Ghost Recon: Future Soldier
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Da qui la necessità di un sistema "spara e ripara" rivisto e corretto rispetto al passato, che permettesse al giocatore di muoversi più agilmente rispetto al passato, di cercare continuamente nuovi ripari, soprattutto perché, a volte, quelli trovati tenderanno a sbriciolarsi sotto i colpi più pesanti dei nostri avversari. Ovviamente alle parti più dinamiche saranno alternate sessioni di puro stealth, come detto anche in precedenza, ed é forse in queste sessioni che il gioco ha acquistato valore, mettendoci di fronte a situazioni (specialmente ai livelli di difficoltà più elevati), che hanno richiesto un minimo di ingegno e pianificazione. Memorabile la missione in solitaria per recuperare un VIP sovietico (non vi sveliamo di più), dove ci siamo realmente divertiti a modificare approccio all'azione a sfruttare al minimo indispensabile i gadgets tecnologici. Importantissimo, come sempre, l'equipaggiamento bellico in nostro possesso, che potremo decidere a tavolino prima di scendere sul terreno di battaglia. Il sistema ci consiglierà quello più consono alla situazione, ma starà a noi decidere se accettare quanto suggerito o fare di testa nostra.
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Sappiate però che in base alle vostre scelte varierà (in alcuni casi anche di parecchio), l'approccio alla missione. Ottima la possibilità di personalizzazione dell'arma, forse tra le più complete viste in un tactical shooter. Nella schermata di scelta infatti potremo "smontare" l'arma in nostro possesso (tramite anche le gesture del Kinect) per modificarne praticamente ogni singolo componente. Non solo mirini e bocche da fuoco, ma anche le specifiche del grilletto, il calcio dell'arma, il sottocanna e il sistema a gas. Una vera gioia per i più guerrafondai che avranno l'illusione di montare e smontare il nostro arsenale con le nostre stesse mani. Qualsiasi modifica apportata alla vostra arma sarà comunque testabile in uno speciale poligono di tiro dove potrete capire quanto effettivamente le modifiche apportate siano o meno di vostro gradimento.
L'offerta ludica di Future Soldier si chiude con la possibilità di gioco in cooperativa (che innalza il valore medio di ogni singola missione) e un multiplayer che ha mostrato ottime potenzialità nel costruirsi una strada parallela al solito Call of Duty. Maggiore predisposizione tattica, miglior lavoro di squadra e più in generale un più accurato uso delle armi (dato l'approccio maggiormente realistico), sono requisiti necessari per avere la meglio sugli avversari. Anche in questo caso si vanno ad incastrare i vari gadgets messi a disposizione come sensori di varia natura e droni rilevatori che rappresentano delle buone varianti al gameplay.
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Il sistema, così come dimostrato anche nella recente beta, si dimostra valido e avvincente anche se non possiamo fare a meno di segnalare un fastidioso eccesso di "spawn kill" che alla lunga potrebbe mal digerito dai giocatori più esigenti. Per il resto si segnala il classico "skill tree" che permette al giocatore di upgradare caratteristiche, armamentario e gadgets in possesso in base ai punti esperienza acquisiti sul campo. Un "COD Killer" , quindi? Probabilmente no, ma si siamo sicuri che saranno tanti i giocatori di Call of Duty che vorranno testare sul campo le qualità tattiche di Ghost Recon e siamo certi che qualcuno rimarrà impigliato nella rete Ubisoft. Tralasciabile, invece, la modalità "orda" inserita forse più per fare spessore e fare praticamente con armamenti e sistemi di copertura. Uno stratagemma, forse, per andare a ingrossare la longevità del prodotto che già di per se si assesta sulla decina di ore, forse anche più. Molto dipenderà dall'approccio con cui affronterete le missioni assegnate.
E veniamo quindi al tasto dolente di Future Soldier: il comparto tecnico. Intendiamoci, Ubisoft non ha fatto un lavoro pessimo con questo nuovo Ghost Recon ma di sicuro non é il miglior modo per salutare questa next gen. Niente da ridire sulle animazioni di protagonisti e comprimari che, si vede, provengono da ispiratissime sessioni di motion capture. Niente da dire nemmeno sulla costruzione degli ambienti e più in generale sul level design, progettato e disegnato proprio sul concetto "Hiding & Shooting" e quindi carico di ripari di varia natura e di dimensioni abbastanza generose, anche se solo parzialmente esplorabile. Quello su cui non possiamo sorvolare é sulla scarsa qualità delle texture, in generale molto piatte e che specialmente nella rappresentazione dei volti dei protagonisti, raggiunge livelli quasi imbarazzanti. Un tarlo che Ubisoft si porta dietro da fin troppo tempo e a cui dovrebbe cercare di porre definitivamente rimedio. Ottimo invece il doppiaggio italiano, supportato da una buona interpretazione dei doppiatori nostrani, capaci di creare il giusto feeling della battaglia sul campo. Ovviamente a supporto c'é un ottimo set di effetti speciali, tutti molto realistici e musiche d'effetto capaci di "trasportarci" nel vivo della battaglia.
