Ghost Recon Advanced Warfighter
di
WHAT'S UP? IL VERO GIOCO DELLA GUERRA
... - 30 militari appartenenti alle forze armate statunitensi sono caduti vittima di un attacco messo in atto da terroristi appartenenti alla fazione della "Giustizia per gli Oppressi" i satelliti hanno rilevato la presenza di numerose installazioni nucleari protette il Presidente degli Stati Uniti s'incontrerà oggi con le sue controparti messicane e canadesi per siglare l'accordo sulla cooperazione in materia sicurezza comune. Sono i titoli dell'ultima ora che scorrono sui video della Cnn. Oppure sullo schermo di un televisore a cui è collegata Xbox. che non è un decoder per i canali satellitari, ma un apparecchiatura per videogiochi. Sfumature lessicali. Infatti non c'è più molta differenza tra seguire le "breaking news" e seguire un videogioco tattico-militare come questo "Advanced Warfighter", terza generazione della famiglia "Ghost Recon".
CORREVA L'ANNO DEI FANTASMI
Con le liturgie pasquali che rimbombano in testa, Ghost Recon bussa alla porta con la puntualità di una colomba uscita dal forno. Ma le papille gustative si evolvono, come i gusti. Dopo due capolavori e svariate espansioni, non basta modificare la carta o il nastrino. Non basta lanciare espansioni, introdurre nuove tecnologie o scenari così apocalittici da andare bene solo per il risiko. GRAW è questo: un prodotto collaudato e compatto, simbolo degli sparatutto tattici. Ma ancora prima di essere sfornata, è troppo facile prevederne il sapore.
La next-gen è già sbarcata, e la sua versione di GRAW sembra essere finalmente l'arma letale per realizzare l'invasione del mercato. Xbox in fase di disarmo? I suoi "fantasmi" non aspettano che il pensionamento, la medaglia al merito, e una vacanza sotto l'ombrellone a Palm Beach? Già che si trovano in Messico...
STORY MODE: QUANDO GLI YANKEES DIVENTANO GRINGOS
Uno, il luogo: Città del Messico in mano a gruppi di ribelli. Due, il protagonista: Scott Mitchell; leader di un team di fanteria leggere (i "ghosts") dell'esercito americano incaricato di effettuare operazioni ad altissimo rischio. Tre, la missione: salvare il presidente USA e quello messicano dai ribelli separatisti che hanno trasformato la sigla di un accordo di cooperazione antiterrorismo e contro il traffico di droga e di clandestini, nella scintilla che potrebbe incendiare il globo. Restaurare la democrazia in Messico, sconfiggere i ribelli e liberare il presidente americano. E' ora che i "fantasmi" si materializzino. D'accordo: l'inflazione galoppante del terrorismo islamico ha bruciato anche la fantasia di Tom Clancy. Ma anche lo scenario americano incomincia ad essere indigesto, con gli USA forti e pacifici e i latino-americani sempre in subbuglio rivoluzionario. Lunga vita agli USA con manganello del poliziotto globale, nemico del popolo globale che però tiene a bada i nemici del mondo.
FILOSOFIA: ADDIO ALLE ARMI? NO!!!!
Il carro che spinge avanti GRAW è l'evoluzione tecnologica dei reparti speciali dello U.S. Army. Uno di questi prodigi avveniristici è il IWS integrated warfare system. La filosofia è quella della comunicazione globale: ogni soldato è interconnesso real-time con ogni elemento rilevante per le operazioni in atto. Quella sottile linea tra azione sfrenata e strategia su cui i più recenti titoli hanno camminato come fosse una fune da equilibristi, con GRAW diventa una divisione insuperabile come il Muro di Berlino. A Ovest soffia la libertà di giocare, ad Est vige l'ordine di marciare, raggiungere l'obiettivo, eliminare i nemici. La delicata arte della guerra è stata sminuzzata in una sequenza di bit e byte. Tutto è tecnologia, anche il coraggio e il rischio. l'imprevedibile diventa soltanto un "noise", un fastidio che disturba le trasmissioni del cross-com. Con l'augurio che questo festival di tecnologia militare non disturbi il sonno delle povere ossa di Sun-Tzu e Von Clausewitz.
