Ghost Recon Advanced Warfighter
di
Marco Modugno
Provando e riprovando. E' il motto dell'antica Accademia del Cimento, fondata a Firenze nel 1657 dagli allievi di Galileo Galilei e diverrà anche il vostro, non appena avrete giocato qualche sessione di Ghost Recon Advanced Warfighter. Il nuovo riuscito parto della Red Storm, prolifica software house sponsorizzata dallo scrittore americano di techno-thriller Tom Clancy, infatti, metterà a dura prova fin dalle prime battute la vostra pazienza, oltre che, è ovvio, la vostra abilità tattica.
Scremato a dovere d'ogni componente "sparatutto", GRAW, bellissimo l'acronimo che ricorda quello di un'arma portatile controcarro, sta a Doom e compagnia come il backgammon sta alla partita di calcetto scapoli contro ammogliati, croce e delizia dei dopolavoro aziendali del nostro Bel Paese. Fin dalle prime battute, annunciate da un brevissimo tutorial per apprendere i comandi essenziali, avremo modo di comprendere la natura rigidamente tattica di questo gioco.
Provate a svoltare un angolo senza aver sottoposto la strada dietro di esso ad un'adeguata ricognizione, o a prendere d'assalto una postazione nemica a testa bassa, e ve ne renderete conto all'istante.
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La curva d'apprendimento, occorre dirlo senza peli sulla lingua, è piuttosto ripida e perfino la prima missione, strutturata anche quella come una sorta di corso d'addestramento nel quale sperimentare tutte le opzioni offerte dal gioco, non sarà nemmeno per chi ha un po' di pratica nel campo dei tactical shooters una passeggiata di salute. Oltre tutto, la versione PC si avvale di mappe più vaste e dettagliate di quelle disponibili per gli utenti Xbox 360, aumentando ancora il livello di sfida.
La sensazione di frustrazione vi accompagnerà per tutto il gioco, quando anche a difficoltà Normale vi accorgerete di dover ripetere diverse volte i passaggi più ostici, senza nemmeno la possibilità di salvare quando vi pare. Il sistema dei checkpoint automatici, infatti, molto in voga ultimamente, costringerà chiunque di voi non abbia dei trascorsi negli Incursori a rigiocare daccapo intere sezioni. Il tutto a discapito, non mi stancherò mai di dirlo, della folta schiera dei giocatori mordi e fuggi, che magari dispongono solo di una manciata di minuti al giorno per la partitina serale.
Per fortuna, l'ostinazione dei più bravi e/o tenaci tra di voi verrà ricompensata adeguatamente.
L'hardware richiesto dal gioco per funzionare al livello di dettaglio grafico massimo, equivalente a quanto sperimentabile dai possessori della versione per Xbox 360 con un monitor ad alta definizione, è impegnativo e non alla portata di tutti. Il gioco resta scalabile, per fortuna, permettendone l'accesso anche ai proprietari di macchine meno performanti. Chi di voi, però, avendo una Ferrari tra le mani, si accontenterebbe di adoperarla per fare il giro del palazzo a passo d'uomo?
GRAW, infatti, rappresenta un vero e proprio stato dell'arte tecnico nel suo genere. Mai prima d'ora avevamo potuto apprezzare un livello di fotorealismo come quello esibito dal titolo UbiSoft, in grado di farvi strabuzzare gli occhi e chiedere se non abbiate invece, per errore, inserito nel vassoio un DVD di filmati girati da reporter "embedded" in zona di guerra. L'unica critica che possiamo muovere al comparto grafico, se si vuole, è una certa monotonia di stile. Il paesaggio urbano di Ciudad do Mexico, per di più completamente spogliato, in modo assolutamente inverosimile, di qualsiasi presenza umana civile, risulta alla fine ripetitivo, ancorché bellissimo da vedere ed esplorare.
L'assoluta impeccabilità visiva, che esibisce un sistema di gestione della luce dinamica in grado di sbalordire perfino che vedendo il primo Splinter Cell, qualche tempo fa, gridò al miracolo, è accompagnata da un sonoro senza sbavature, caratterizzato da un doppiaggio italiano perfetto e credibile e da un comparto effetti e rumori di fondo degno di Hollywood.
Oltre alle voci dei soldati, nemici (in spagnolo) e amici, d'ottimo livello anche se talvolta un po' ripetitive, verremo accompagnati dal suono realistico di armi ed esplosioni e da un fondale di rumori (sirene, spari lontani, allarmi di auto attivati da un colpo di rimbalzo, ecc) da non credere alle nostre orecchie.
