Ghost Recon Advanced Warfighter 2

di Francesco Romagnoli
Sbarca finalmente anche su PS3 la serie della Ubisoft targata Tom Clancy's che ha per protagonists la squadra degli ormai famosi "fantasmi", un corpo speciale dell'esercito degli Stati Uniti chiamato ad intervenire in situazioni particolarmente complesse e complicate da gestire.
Dato che questo gioco riprende i fatti direttamente dal capitolo precedente, per essere precisi ad un solo giorno di distanza dagli eventi avvenuti nel primo GRAW, un piccolo riassunto per chi non possiede una 360 ci sembra d'obbligo.
Nel primo GRAW il capitano Mitchell (il personaggio di cui noi impersoneremo la parte) e la sua squadra di fantasmi dovevano salvare il presidente degli Stati Uniti d'America da un sequestro avvenuto in Messico. Quando, ad azione riuscita, sembrava che le cose si fossero sistemate e che la pace tra Messico e Stati Uniti fosse cosa fatta ecco intromettersi un altro gruppo di terroristi contro i quali i fantasmi dovranno intervenire per sventare una grave minaccia.


Ora, senza stare a svelarvi troppo della trama, aggiungiamo solo che il gioco si suddivide in tre capitoli e che ad ogni capitolo corrisponde un giorno. Infatti tutta la vicenda narrata nel gioco si svolgerà in 3 giorni, uno di seguito all'altro.
C'è da dire che questa scelta da sì una certa continuità alla saga, per chi ha potuto giocare anche il primo capitolo, ma dall'altro offre poca varietà scenografica all'azione. Intendiamoci, l'ambientazione del sud del Messico è ricreata in modo molto carismatico, e qualche variazione sul tema non manca, ma procedere sempre nello stesso territorio invece che far interagire con più scenari (almeno da un capitolo all'altro) può anche ingenerare un certo sentore di ripetitività.
Non sarà questo il caso degli utenti PS3 che d'altro canto però incorreranno nella mancanza di linearità della narrazione, perdendosi così inevitabilmente qualche passaggio o citazione riferito al primo GRAW. Per carità, niente di grave, soprattutto in termini di gameplay, ma la cosa andava segnalata.

Un titolo professionale ma non troppo
Per quanto riguarda il gameplay del titolo, ci troviamo di fronte ad uno degli sparatutto tattici più curati presenti su console, in grado di soddisfare i puristi ma allo stesso tempo capace di accontentare anche i meno smaliziati.
Si può scegliere tra due livelli di difficoltà diversa e, anche se ciò non influisce sulla preparazione tattica richiesta per avanzare dato che a cambiare sarà solamente la precisione della mira dei nemici, ciò permette alle varie fasce di pubblico di approcciare il modo con un impegno diverso a seconda delle attitudini.
I comandi sono tutti al posto giusto e mantengono l'azione fluida e mai troppo legnosa.
Oltre agli ordini impartibili ai nostri compagni, in questo secondo episodio avremo anche numerosi mezzi di supporto (anche questi non pilotabili in prima persona ma solo tramiti ordini diretti), tra i quali la novità è certamente rappresentata dal Mule. In pratica si tratta di un piccolo veicolo multifunzione: può infatti essere sfruttato come copertura mobile, ma anche come trasporto per armi e munizioni. Non mancheranno comunque gli elicotteri e l'insostituibile UAV, una specie di piccolo dirigibile-spia mandato in avanscoperta per localizzare i nemici sulla mappa.


Insomma il titolo è caratterizzato molto bene, con una cura per i particolari tipica dei giochi Ubisoft in questo campo, come ad esempio l'accuratezza nella riproduzione del vasto numero di armi a disposizione, con dati ben definiti che simulano ogni vantaggio e pregio di ogni singolo fucile o mitragliatore.
Se una discreta conoscenza di questi parametri può tornare utile nella campagna principale del gioco, è indubbio che diventerà quasi indispensabile una volta che deciderete di cimentarvi nelle sfide on-line.
La parte del multyplayer on-line è forse quella che nel tempo è andata acquisendo un'importanza sempre più fondamentale per la serie.
Possono scendere in campo sino ad un massimo di 16 giocatori contemporaneamente per sessioni che, data la varietà delle opzioni offerte e l'affinamento dei parametri per ogni partita, sono in grado di regalare grandi emozioni e tantissimo divertimento.
Il deathmatch a squadre e le varie varianti sulla falsariga del "conquista la base" andranno per la maggiore, ma con gli amici si può anche degenerare in partite all'insegna del "lamerismo" più sfrenato (come ad esempio sfide con solo granate o solo pistole come armi).
E' chiaro che l'apice lo si raggiunge con le classiche competizioni tra clan e forse al momento questo è un aspetto che viene maggiormente sfruttato sulla console rivale, la 360, dato che PS3 ha appena cominciato ad espandere la propria community. Il numero di utenti sta aumentando vertiginosamente, ma i clan sono molto poco numerosi (anche se accolgono centinaia di giocatori al loro interno).

Il multyplayer fa la differenza
Oltre alle sfide, il multyplayer offre anche la possibilità di affrontare un discreto numero di missioni in cooperativa con altri amici.
Non si tratta delle missioni stesse della campagna principale, bensì di livelli sviluppati ad hoc per questa modalità, ma che risultano, anche per il minimo scarto tra la grafica del gioco on ed off-line, ben congeniate.
Insomma, se la parte off-line può essere passibile di qualche critica vista una campagna non dotata di chissà quale longevità, ci si rifà abbondantemente con quella on-line, a patto naturalmente di avere un piccolo gruppo di amici o conoscenti fidati con cui ritrovarsi a giocare.
Si perché la natura del titolo dà il massimo di se nelle partite ben organizzate, dove si conoscono gli altri utenti, mentre per le partite mordi e fuggi forse è meglio rivolgersi a titoli dall'impostazione più arcade o immediata che dir si voglia.
Concludiamo la disanima di questo titolo Ubisoft esaminando la componente tecnica.
La grafica risulta complessivamente di buon livello, con effetti di luce davvero mirabili in ogni situazione: dal riflesso della luce del sole alle esplosioni. Anche l'interazione con l'ambiente circostante è notevole e degna di una certa credibilità volta a ricreare un buon effetto in quanto a realismo visivo.
Le differenze tra questa versione e quella 360? Non ce ne sono di particolari e risiedono semmai nel tipo di risoluzione utilizzata e nel cavo utilizzato. Forse la migliore sensazione ce l'ha restituita il VGA della 360, ma si tratta come al solito di gusti e di quali fattori vengono percepiti.
Dal punto di vista del sonoro invece le versioni si equivalgono, offrendo effetti sonori d'impatto, una colonna sonora adeguata, anche se non fa uso di pezzi famosi, e un doppiaggio più che buono dal punto di vista della fedeltà e del pathos.
Tutto sommato quindi un ottimo prodotto che però va valutato a secondo dell'uso che ne andrete a fare. Approfondiamo questo aspetto nel commento finale.