SUL CAMPO:
Giocare a GRAW significa sapersi destreggiare con la sua visuale unica. L'arcobaleno di molteplici inquadrature disponibili è cancellato con la pesante gomma dell'inquadratura unica. Prendere o lasciare, cioè giocare con questa visuale oppure spegnere lo schermo. GRAW schiaccia ogni visuale in soggettiva, all'interno di un sofisticato casco dotato di visore con hud che proietta dati audiovideo in tempo reale, relativi sia agli altri membri della squadra che ai centri direttivi o ad altri soggetti mobili. L'hud occupa i quattro angoli dello schermo: l'elemento di maggiore innovazione è il cross-com, l'inquadratura della telecamera sul casco del compagno di squadra, che fornisce una dimensione visiva e più viva a ciò che precedentemente erano soltanto pulsanti per i comandi. L'individuazione degli avversari avviene in automatico, sempre visivamente. Completano l'hud l'indicatore delle munizioni e del tipo d'arma, lo stato di salute e una minimappa. E' il realismo bellezza. Ma allora dov'è la sostanza del realismo, oltre a quello visivo? E' escluso ogni uso di veicoli, mentre i movimenti sono fluidi nella loro attuazione ma limitati nella scelta. Camminare e correre sono ok, ma i "fantasmi" non possono più strisciare, né saltare ostacoli. Le stesse regole d'ingaggio sono state ridotte alla coppia ricognizione-eliminazione. Il cast bellico dei "fantasmi" è nutrito: un fucile d'assalto, uno di precisione, una pistola, un fucile mitragliere, due mitragliatori fissi, un lanciarazzi, un lanciagranate, granate fumogene e a frammentazione. Ospiti d'eccezione gli Apache per sgomberare il campo dall'artiglieria pesante e il Black Hawk per fornire assistenza, estrazione e mappatura aerea. I turbolenti messicani sono invece dotati di armamenti all'apparenza tradizionali, che li sospingono nella categoria degli "sfigati" con tanta rabbia e tanta povertà di mezzi.
"Vai-e-fai": ecco la filosofia spicciola di GRAW, facile da afferrare come una palla ferma, ma noiosa da giocare come una palla al piede.
VIDEO-SUONO: SALUTI DA MEXICO CITY
Già l'ambientazione non possiede il fascino per sedurre l'immaginario del giocatore. E' certamente uno scenario inedito, ma Città del Messico non rientra nell'elenco dei santuario della guerra come Beirut, una capitale caucasica o una bidonville africana. E' quindi uno sforzo percepire l'atmosfera del luogo, con la sua storia ed identità, mentre il coinvolgimento dovrebbe essere più naturale, specialmente in un gioco dove la percezione dei pericoli è saliente. Lo spessore emotivo e simbolico del luogo finisce dunque per assottigliarsi in un comune spazio di combattimento, un'arena dove contano i nemici e le armi. E' come pensare ad un attacco terroristico a Bergamo ci vuole molta immaginazione. Oppure molta enfasi tecnica per acchiappare l'attenzione del giocatore e farlo sentire "dentro" ad una vera crisi. Altrimenti resta un gioco, in senso negativo. Purtroppo anche il bersaglio della qualità grafica puramente tecnica è mancato. In sintesi telegrafica, GRAW vuol dire sterminio di effetti grafici.
Maestose le inquadrature a grandangolo, suggestivi i panorami, ma deprimente il primo piano su textures disegnate a colpi d'accetta e sbattute su schermo come blocchi di marmo. La sensazione è effettivamente quella di muoversi in una grande metropoli annichilita da una crisi improvvisa. Ma la scenografia con cui la città è dipinta è così surreale che sembra di trovarsi in una città fantasma dove gli unici vivi sono i guerriglieri e, ovviamente, i "fantasmi".
