Giants: Citizen Kabuto
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Se per alcuni versi Giants vanta dunque elementi strategici e gestionali resta comunque predominante la fase di azione pura che, durante la campagna nei panni dei Meccs, ricorda moltissimo Tribes, essendo queste piccole creature dotate di un jet-pack con il quale valicano montagne, laghi e valli colpendo i nemici con efficaci attacchi aerei
Rivestendo un ruolo tanto importante i combattimenti devono necessariamente essere molto curati ed é dunque con un sospiro di sollievo che, sebbene non sia il caso di azzardare paragoni con un mostro sacro come Quake 3, possiamo affermare in linea generale il valore assoluto di questa importante componente. Ricche di armi, magie, gadget e abilità le tre razze presenti si distinguono notevolmente l'una dall'altra obbligando il giocatore a un approccio sempre diverso con il nemico. Rapidi e armati dalla testa ai piedi di tecnologiche sputafuoco i Meccs colpiscono dalla distanza sfruttando il gioco di squadra, Delphi sostituisce alle armi pericolose e potenti incantesimi e una serie di mortali archi, non disdegnando lo scontro diretto mentre Kabuto si affida esclusivamente alla propria potenza, menando pericolosi calci e pugni a tutto ciò che si muove o intralcia il suo cammino
Molto più completa e ricca di eventi la prima campagna (quella dei Mecc) é sicuramente la meglio riuscita del gioco e la più impegnativa, capace di intrattenere il giocatore per parecchie ore di gioco; ciò accade comunque, anche se in misura minore, per le restanti due campagne che sembrano invece (e in particolare l'ultima con Kabuto) stese molto più frettolosamente della prima dagli sviluppatori, forse decisi a non volere infliggere ulteriori ritardi al prodotto
DELIRIO VISIVO E SONORO
Abbiamo accennato alla grandiosità del motore grafico che muove Giants e pertanto é bene precisare cosa effettivamente sia in grado di fare questo engine di PlanetMoon Studios, nel caso le ben 152 immagini a corredo di questo articolo non fossero sufficienti
Ambientato su un pianeta quasi interamente di tipo tropicale, fatto di grandi isole circondate dall'oceano, lo scenario di Giants é già di per sé capace di lasciare basiti grazie a spettacolari e sterminate distese di prati, valli, monti e laghi che il giocatore può davvero attraversare senza limiti. In modo diametralmente opposto all'atmosfera di Sacrifice (attualmente l'unico titolo in grado di concorrere con Giants per quanto riguarda la grafica) il pianeta di Kabuto fa della luce il proprio cavallo di battaglia offrendo immagini sempre estremamente luminose e colorate, ricche di vita e di florida natura. Il sole che tramonta o che splende alto nel cielo colpisce la terra su cui ci si muove, abbagliando le bianche coste delle isole o proiettando la propria ombra sulle valli in un'alternanza (calcolata in tempo reale) incredibilmente suggestiva. Non é affatto raro ritrovarsi, nel corso della partita e magari proprio durante un violento scontro, completamente rapiti dalla spettacolarità delle immagini e pertanto immobili, con il mouse che ruota la telecamera, a godere delle splendide panoramiche che solo un ottimo sfruttamento del T&L é in grado di offrire. Le ombre calcolate in tempo reale, la trasparenza dell'acqua, i riflessi dei raggi del sole e le texture di personaggi, mostri e dell'isola stessa raggiungono un dettaglio impressionante e sono solo alcune delle maestrie di un motore grafico che dà il meglio di sé soprattutto se si ha la possibilità di sfruttare la modalità a 32 bit
Rivestendo un ruolo tanto importante i combattimenti devono necessariamente essere molto curati ed é dunque con un sospiro di sollievo che, sebbene non sia il caso di azzardare paragoni con un mostro sacro come Quake 3, possiamo affermare in linea generale il valore assoluto di questa importante componente. Ricche di armi, magie, gadget e abilità le tre razze presenti si distinguono notevolmente l'una dall'altra obbligando il giocatore a un approccio sempre diverso con il nemico. Rapidi e armati dalla testa ai piedi di tecnologiche sputafuoco i Meccs colpiscono dalla distanza sfruttando il gioco di squadra, Delphi sostituisce alle armi pericolose e potenti incantesimi e una serie di mortali archi, non disdegnando lo scontro diretto mentre Kabuto si affida esclusivamente alla propria potenza, menando pericolosi calci e pugni a tutto ciò che si muove o intralcia il suo cammino
Molto più completa e ricca di eventi la prima campagna (quella dei Mecc) é sicuramente la meglio riuscita del gioco e la più impegnativa, capace di intrattenere il giocatore per parecchie ore di gioco; ciò accade comunque, anche se in misura minore, per le restanti due campagne che sembrano invece (e in particolare l'ultima con Kabuto) stese molto più frettolosamente della prima dagli sviluppatori, forse decisi a non volere infliggere ulteriori ritardi al prodotto
DELIRIO VISIVO E SONORO
Abbiamo accennato alla grandiosità del motore grafico che muove Giants e pertanto é bene precisare cosa effettivamente sia in grado di fare questo engine di PlanetMoon Studios, nel caso le ben 152 immagini a corredo di questo articolo non fossero sufficienti
Ambientato su un pianeta quasi interamente di tipo tropicale, fatto di grandi isole circondate dall'oceano, lo scenario di Giants é già di per sé capace di lasciare basiti grazie a spettacolari e sterminate distese di prati, valli, monti e laghi che il giocatore può davvero attraversare senza limiti. In modo diametralmente opposto all'atmosfera di Sacrifice (attualmente l'unico titolo in grado di concorrere con Giants per quanto riguarda la grafica) il pianeta di Kabuto fa della luce il proprio cavallo di battaglia offrendo immagini sempre estremamente luminose e colorate, ricche di vita e di florida natura. Il sole che tramonta o che splende alto nel cielo colpisce la terra su cui ci si muove, abbagliando le bianche coste delle isole o proiettando la propria ombra sulle valli in un'alternanza (calcolata in tempo reale) incredibilmente suggestiva. Non é affatto raro ritrovarsi, nel corso della partita e magari proprio durante un violento scontro, completamente rapiti dalla spettacolarità delle immagini e pertanto immobili, con il mouse che ruota la telecamera, a godere delle splendide panoramiche che solo un ottimo sfruttamento del T&L é in grado di offrire. Le ombre calcolate in tempo reale, la trasparenza dell'acqua, i riflessi dei raggi del sole e le texture di personaggi, mostri e dell'isola stessa raggiungono un dettaglio impressionante e sono solo alcune delle maestrie di un motore grafico che dà il meglio di sé soprattutto se si ha la possibilità di sfruttare la modalità a 32 bit