Ghost Recon
di
Redazione Gamesurf
Anche i modelli dei soldati non deludono. Il dato positivo é che, a differenza di quanto accade in altri titoli, non c'é una parte della loro anatomia più definita delle altre; i volti sono molto realistici e anche tutti gli altri dettagli sono curati nella stessa maniera, fino alle armi che sono perfettamente riconoscibili in ogni particolare. I Ghosts e i militari sovietici sono inoltre abbastanza diversificati l'uno dall'altro in quanto ad uniformi, volti e metodi di camuffamento. Globalmente Ghost Recon fa un deciso passo in avanti quanto a lasciare increduli di fronte ad uno scenario tridimensionale: naturalmente questo ha il prezzo di richieste hardware tra le più esose del settore dato che per far girare il gioco in alta risoluzione con i dettagli regolati al massimo dovrete avere almeno un Pentium III a 800 MHz con 256MB di RAM e una scheda grafica con chipset GeForce 2 o 3
TATTICA E GAMEPLAY
Anche se l'ambiente sembra quello familiare di uno sparatutto, in questo gioco si va avanti solo ragionando bene sulla morfologia del territorio. In effetti, non c'é niente di peggio che trovarsi in un luogo aperto e avanzare sconsideratamente senza verificare prima la posizione dei militari avversari: in questo modo di regola si finisce sotto il fuoco nemico senza riuscire a capire da dove arrivano i proiettili, e, essendo il gioco realistico, basta un colpo alla testa per rimanere uccisi. Può essere frustrante, ma questa é la realtà di un assalto di terra, e Ghost Recon si limita a simularla: non siamo gli unici ad avere il vantaggio dei fucili con i mirini telescopici, anche il nemico sa usarli bene ed é ben appostato. Chi ha visto Full Metal Jacket ricorderà quella sequenza in cui i marine cadevano uno dietro l'altro sotto il fuoco di un cecchino vietnamita appostato all'interno di un palazzo; in Ghost Recon succede spesso la stessa cosa: di solito é già una fortuna riuscire a capire da dove vengono i proiettili, anche se il nostro compito é facilitato da un indicatore che mostra da dove il nostro soldato ha sentito provenire i colpi. Al secco campionamento del primo sparo, che spesso rompe dei lunghi momenti di calma, si fa un balzo sulla sedia e il primo riflesso é quello di buttarsi per terra e strisciare freneticamente per cercare di vedere qualcosa (in questo siamo fortunatamente aiutati dal mirino telescopico del fucile, con un moderato fattore d'ingrandimento regolabile mediante la rotella del mouse o la tastiera)
TATTICA E GAMEPLAY
Anche se l'ambiente sembra quello familiare di uno sparatutto, in questo gioco si va avanti solo ragionando bene sulla morfologia del territorio. In effetti, non c'é niente di peggio che trovarsi in un luogo aperto e avanzare sconsideratamente senza verificare prima la posizione dei militari avversari: in questo modo di regola si finisce sotto il fuoco nemico senza riuscire a capire da dove arrivano i proiettili, e, essendo il gioco realistico, basta un colpo alla testa per rimanere uccisi. Può essere frustrante, ma questa é la realtà di un assalto di terra, e Ghost Recon si limita a simularla: non siamo gli unici ad avere il vantaggio dei fucili con i mirini telescopici, anche il nemico sa usarli bene ed é ben appostato. Chi ha visto Full Metal Jacket ricorderà quella sequenza in cui i marine cadevano uno dietro l'altro sotto il fuoco di un cecchino vietnamita appostato all'interno di un palazzo; in Ghost Recon succede spesso la stessa cosa: di solito é già una fortuna riuscire a capire da dove vengono i proiettili, anche se il nostro compito é facilitato da un indicatore che mostra da dove il nostro soldato ha sentito provenire i colpi. Al secco campionamento del primo sparo, che spesso rompe dei lunghi momenti di calma, si fa un balzo sulla sedia e il primo riflesso é quello di buttarsi per terra e strisciare freneticamente per cercare di vedere qualcosa (in questo siamo fortunatamente aiutati dal mirino telescopico del fucile, con un moderato fattore d'ingrandimento regolabile mediante la rotella del mouse o la tastiera)
Ghost Recon
8
Voto
Redazione
Ghost Recon
Ci sono tanti sparatutto che trovano nella sola modalità multiplayer la loro unica ragione di esistere. Per Ghost Recon non è così. La sua profondità simulativa lo rende una sfida interessante anche in single player, dove abbiamo modo non solo di sparare, ma anche di ragionare. Tecnicamente il titolo di Red Storm Entertainment riesce certamente nell'impresa di innovare il settore, raggiungendo un livello di dettaglio elevatissimo che coadiuva il gameplay al meglio nel calare il giocatore in un'atmosfera di coinvolgente tensione, anche se al prezzo di alti requisiti hardware. Essendo un gioco piuttosto originale ci sono ancora alcuni particolari del gameplay che avrebbero bisogno di una messa a punto e che concernono soprattutto la gestione dei team e l'impostazione degli ordini. Detto questo, Ghost Recon rimane comunque un gran gioco, perché i meriti di un concept veramente ottimo e di una realizzazione tecnica eccellente superano di gran lunga i difetti evidenziati. E' peraltro un gioco che cattura, non solamente un demo delle capacità del vostro ultimo computer. Se il vostro PC ha i requisiti necessari, pensateci seriamente.