Ghost Recon

di Marco Modugno
Eccezione che conferma la regola. L'ultima uscita per Wii del franchise Ghost Recon, saga nota agli appassionati per aver sempre perseguito un livello di realismo tecnico e tattico decisamente superiore alla media degli FPS, si presenta al primo assaggio in tutt'altro modo. Forse prevedendo che l'utenza media della console Nintendo, decisamente più giovane e casual di quella delle cugine Sony e Microsoft e dei giocatori da PC, nutre scarsointeresseper un approccio cerebrale, tarato al millimetro, inzeppato fino all'orlo di supertecnologia futuristica, ma incapace diperdonare il minimo errore tattico da parte del giocatore in un'ambientazione dove i proiettili, invece di arrossare lo schermo o far scendere un'improbabile barra della vita, fanno il loro mestiere esattamente come nel mondo reale, uccidendovi quasi all'istante, Ubi ha deciso di giocare con un altro mazzo.
No, il giocatore medio Nintendo non avrebbe capito.



Ore di Wii Sports a base di Mii sorridenti (o ghignanti, fate voi; a me le smorfie di quei piccoli bastardi inquietano più di una stanza buia piena di bambole di porcellana che mi fissano con i loro gelidi occhi di vetro...), di manicaretti sfornati con Cooking Mama o di coloratissimi salti ammazza-tartarugaa fianco diMario lo hanno disabituato (e non é detto che sia un male) alle orge di sangue che caratterizzano la maggior parte dei giochi d'azione attuali, come pure alla forma mentis tattica necessaria ad affrontare senza patemi una missione del Ghost Recon che tutti conosciamo. Ecco allora che, esclusivamente per la piattaforma Nintendo, Ubisoft cambia rotta e punta il tutto per tutto su una formula rail-shooter non troppo dissimile dai vari House of the Dead o Virtua Cop. Il risultato, grazie anche all'implementazione di un'immancabileopzione multiplayer cooperativa da disputare sulla stessa console, non éda butar viadopotutto, anche se, come spesso accade per i giochi "per adulti" esportati sulla Wii, manca quella mano di smalto in più, in grado di farne un giocone indimenticabile.

Trattandosi di un titolo firmato Tom Clancy, ovviamente, l'arsenale e l'ambientazione sono quelli tipici dei techno-thriller anni Novanta, incluso il mega complotto da sventare percorrendo in assetto tattico le strade incredibilmente deserte di una Mosca surreale ela panopliaultratecnologica, droni inclusi. Niente da dire, se non che tanto ben di Dio tecnologico rischia alla finedi "stroppiare". I soldati del futuro di Ghost Recon somigliano ormai un po' troppo allo Spartan di Halo, levando il gusto a qualche vecchio fante come medi giocarsela con il nemico alla maniera di una volta, da dietro il mirino metallico di un fucile. Oltretutto, pur con tutto l'ottimismo del mondo, é davvero difficile ipotizzare una simile evoluzione a breve, soprattutto tenendo conto delle attuali finanze del Dipartimento della Difesa USA, drenate dagli impegni all'estero nella guerra al terrorismo. La trama, però, stavolta é meno ingerente del solito, lasciando molto più spazio all'azione immediata, caratterizzata da un ritmo incalzante che fa dimenticare ben presto il fatto che i protagonisti del gioco si spostano su binari ben prestabiliti, con il solo scopo di abbattere con il loro fuoco implacabile qualsiasi essere vivente si pari loro dinanzi.



Caratterizzato da un sistema di controllo ottimamente calibrato (ecco qui la mano dei capaci sviluppatori Ubi!) il gameplay non meriterebbe nessuna reprimenda severa, se non fosse per l'IA del vostro gregario, deludente ogni volta che non é un vostro amico a guidarlo con un secondo controller, o per quella dei nemici, davvero imbarazzante per l'auolesionismo che li caratterizza e che, al di là di qualche momento più difficile, ma mai frustrante, rende l'esperienza di gioco decisamente abbordabile e veloce. Per non dire breve (massimo sei ore, alla difficoltà più alta).

Per fortuna, viene in soccorso dei vostri avversari una certa varietà, che riesce a scongiurare la sensazione da tiro a segno, senza tuttavia eliminare del tutto il problema. Gli avversari con lanciarazzi e specialmente i genieri dotati di droni terrestri radiocomandati e imbottiti di esplosivo, rappresenterannoa tratti un grattacapo un po' più impegnativo della media, ma solo se accompagnati da un po' di carne da cannone ordinaria che vi tenga occupati.
L'esperienza di gioco ci guadagna nettamente se si affronta la campagna in cooperativo, affiancati da un amico sulla stessa console. Unaspetto che, comunque, vale un po' per qualsiasi gioco del genere e che, specialmente per una console che ha fatto del "party game" una filosofia di marketing, può fare la differenza quando si tratta di assegnare il voto finale.

Promozione con sufficienza piena, quindi, ma non molto di più, per questo titolo. Il multiplayer competitivo, infatti, al contrario del coop, non aggiunge gran sapore alla pietanza, né riesce a farlo la modalità Arcade a punteggio. Considerate grafica e sonoro, anche loro nella media del genere, mi sento di consigliare GR senza riservesolo a chi é certo di poter usufruire anche della modalità cooperativa. Con quello che costano i giochi oggi, pensare di sborsare un prezzo pieno per cinque-sei ore di gioco, infatti, può apparire a molti uno scambionon del tuttovantaggioso.