La trama è discretamente costruita, e mostra evidente la firma del grande Tom. I "fantasmi" del team di Scott Mitchell, il nostro alter ego nel gioco, sono stavolta impegnati in una difficile missione di scorta e controinsurrezione a Ciudad do Mexico, teatro dell'incontro tra i presidenti di USA, Canada e dello stato centroamericano, in vista della stipula di un importante accordo. Ovviamente qualcosa andrà storto e la tensione salirà alle stelle, lasciando ancora una volta nelle nostre capaci mani di videogiocatori il compito di salvare il mondo dalla catastrofe imminente.
Ce la faremo? Tutto dipende dalla nostra performance nel corso delle missioni previste, una dozzina, varie al punto giusto da mantenere vivo l'interesse su cosa accadrà dopo.
Il nemico è costituito da decine di soldati messicani golpisti, la maggior parte dei quali, per una bizzarra perfidia insita nella peraltro ottima IA del gioco, sembrano caratterizzati da un'abilità di tiro decisamente superiore alla media.
Come facciano infatti, anche a livello Normale di difficoltà, a centrarvi da distanze inimmaginabili sparando a raffica con i loro fucili, rimane davvero un mistero balistico più intricato del disco volante di Roswell. Per fortuna lo stesso vale per voi e molto spesso vi basterà mirare "abbastanza vicino" al bersaglio per toglierlo di mezzo.
Affrontare un intero esercito, comunque, non sarà facile e i vostri sforzi saranno inesorabilmente destinati a fallire se non imparerete a servirvi in fretta delle diverse opzioni d'aiuto implementate.
Prima fra tutte la possibilità, in parecchie missioni, di spedire a farsi impallinare al posto vostro una squadra di tre soldati gestiti dall'IA, di solito sufficientemente agguerriti da non gettarsi alla garibaldina nel campo di tiro della prima mitragliatrice pesante che incontrano. L'atteggiamento dei vostri commilitoni verso il nemico e i loro spostamenti, insomma, potrà essere gestito direttamente, in gruppo o uno alla volta, con un sistema di comandi talmente accessibile da far sembrare quello di Rainbow Six 3 un'esame di fisica del terzo anno.
Oltre ai baldi giovani diversamente armati che vi seguiranno a piedi in giro per lo scenario urbano di gioco, vi potrete far accompagnare in battaglia, in talune missioni, dall'utilissimo mini-UAV Cypher, una sorta di girocottero radiocomandato, munito di telecamere e sensori in grado di localizzare per voi amenità come cecchini in agguato sui tetti e nidi di mitragliatrici pronte a sforacchiarvi il fondoschiena. Nelle situazioni più spinose, inoltre, potrete avvalervi del supporto di mezzi corazzati Bradley o Abrams e d'elicotteri Apache Longbow in grado di aver ragione in fretta anche delle sacche di resistenza più ostinate.
Il comando del supporto di terra e aereo viene coordinato attraverso un'interfaccia HUD d'impostazione aeronautica che anticipa nel gioco la futura dotazione IWS (Integrated Warfighter System), in corso di sviluppo e implementazione per l'esercito degli Stati Uniti. In qualità di comandante sul campo, potrete avere accesso ad una mole considerevole d'opzioni e informazioni (notiziari giornalistici inclusi) che moltiplica, di fatto, il numero delle opzioni a vostra disposizione per risolvere qualsiasi problematica tattica.
Le telecamere montate a bordo dei mezzi o dell'UAV vi permetteranno inoltre di guardare letteralmente con gli occhi di altri, sfruttando ciò che vedrete per coordinare le azioni d'attacco.
table2
Imparare ad adoperare al meglio questo ben di Dio è assolutamente funzionale per superare la campagna in single player. So perfettamente che tra voi c'è già chi sta pensando che è bravo abbastanza da farcela da solo. Non è così: ve n'accorgerete molto prima di terminare la missione numero uno della campagna.
Non mancano, infine, gadgets più consueti come le granate a frammentazione, e un vasto assortimento d'armi e accessori più o meno avveniristici. Mitico il fucile dotato di telecamera che ci permette di sparare dietro gli angoli, o l'arma pesante calibro 12,7 da sniper con la quale abbattere i nemici colpendoli attraverso muri a secco, lastre di cemento o simili. L'unica pecca è l'inspiegabile assenza delle granate fumogene, presenti nella versione per 360. La rimpiangerete, quando vi toccherà ricaricare l'ennesima volta la fase d'assalto ad un nido di mitragliatrici particolarmente ben piazzato.