Ecco i prodi liberatori dell'umanità. Del protagonista non si può dire né vedere granchè, a parte l'avambraccio destro che impugna l'arma e l'avambraccio sinistro che trasmette gli ordini alla squadra GRAW non sa affascinare i giocatori, ma resta ammaliato dallo stile fps più ortodosso. I modelli fisici dei corpi sono convincenti, ma con la visuale forzatamente soggettiva non serve a molto. Una qualità costante, pulita, sobria, intelligente, sono numerosi aggettivi che non riescono a cancellare l'unico aggettivo storto: mediocre.
E' l'occasione per una full-immersione con lo spagnolo, esibito con la proverbiale irruenza ispanica. E' un buon effetto laterale, che però non ha la forza per sostenere da solo il peso di una colonna sonora, che peraltro è latitante. Realismo, realismo, realismo è la chiave di violino che finisce però per comporre uno spartito con poche, scarne note. Eccezione di merito per le voci, convincenti, anche se talvolta sfasate rispetto al ritmo degli eventi.
DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE...
Nutrono l'ambito proponimento di addentrarsi nel terreno dei titoli tattici, alla ricerca dell'odore del sangue reale e di mostri umani. L'attrazione del brand "Ghost Recon" rimane fortissima; decisamente più blanda quella del gioco giocato, più simile ad una materia di pregevole qualità ma lasciata incompiuta. La qualità grafica, anche su Xbox I, indietreggia rispetto alle vette del precendete episodio, dimostrando Ubisoft un'allarmante trascuratezza del potenziale di Xbox I. Xbox360 sta diventando il nuovo Colorado che invoglia i programmatori. Meno male che Xbox Live salva GRAW dal finire nelle mani dei terroristi della noia e del fastidio. Segni di stanchezza delle truppe? Morale sotto ai piedi? Soffia aria di licenza nella caserma di GRAW...
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... - 30 militari appartenenti alle forze armate statunitensi sono caduti vittima di un attacco messo in atto da terroristi appartenenti alla fazione della "Giustizia per gli Oppressi" i satelliti hanno rilevato la presenza di numerose installazioni nucleari protette il Presidente degli Stati Uniti s'incontrerà oggi con le sue controparti messicane e canadesi per siglare l'accordo sulla cooperazione in materia sicurezza comune. Sono i titoli dell'ultima ora che scorrono sui video della Cnn. Oppure sullo schermo di un televisore a cui è collegata Xbox. che non è un decoder per i canali satellitari, ma un apparecchiatura per videogiochi. Sfumature lessicali. Infatti non c'è più molta differenza tra seguire le "breaking news" e seguire un videogioco tattico-militare come questo "Advanced Warfighter", terza generazione della famiglia "Ghost Recon".
CORREVA L'ANNO DEI FANTASMI
Con le liturgie pasquali che rimbombano in testa, Ghost Recon bussa alla porta con la puntualità di una colomba uscita dal forno. Ma le papille gustative si evolvono, come i gusti. Dopo due capolavori e svariate espansioni, non basta modificare la carta o il nastrino. Non basta lanciare espansioni, introdurre nuove tecnologie o scenari così apocalittici da andare bene solo per il risiko. GRAW è questo: un prodotto collaudato e compatto, simbolo degli sparatutto tattici. Ma ancora prima di essere sfornata, è troppo facile prevederne il sapore.
La next-gen è già sbarcata, e la sua versione di GRAW sembra essere finalmente l'arma letale per realizzare l'invasione del mercato. Xbox in fase di disarmo? I suoi "fantasmi" non aspettano che il pensionamento, la medaglia al merito, e una vacanza sotto l'ombrellone a Palm Beach? Già che si trovano in Messico...