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Sappiate però che in base alle vostre scelte varierà (in alcuni casi anche di parecchio), l'approccio alla missione. Ottima la possibilità di personalizzazione dell'arma, forse tra le più complete viste in un tactical shooter. Nella schermata di scelta infatti potremo "smontare" l'arma in nostro possesso (tramite anche le gesture del Kinect) per modificarne praticamente ogni singolo componente. Non solo mirini e bocche da fuoco, ma anche le specifiche del grilletto, il calcio dell'arma, il sottocanna e il sistema a gas. Una vera gioia per i più guerrafondai che avranno l'illusione di montare e smontare il nostro arsenale con le nostre stesse mani. Qualsiasi modifica apportata alla vostra arma sarà comunque testabile in uno speciale poligono di tiro dove potrete capire quanto effettivamente le modifiche apportate siano o meno di vostro gradimento.
L'offerta ludica di Future Soldier si chiude con la possibilità di gioco in cooperativa (che innalza il valore medio di ogni singola missione) e un multiplayer che ha mostrato ottime potenzialità nel costruirsi una strada parallela al solito Call of Duty. Maggiore predisposizione tattica, miglior lavoro di squadra e più in generale un più accurato uso delle armi (dato l'approccio maggiormente realistico), sono requisiti necessari per avere la meglio sugli avversari. Anche in questo caso si vanno ad incastrare i vari gadgets messi a disposizione come sensori di varia natura e droni rilevatori che rappresentano delle buone varianti al gameplay.
Il sistema, così come dimostrato anche nella recente beta, si dimostra valido e avvincente anche se non possiamo fare a meno di segnalare un fastidioso eccesso di "spawn kill" che alla lunga potrebbe mal digerito dai giocatori più esigenti. Per il resto si segnala il classico "skill tree" che permette al giocatore di upgradare caratteristiche, armamentario e gadgets in possesso in base ai punti esperienza acquisiti sul campo. Un "COD Killer" , quindi? Probabilmente no, ma si siamo sicuri che saranno tanti i giocatori di Call of Duty che vorranno testare sul campo le qualità tattiche di Ghost Recon e siamo certi che qualcuno rimarrà impigliato nella rete Ubisoft. Tralasciabile, invece, la modalità "orda" inserita forse più per fare spessore e fare praticamente con armamenti e sistemi di copertura. Uno stratagemma, forse, per andare a ingrossare la longevità del prodotto che già di per se si assesta sulla decina di ore, forse anche più. Molto dipenderà dall'approccio con cui affronterete le missioni assegnate.
E veniamo quindi al tasto dolente di Future Soldier: il comparto tecnico. Intendiamoci, Ubisoft non ha fatto un lavoro pessimo con questo nuovo Ghost Recon ma di sicuro non é il miglior modo per salutare questa next gen. Niente da ridire sulle animazioni di protagonisti e comprimari che, si vede, provengono da ispiratissime sessioni di motion capture. Niente da dire nemmeno sulla costruzione degli ambienti e più in generale sul level design, progettato e disegnato proprio sul concetto "Hiding & Shooting" e quindi carico di ripari di varia natura e di dimensioni abbastanza generose, anche se solo parzialmente esplorabile. Quello su cui non possiamo sorvolare é sulla scarsa qualità delle texture, in generale molto piatte e che specialmente nella rappresentazione dei volti dei protagonisti, raggiunge livelli quasi imbarazzanti. Un tarlo che Ubisoft si porta dietro da fin troppo tempo e a cui dovrebbe cercare di porre definitivamente rimedio. Ottimo invece il doppiaggio italiano, supportato da una buona interpretazione dei doppiatori nostrani, capaci di creare il giusto feeling della battaglia sul campo. Ovviamente a supporto c'é un ottimo set di effetti speciali, tutti molto realistici e musiche d'effetto capaci di "trasportarci" nel vivo della battaglia.