Alla campagna singolare fin qui descritta, sviluppata da UbiSoft Paris, fa da complemento il comparto multiplayer seguito dalla Red Storm. Certo il massimo di 32 giocatori gestibili è ancora lontano dalle impagabili "ammucchiate" da 64 partecipanti di Battlefield 2. La soglia di divertimento, però, è anche qui molto elevata e contribuisce in modo sostanziale alla longevità del titolo. Due le opzioni di gioco, Cooperativo e Supremazia (16 contro 16, impegnati nel tentativo di mantenere il controllo del maggior numero possibile di punti di controllo). In entrambi i casi la coordinazione e l'affiatamento fanno davvero la differenza in termini d'appagamento, e un buon sistema di comunicazione vocale può giovare non poco alla riuscita complessiva. Peccato per qualche baco di troppo nel browser di connessione che rende la partecipazione ad un server di gioco attivo talvolta più aleatoria di un 5+1 al Superenalotto. Ci auguriamo che una patch, in grado di risolvere del tutto il problema, venga rilasciata al più presto.
Insomma, promozione a pieni voti per questo ennesimo successo annunciato UbiSoft. L'unica vera riserva resta quella espressa sull'eccessiva difficoltà di certi passaggi. E' vero che in guerra si muore, ma lo è altrettanto il fatto che di norma non si spedisce un uomo solo, come avviene nelle missioni più difficili di GRAW, da solo contro tutti, sia pure con la massima tecnologia del Ventunesimo Secolo indosso. Questo aspetto, unito all'assenza di un sistema di salvataggi svincolato dai checkpoint obbligati, non sempre correttamente posizionati, metterà a dura prova, lo so già, la pazienza di qualcuno.
Pazienza giovani padawan, direbbe un mio vecchio amico con le orecchie a punta, il consiglio è quello di affrontare ogni missione con calma e non darvi mai per vinti. GRAW merita di essere gustato a piccoli sorsi, un po' alla volta, per apprezzarne le mille qualità, piuttosto che essere ingurgitato a forza in mezza dozzina di sessioni, a costo di farselo andare di traverso.
Scremato a dovere d'ogni componente "sparatutto", GRAW, bellissimo l'acronimo che ricorda quello di un'arma portatile controcarro, sta a Doom e compagnia come il backgammon sta alla partita di calcetto scapoli contro ammogliati, croce e delizia dei dopolavoro aziendali del nostro Bel Paese. Fin dalle prime battute, annunciate da un brevissimo tutorial per apprendere i comandi essenziali, avremo modo di comprendere la natura rigidamente tattica di questo gioco.
Provate a svoltare un angolo senza aver sottoposto la strada dietro di esso ad un'adeguata ricognizione, o a prendere d'assalto una postazione nemica a testa bassa, e ve ne renderete conto all'istante.
table1
La curva d'apprendimento, occorre dirlo senza peli sulla lingua, è piuttosto ripida e perfino la prima missione, strutturata anche quella come una sorta di corso d'addestramento nel quale sperimentare tutte le opzioni offerte dal gioco, non sarà nemmeno per chi ha un po' di pratica nel campo dei tactical shooters una passeggiata di salute. Oltre tutto, la versione PC si avvale di mappe più vaste e dettagliate di quelle disponibili per gli utenti Xbox 360, aumentando ancora il livello di sfida.
La sensazione di frustrazione vi accompagnerà per tutto il gioco, quando anche a difficoltà Normale vi accorgerete di dover ripetere diverse volte i passaggi più ostici, senza nemmeno la possibilità di salvare quando vi pare. Il sistema dei checkpoint automatici, infatti, molto in voga ultimamente, costringerà chiunque di voi non abbia dei trascorsi negli Incursori a rigiocare daccapo intere sezioni. Il tutto a discapito, non mi stancherò mai di dirlo, della folta schiera dei giocatori mordi e fuggi, che magari dispongono solo di una manciata di minuti al giorno per la partitina serale.
Per fortuna, l'ostinazione dei più bravi e/o tenaci tra di voi verrà ricompensata adeguatamente.
L'hardware richiesto dal gioco per funzionare al livello di dettaglio grafico massimo, equivalente a quanto sperimentabile dai possessori della versione per Xbox 360 con un monitor ad alta definizione, è impegnativo e non alla portata di tutti. Il gioco resta scalabile, per fortuna, permettendone l'accesso anche ai proprietari di macchine meno performanti. Chi di voi, però, avendo una Ferrari tra le mani, si accontenterebbe di adoperarla per fare il giro del palazzo a passo d'uomo?