STORY MODE: QUANDO GLI YANKEES DIVENTANO GRINGOS
Uno, il luogo: Città del Messico in mano a gruppi di ribelli. Due, il protagonista: Scott Mitchell; leader di un team di fanteria leggere (i "ghosts") dell'esercito americano incaricato di effettuare operazioni ad altissimo rischio. Tre, la missione: salvare il presidente USA e quello messicano dai ribelli separatisti che hanno trasformato la sigla di un accordo di cooperazione antiterrorismo e contro il traffico di droga e di clandestini, nella scintilla che potrebbe incendiare il globo. Restaurare la democrazia in Messico, sconfiggere i ribelli e liberare il presidente americano. E' ora che i "fantasmi" si materializzino. D'accordo: l'inflazione galoppante del terrorismo islamico ha bruciato anche la fantasia di Tom Clancy. Ma anche lo scenario americano incomincia ad essere indigesto, con gli USA forti e pacifici e i latino-americani sempre in subbuglio rivoluzionario. Lunga vita agli USA con manganello del poliziotto globale, nemico del popolo globale che però tiene a bada i nemici del mondo.
FILOSOFIA: ADDIO ALLE ARMI? NO!!!!
Il carro che spinge avanti GRAW è l'evoluzione tecnologica dei reparti speciali dello U.S. Army. Uno di questi prodigi avveniristici è il IWS integrated warfare system. La filosofia è quella della comunicazione globale: ogni soldato è interconnesso real-time con ogni elemento rilevante per le operazioni in atto. Quella sottile linea tra azione sfrenata e strategia su cui i più recenti titoli hanno camminato come fosse una fune da equilibristi, con GRAW diventa una divisione insuperabile come il Muro di Berlino. A Ovest soffia la libertà di giocare, ad Est vige l'ordine di marciare, raggiungere l'obiettivo, eliminare i nemici. La delicata arte della guerra è stata sminuzzata in una sequenza di bit e byte. Tutto è tecnologia, anche il coraggio e il rischio. l'imprevedibile diventa soltanto un "noise", un fastidio che disturba le trasmissioni del cross-com. Con l'augurio che questo festival di tecnologia militare non disturbi il sonno delle povere ossa di Sun-Tzu e Von Clausewitz.
SUL CAMPO:
Giocare a GRAW significa sapersi destreggiare con la sua visuale unica. L'arcobaleno di molteplici inquadrature disponibili è cancellato con la pesante gomma dell'inquadratura unica. Prendere o lasciare, cioè giocare con questa visuale oppure spegnere lo schermo. GRAW schiaccia ogni visuale in soggettiva, all'interno di un sofisticato casco dotato di visore con hud che proietta dati audiovideo in tempo reale, relativi sia agli altri membri della squadra che ai centri direttivi o ad altri soggetti mobili. L'hud occupa i quattro angoli dello schermo: l'elemento di maggiore innovazione è il cross-com, l'inquadratura della telecamera sul casco del compagno di squadra, che fornisce una dimensione visiva e più viva a ciò che precedentemente erano soltanto pulsanti per i comandi. L'individuazione degli avversari avviene in automatico, sempre visivamente. Completano l'hud l'indicatore delle munizioni e del tipo d'arma, lo stato di salute e una minimappa. E' il realismo bellezza. Ma allora dov'è la sostanza del realismo, oltre a quello visivo? E' escluso ogni uso di veicoli, mentre i movimenti sono fluidi nella loro attuazione ma limitati nella scelta. Camminare e correre sono ok, ma i "fantasmi" non possono più strisciare, né saltare ostacoli. Le stesse regole d'ingaggio sono state ridotte alla coppia ricognizione-eliminazione. Il cast bellico dei "fantasmi" è nutrito: un fucile d'assalto, uno di precisione, una pistola, un fucile mitragliere, due mitragliatori fissi, un lanciarazzi, un lanciagranate, granate fumogene e a frammentazione. Ospiti d'eccezione gli Apache per sgomberare il campo dall'artiglieria pesante e il Black Hawk per fornire assistenza, estrazione e mappatura aerea. I turbolenti messicani sono invece dotati di armamenti all'apparenza tradizionali, che li sospingono nella categoria degli "sfigati" con tanta rabbia e tanta povertà di mezzi.
