperare, è una componente quasi fondamentale. La mancanza di un adeguato supporto online da parte di Nintendo è una bella attenuante, che da sola non basta però a consolare, di fronte all'inevitabile perdita di appeal. Anche dal punto di vista tecnico GR2 non entusiasma. Visivamente, sono apprezzabili il protagonista ed i suoi comprimari (decisamente meno gli altri personaggi), ed alcune soluzioni paesaggistiche. Le ambientazioni in qualche caso difettano di particolari, e le animazioni non sembrano sempre naturali, sono talvolta forse troppo semplici.
Gli effetti visivi, come scie di proiettili o esplosioni, risultano davvero sottotono, largamente rivedibili.
Per ciò che riguarda il sonoro, il discorso cambia: completamente localizzato in italiano, gli effetti sonori sono appropriati, ed i doppiaggi convincenti. I compagni non deliziano certo con affermazioni memorabili, ma spendono parole sicuramente adatte per la situazione.
Tirando le somme, resta il rammarico per un titolo che avrebbe meritato una migliore realizzazione della sua forma cubica. La svolta arcade impartita ha fatto perdere la serie di personalità e, non trovando il naturale sfogo nel multiplayer online, ha reso banale e scialba l'esperienza di gioco.
Il sistema di gioco è nettamente cambiato rispetto al predecessore. In GR2 l'utente, durante le missioni, controlla un unico soldato, con visuale in terza persona. Ad esso potranno affiancarsi tre compagni di armi, comandabili indirettamente.
E' dunque accantonata la divisione in squadre e la loro gestione sul territorio. Non solo: durante gli scontri al nemico non basta più un solo colpo per uccidere, bensì dovrà adoperarsi per far scendere un indicatore di salute, cosa che concede al giocatore una certa resistenza agli attacchi. Viene così a mancare quell'attenzione alla disposizione degli uomini, all'agguato, ad ogni singolo colpo, caratterizzante il primo episodio. Il tutto a favore di un'azione più arcade, meno ragionata, che si rifà a serie quali Medal of Honor o Call of Duty; ma il risultato non è convincente. Per quanto riguarda il gameplay, infatti, GR2 non apporta nulla di nuovo nel settore degli FPS a sfondo bellico e anzi, dopo qualche missione, la decurtazione di profondità si fa sentire, rendendo ripetitiva l'azione di gioco. Alle ampie mappe del primo capitolo, che consentivano una molteplicità di strategie per arrivare agli obiettivi, sono state preferite locazioni lineari. Queste rendono l'esperienza molto più monotona, ed eliminano di fatto ogni possibilità di approccio tattico alla missione. Neppure il controllo dei membri del proprio team riesce ad ovviare a questa lacuna. I compagni non giocanti non spiccano certo per intelligenza, dunque gli incarichi loro assegnabili risultano piuttosto limitati; si arriva quasi ad avere l'impressione che, più che servirsene come proprio aiuto, si debba solo badare a non farli uccidere dal nemico.
Stesso discorso per gli opponenti coreani: l'intelligenza artificiale avversaria lascia a desiderare. Spesso ci si trova di fronte soldati che non si curano di ripararsi dai colpi dei fantasmi, e le conseguenze di questo atteggiamento sono ben immaginabili. Completando i livelli, si ottengono punti bonus in proporzione alla propria abilità (militari uccisi, colpi alla testa, tempo impiegato), che serviranno a sbloccare delle features extra quali immagini e filmati. A rendere ancor meno appetibili le sessioni di gioco contribuisce anche il sistema di controllo. Mai come in questa occasione il joypad del Cubo si rivela poco incline per gestire un FPS del genere, nonostante le tre configurazioni selezionabili. I movimenti sono macchinosi ed appesantiti, e la mole di comandi da impartire è eccessiva per il controller, sicuramente più adatta all'accoppiata tastiera-mouse. Mancanza gravissima è il multiplayer; in un gioco di questo tipo, la possibilità di confrontarsi con avversari in carne ed ossa, oppure di cooperare, è una componente quasi fondamentale. La mancanza di un adeguato supporto online da parte di Nintendo è una bella attenuante, che da sola non basta però a consolare, di fronte all'inevitabile perdita di appeal. Anche dal punto di vista tecnico GR2 non entusiasma. Visivamente, sono apprezzabili il protagonista ed i suoi comprimari (decisamente meno gli altri personaggi), ed alcune soluzioni paesaggistiche. Le ambientazioni in qualche caso difettano di particolari, e le animazioni non sembrano sempre naturali, sono talvolta forse troppo semplici.
Gli effetti visivi, come scie di proiettili o esplosioni, risultano davvero sottotono, largamente rivedibili.
Per ciò che riguarda il sonoro, il discorso cambia: completamente localizzato in italiano, gli effetti sonori sono appropriati, ed i doppiaggi convincenti. I compagni non deliziano certo con affermazioni memorabili, ma spendono parole sicuramente adatte per la situazione.
Tirando le somme, resta il rammarico per un titolo che avrebbe meritato una migliore realizzazione della sua forma cubica. La svolta arcade impartita ha fatto perdere la serie di personalità e, non trovando il naturale sfogo nel multiplayer online, ha reso banale e scialba l'esperienza di gioco.