GRAW, infatti, rappresenta un vero e proprio stato dell'arte tecnico nel suo genere. Mai prima d'ora avevamo potuto apprezzare un livello di fotorealismo come quello esibito dal titolo UbiSoft, in grado di farvi strabuzzare gli occhi e chiedere se non abbiate invece, per errore, inserito nel vassoio un DVD di filmati girati da reporter "embedded" in zona di guerra. L'unica critica che possiamo muovere al comparto grafico, se si vuole, è una certa monotonia di stile. Il paesaggio urbano di Ciudad do Mexico, per di più completamente spogliato, in modo assolutamente inverosimile, di qualsiasi presenza umana civile, risulta alla fine ripetitivo, ancorché bellissimo da vedere ed esplorare.
L'assoluta impeccabilità visiva, che esibisce un sistema di gestione della luce dinamica in grado di sbalordire perfino che vedendo il primo Splinter Cell, qualche tempo fa, gridò al miracolo, è accompagnata da un sonoro senza sbavature, caratterizzato da un doppiaggio italiano perfetto e credibile e da un comparto effetti e rumori di fondo degno di Hollywood.
Oltre alle voci dei soldati, nemici (in spagnolo) e amici, d'ottimo livello anche se talvolta un po' ripetitive, verremo accompagnati dal suono realistico di armi ed esplosioni e da un fondale di rumori (sirene, spari lontani, allarmi di auto attivati da un colpo di rimbalzo, ecc) da non credere alle nostre orecchie.
La trama è discretamente costruita, e mostra evidente la firma del grande Tom. I "fantasmi" del team di Scott Mitchell, il nostro alter ego nel gioco, sono stavolta impegnati in una difficile missione di scorta e controinsurrezione a Ciudad do Mexico, teatro dell'incontro tra i presidenti di USA, Canada e dello stato centroamericano, in vista della stipula di un importante accordo. Ovviamente qualcosa andrà storto e la tensione salirà alle stelle, lasciando ancora una volta nelle nostre capaci mani di videogiocatori il compito di salvare il mondo dalla catastrofe imminente.
Ce la faremo? Tutto dipende dalla nostra performance nel corso delle missioni previste, una dozzina, varie al punto giusto da mantenere vivo l'interesse su cosa accadrà dopo.
Il nemico è costituito da decine di soldati messicani golpisti, la maggior parte dei quali, per una bizzarra perfidia insita nella peraltro ottima IA del gioco, sembrano caratterizzati da un'abilità di tiro decisamente superiore alla media.
Come facciano infatti, anche a livello Normale di difficoltà, a centrarvi da distanze inimmaginabili sparando a raffica con i loro fucili, rimane davvero un mistero balistico più intricato del disco volante di Roswell. Per fortuna lo stesso vale per voi e molto spesso vi basterà mirare "abbastanza vicino" al bersaglio per toglierlo di mezzo.
Affrontare un intero esercito, comunque, non sarà facile e i vostri sforzi saranno inesorabilmente destinati a fallire se non imparerete a servirvi in fretta delle diverse opzioni d'aiuto implementate.
Prima fra tutte la possibilità, in parecchie missioni, di spedire a farsi impallinare al posto vostro una squadra di tre soldati gestiti dall'IA, di solito sufficientemente agguerriti da non gettarsi alla garibaldina nel campo di tiro della prima mitragliatrice pesante che incontrano. L'atteggiamento dei vostri commilitoni verso il nemico e i loro spostamenti, insomma, potrà essere gestito direttamente, in gruppo o uno alla volta, con un sistema di comandi talmente accessibile da far sembrare quello di Rainbow Six 3 un'esame di fisica del terzo anno.
Oltre ai baldi giovani diversamente armati che vi seguiranno a piedi in giro per lo scenario urbano di gioco, vi potrete far accompagnare in battaglia, in talune missioni, dall'utilissimo mini-UAV Cypher, una sorta di girocottero radiocomandato, munito di telecamere e sensori in grado di localizzare per voi amenità come cecchini in agguato sui tetti e nidi di mitragliatrici pronte a sforacchiarvi il fondoschiena. Nelle situazioni più spinose, inoltre, potrete avvalervi del supporto di mezzi corazzati Bradley o Abrams e d'elicotteri Apache Longbow in grado di aver ragione in fretta anche delle sacche di resistenza più ostinate.