"Vai-e-fai": ecco la filosofia spicciola di GRAW, facile da afferrare come una palla ferma, ma noiosa da giocare come una palla al piede.
VIDEO-SUONO: SALUTI DA MEXICO CITY
Già l'ambientazione non possiede il fascino per sedurre l'immaginario del giocatore. E' certamente uno scenario inedito, ma Città del Messico non rientra nell'elenco dei santuario della guerra come Beirut, una capitale caucasica o una bidonville africana. E' quindi uno sforzo percepire l'atmosfera del luogo, con la sua storia ed identità, mentre il coinvolgimento dovrebbe essere più naturale, specialmente in un gioco dove la percezione dei pericoli è saliente. Lo spessore emotivo e simbolico del luogo finisce dunque per assottigliarsi in un comune spazio di combattimento, un'arena dove contano i nemici e le armi. E' come pensare ad un attacco terroristico a Bergamo ci vuole molta immaginazione. Oppure molta enfasi tecnica per acchiappare l'attenzione del giocatore e farlo sentire "dentro" ad una vera crisi. Altrimenti resta un gioco, in senso negativo. Purtroppo anche il bersaglio della qualità grafica puramente tecnica è mancato. In sintesi telegrafica, GRAW vuol dire sterminio di effetti grafici.
Maestose le inquadrature a grandangolo, suggestivi i panorami, ma deprimente il primo piano su textures disegnate a colpi d'accetta e sbattute su schermo come blocchi di marmo. La sensazione è effettivamente quella di muoversi in una grande metropoli annichilita da una crisi improvvisa. Ma la scenografia con cui la città è dipinta è così surreale che sembra di trovarsi in una città fantasma dove gli unici vivi sono i guerriglieri e, ovviamente, i "fantasmi".
Ecco i prodi liberatori dell'umanità. Del protagonista non si può dire né vedere granchè, a parte l'avambraccio destro che impugna l'arma e l'avambraccio sinistro che trasmette gli ordini alla squadra GRAW non sa affascinare i giocatori, ma resta ammaliato dallo stile fps più ortodosso. I modelli fisici dei corpi sono convincenti, ma con la visuale forzatamente soggettiva non serve a molto. Una qualità costante, pulita, sobria, intelligente, sono numerosi aggettivi che non riescono a cancellare l'unico aggettivo storto: mediocre.
E' l'occasione per una full-immersione con lo spagnolo, esibito con la proverbiale irruenza ispanica. E' un buon effetto laterale, che però non ha la forza per sostenere da solo il peso di una colonna sonora, che peraltro è latitante. Realismo, realismo, realismo è la chiave di violino che finisce però per comporre uno spartito con poche, scarne note. Eccezione di merito per le voci, convincenti, anche se talvolta sfasate rispetto al ritmo degli eventi.
DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE...
Nutrono l'ambito proponimento di addentrarsi nel terreno dei titoli tattici, alla ricerca dell'odore del sangue reale e di mostri umani. L'attrazione del brand "Ghost Recon" rimane fortissima; decisamente più blanda quella del gioco giocato, più simile ad una materia di pregevole qualità ma lasciata incompiuta. La qualità grafica, anche su Xbox I, indietreggia rispetto alle vette del precendete episodio, dimostrando Ubisoft un'allarmante trascuratezza del potenziale di Xbox I. Xbox360 sta diventando il nuovo Colorado che invoglia i programmatori. Meno male che Xbox Live salva GRAW dal finire nelle mani dei terroristi della noia e del fastidio. Segni di stanchezza delle truppe? Morale sotto ai piedi? Soffia aria di licenza nella caserma di GRAW...