Giovanna D'Arco: War and Warriors

di Alessandro 'Alenet' Cossu

GUERRA E GUERRIERI.
Recensire un titolo di impronta storica come questo Giovanna d'Arco War & Warriors, diviene impossibile senza prima delineare un quadro del periodo storico della narrazione e della sua affascinante e controversa protagonista. Se consideriamo che il titolo targato Microids ci propone un avventura che tenta di seguire pedissequamente le vicende della focosa ragazza, un preambolo pare d'obbligo. I primi trent'anni del 1400 non sono stati esattamente rosei, per quello che riguarda la nostra vicina Francia. Fra peste e carestia, ordini occulti e focolai di guerra in ogni dove, con un regno quello francese sempre in bilico fra una aspra libertà e una tiranneggiante dominazione di stampo anglosassone, gli sfortunati abitanti della Francia in generale e della Loira in particolare non godevano certo di un periodo di vacche grasse. Aux contrair (mi si passi il gioco di parole), la situazione era quanto meno desolante. Ed è in questo dissestato quadro socio-politico che vedrà i natali una formidabile fanciulla destinata a fare epoca; il suo nome?


Giovanna d'Arco. La "pulzella" nacque nel villaggio di Domremy (granducato di Bar) da Jacques Darc e lady Romèe de Vouthon, entrambi agricoltori. Giovanna, ritratta dalla storia come una strega e una santa, come una visionaria e una eroina, come una ciarlatana e una martire, ebbe l'indiscusso onore di risultare come figura di spicco in quella che prenderà il nome di Guerra dei Cento Anni. La sua capacità militare, innata si, ma affinata a prezzo di mille battaglie, risulta ancor oggi impareggiabile, anche in virtù dell'atteggiamento estremamente religioso e conservatore in vigore nel quindicesimo secolo. Come icona dell'intervento divino fu accettata e riverita da tutti i suoi comandanti. Fra di essi, tutti liberamente impersonabili durante il proseguo della nostra missione in GdA, ricordiamo Jean de Metz, Etienne de Vignolles conosciuto come La Hire , il duca di Alencon, il Bastardo d'Orleans, oltre naturalmente al carismatico e diplomatico Carlo VII, re di Francia. Nel corso dei nostri match conosceremo uno per uno tutti questi storici personaggi e potremo impersonarli liberamente in battaglia, lasciando Giovanna d'Arco nelle (poco) capaci mani dell'Intelligenza Artificiale del nostro beneamato computer; prima di parlare del gameplay, però, ci affidiamo alla tradizione o alla storia e cominciamo dall'inizio.

GdA si presenta in una elegante confezione stile DVD, su un unico Silver disk di pregevole fattura. All'interno della scatola troviamo un manuale ottimamente localizzato nella nostra lingua, che spiega passo passo i punti salienti del titolo regalatoci dai signori della Enlight...si, proprio gli stessi di quel sottovalutato capolavoro che risponde al nome di Enclave. Al termine dell'installazione, che si porterà via oltre un GB si spazio dal nostro disco fisso, potremo gustarci un notevole filmato in FMV, prima di essere catapultati nello spartano ma ottimamente realizzato menù di gioco. Settati i consueti parametri, si va ad incominciare... GdA è un titolo d'azione in terza persona, intriso di elementi tattici e che mutua tutta una serie di feature dal mondo dei giochi di ruolo. La nostra bella (o il nostro eroe, a seconda di chi impersoniamo) ci si offre di spalle, sulla falsariga del già citato Enclave e, come già accennato in sede di preview, il nostro alter ego digitale risponderà ai movimenti in base a come è il SUO punto di vista; questo potrebbe generare un po' di malcontento nel gamer più smaliziato e un po' di nausea nel novizio, anche se devo sottolineare come nel prodotto Microids siamo lontanissimi dagli orrori di gestione della telecamera e dei movimenti visti in quel controverso (a mio avviso, comunque un capolavoro) giochino che tutti conosciamo con il nome di Defiance. In talune missioni, comanderemo un piccolo esercito o un battaglione, con la più classica interfaccia "Punta & clicca" che tanto ha spopolato e spopola nei giochi di strategia.