Il comando del supporto di terra e aereo viene coordinato attraverso un'interfaccia HUD d'impostazione aeronautica che anticipa nel gioco la futura dotazione IWS (Integrated Warfighter System), in corso di sviluppo e implementazione per l'esercito degli Stati Uniti. In qualità di comandante sul campo, potrete avere accesso ad una mole considerevole d'opzioni e informazioni (notiziari giornalistici inclusi) che moltiplica, di fatto, il numero delle opzioni a vostra disposizione per risolvere qualsiasi problematica tattica.
Le telecamere montate a bordo dei mezzi o dell'UAV vi permetteranno inoltre di guardare letteralmente con gli occhi di altri, sfruttando ciò che vedrete per coordinare le azioni d'attacco.
table2
Imparare ad adoperare al meglio questo ben di Dio è assolutamente funzionale per superare la campagna in single player. So perfettamente che tra voi c'è già chi sta pensando che è bravo abbastanza da farcela da solo. Non è così: ve n'accorgerete molto prima di terminare la missione numero uno della campagna.
Non mancano, infine, gadgets più consueti come le granate a frammentazione, e un vasto assortimento d'armi e accessori più o meno avveniristici. Mitico il fucile dotato di telecamera che ci permette di sparare dietro gli angoli, o l'arma pesante calibro 12,7 da sniper con la quale abbattere i nemici colpendoli attraverso muri a secco, lastre di cemento o simili. L'unica pecca è l'inspiegabile assenza delle granate fumogene, presenti nella versione per 360. La rimpiangerete, quando vi toccherà ricaricare l'ennesima volta la fase d'assalto ad un nido di mitragliatrici particolarmente ben piazzato.
Alla campagna singolare fin qui descritta, sviluppata da UbiSoft Paris, fa da complemento il comparto multiplayer seguito dalla Red Storm. Certo il massimo di 32 giocatori gestibili è ancora lontano dalle impagabili "ammucchiate" da 64 partecipanti di Battlefield 2. La soglia di divertimento, però, è anche qui molto elevata e contribuisce in modo sostanziale alla longevità del titolo. Due le opzioni di gioco, Cooperativo e Supremazia (16 contro 16, impegnati nel tentativo di mantenere il controllo del maggior numero possibile di punti di controllo). In entrambi i casi la coordinazione e l'affiatamento fanno davvero la differenza in termini d'appagamento, e un buon sistema di comunicazione vocale può giovare non poco alla riuscita complessiva. Peccato per qualche baco di troppo nel browser di connessione che rende la partecipazione ad un server di gioco attivo talvolta più aleatoria di un 5+1 al Superenalotto. Ci auguriamo che una patch, in grado di risolvere del tutto il problema, venga rilasciata al più presto.
Insomma, promozione a pieni voti per questo ennesimo successo annunciato UbiSoft. L'unica vera riserva resta quella espressa sull'eccessiva difficoltà di certi passaggi. E' vero che in guerra si muore, ma lo è altrettanto il fatto che di norma non si spedisce un uomo solo, come avviene nelle missioni più difficili di GRAW, da solo contro tutti, sia pure con la massima tecnologia del Ventunesimo Secolo indosso. Questo aspetto, unito all'assenza di un sistema di salvataggi svincolato dai checkpoint obbligati, non sempre correttamente posizionati, metterà a dura prova, lo so già, la pazienza di qualcuno.
Pazienza giovani padawan, direbbe un mio vecchio amico con le orecchie a punta, il consiglio è quello di affrontare ogni missione con calma e non darvi mai per vinti. GRAW merita di essere gustato a piccoli sorsi, un po' alla volta, per apprezzarne le mille qualità, piuttosto che essere ingurgitato a forza in mezza dozzina di sessioni, a costo di farselo andare di traverso.
Ghost Recon Advanced Warfighter
8
Voto
Redazione
Ghost Recon Advanced Warfighter
Bello come nessuno shooter prima d'oggi, impeccabile dal punto di vista della ricostruzione tecnica e del realismo, GRAW rappresenta un vero e proprio "must have" per qualsiasi appassionato di tactical shooter. La sua eccessiva difficoltà e l'assenza della possibilità di salvare liberamente, di contro, rischia di tenere lontana la fascia meno assidua o, al contrario, gli hardcore gamers appassionati di FPS puro (alla Quake 4, per capirsi). Chi ha recensito la versione per Xbox 360 parla di killer application. I requisiti hardware elevati di questa versione PC, però, non consentiranno se non alla fascia più facoltosa e aggiornata dell'utenza di apprezzarne tutte le innegabili qualità grafiche. In ogni caso, il buon sangue UbiSoft e Red Storm non mente. Ancora una volta, sarà un successo.