Go Fight Fantastic!: Recensione di un banale hack-and-slash
Go Fight Fantastic! un cast improbabile per combattimenti improbabili
Ci sono giochi belli e meno belli, come è ovvio, poi ci sono titoli che hanno grande potenziale, ma che per qualche motivo bizzarro di impostazioni e scelte errate di design, escono davvero molto, molto male… questo è il caso di Go Fight Fantastic!
Andiamo a combattere… (ma non) in modo fantastico!
Se vi capita di dare un'occhiata al gioco distrattamente tramite un trailer, sarà subito ovvio che questo è un gioco hack-and-slash, il quale combina elementi un po' action e un po' (poco) RPG, sviluppato da Dinomite Games. La storia segue un gruppo di contrabbandieri interstellari guidati dal loro capitano, un cane spaziale di nome Bowie (non chiamatelo David però). Durante una missione sul Pianeta degli Uccelli (niente battute!), il gruppo si imbatte in un'invasione e diventa l'unica speranza per questo mondo pacifico. La trama, sebbene semplice, è arricchita da personaggi simpatici e ambientazioni pittoresche a tinte pastello.
Go Fantastic, pad alla mano...
Il gameplay puro si pone, nelle mani del giocatore, con un sistema di combattimento hack-and-slash - come detto sopra - che permette ai giocatori di affrontare orde di nemici utilizzando una varietà di armi e abilità. Il gioco supporta sia il multiplayer locale che online, consentendo ai giocatori di collaborare con amici per superare le sfide più difficili. In modalità single-player, i giocatori possono alternare tra i diversi personaggi del gruppo, ognuno con abilità uniche che devono essere sfruttati ed è anche un po' questo il suo punto di forza e punto debole allo stesso tempo. La possibilità di resuscitare i compagni caduti e di continuare a combattere fino a quando tutti i personaggi non sono sconfitti offre un margine di errore che rende il gioco più accessibile e meno frustrante, anche se è proprio la legnosità e il level design ad essere frustranti, ma andiamo con ordine.
Uno degli aspetti più interessanti di Go Fight Fantastic! è la composizione casuale dei livelli, degli incontri con i nemici e dei potenziamenti. Questo elemento di casualità garantisce che ogni partita sia unica, aumentando la longevità del gioco e mantenendo alto l'interesse dei giocatori. Le ambientazioni variano dalle paludi insidiose alle vette ripide, passando per insediamenti pittoreschi, ognuna con il proprio set di sfide e nemici.
Dal punto di vista grafico funziona anche in virtù delle sue mappe dipinte a mano e le animazioni dettagliate. Il design artistico è colorato e vivace. Le cutscene animate aggiungono ulteriore profondità alla narrazione, rendendo la storia ancora più piacevole.
Il problema però è che se il lato artistico funziona anche, salvo che in alcuni casi il vostro personaggio viene coperto da una parte di ambiente, risultando un po' scomodo muovercisi sopra, è nel gameplay e nello scontro con i nemici che offre tutto il peggio dell'esperienza. L'idea di fondo infatti vi permette, in singolo, di sfidare un nemico specifico "switchando" da un personaggio all'altro, questo perché ognuno dei membri del party ha delle peculiarità che meglio si adattano alla situazione. Idea carina, se non fosse che il continuo morire di ciascuno, rianimazione, attacco e gestione della cosa è tediosa, inoltre il feedback degli attacchi è terribile, non diverte affatto, così come la continua ripetizione delle situazioni che porta a fare e rifare gli stessi combattimenti. I boss poi sono l'apice della frustrazione, non sono nemmeno così difficili, ma la combo attacco-morto-riesumare i compagni ecc., porta l'esperienza ad essere satura nel giro di poco.
Francamente non lo boccio in toto per il fatto che in compagnia sembra anche (un minimo) piacevole, graficamente non è bruttissimo e con un po' di pervicacia può dare qualche soddisfazione, ma tenete conto soprattutto dell'ultimo paragrafo.